Addio a don Pietro Caravaggi, il prete dei malati e dei clochard

Divenuto sacerdote a 32 anni, ha prestato a lungo servizio negli ospedali, tra cui il Sant'Antonio Abate di Gallarate. Dove venne a contatto con le tante fragilità di oggi

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Riceviamo e pubblichiamo il testo di Flavia Caprioli

La notizia è arrivata oggi a Gallarate, ma don Pietro si è spento domenica 25 agosto: un momento di dolore e grande commozione per chi lo ha conosciuto.

Nato a Varese il 12 dicembre 1937, dopo essersi diplomato in ragioneria don Pietro esercita la sua professione presso la Banca Popolare di Novara per otto anni. Dopo un percorso di verifica e discernimento, entra in seminario a 27 anni e viene ordinato presbitero il 28 giugno 1969. Da novello sacerdote è vicario parrocchiale a Lecco -Laorca parrocchia dei SS. Pietro e Paolo dal 1969 al 1972, dal 1972 al 1978 è vicario ad Albizzate S. Alessandro. Viene nominato parroco con destinazione Pino Sul Lago Maggiore dal 1978 al 1984, in seguito, diventa parroco a Corgeno di Vergiate S. Giorgio dal 1984 al 1990.

Dal 1990 al 2003 diviene Cappellano di S. Maria Annunciata, policlinico di Milano e successivamente dal 2003 fino a gennaio 2024 è cappellano dell’Ospedale S. Antonio Abate di Gallarate dove dal 2003 al 2014 ha collaborato alla Cappellania con don Pierluigi Cantù (don Pierluigi è deceduto a gennaio 2014) e poi con don Gigi Peruggia. Dal 1 marzo 2021 il cappellano rettore del S. Antonio Abate è don Andrea Florio con il quale don Pietro ha condiviso il suo ministero fino a gennaio 2024.

Ha trascorso più di trent’anni a servizio dei malati e lo faceva con tanto amore perché anche nelle festività religiose importanti trovava necessario essere sempre in mezzo a loro, così lo si vedeva a Natale, Pasqua, Ferragosto girare per i vari reparti… Diceva che “è vedere la misericordia di Dio che tocca i cuori dei sofferenti attraverso i sacramenti. Il mio servizio è rispondere alle chiamate dei malati che chiedono di incontrare il Signore”.” Per molti la malattia è un richiamo al senso della vita e la sofferenza fa nascere domande profonde e importanti”…

In parrocchia era lui che andava a visitare gli ammalati; in ospedale erano i malati o i parenti dei malati che lo cercavano. Ringraziava il Signore di essere uno strumento nelle Sue mani.. Attraverso il sacramento della confessione, dava conforto, i tanti penitenti che si accostavano, ricevevano molti aneddoti di santi che don Pietro citava, ogni volta, sempre diversi… I volontari del Sant’Antonio Abate
lo ricordano bene, “ era molto bello andare a confessarsi da lui, dava dei consigli, si trovava ..la misericordia di Dio”…

Sapeva suonare e quando mancava l’organista, lo si vedeva all’organo durante le celebrazioni. Nel 2019 don Pietro era arrivato al traguardo dei cinquantesimo di sacerdozio, non ha voluto festeggiamenti solenni, alla Cappellania del S. Antonio Abate, lui, è sempre stato una persona molto umile e riservata, in quell’occasione ha celebrato una “semplice” santa Messa.

Non era raro che in occasione degli auguri di onomastico, Anniversario di Sacerdozio o compleanno, lui ricordasse tutti nella celebrazione eucaristica. Aveva la passione per la montagna che gli avevano trasmesso i giovani e fino a quando la salute glielo ha
permesso, (fino a una decina di anni fa) si concedeva qualche giorno. Si è molto prodigato per gli ultimi, per le persone bisognose e indigenti tanto da dare di tasca sua…Non parlava molto delle persone da aiutare, ma nella sua riservatezza, aveva accennato che portava da mangiare a una giovane clochard che dormiva nei sotterranei e si fermava a mangiare qualcosa con lei.. Si era occupato di andare a casa dei familiari della ragazza in Piemonte e parlare anche con il fidanzato…Ed era riuscita a reintegrarla.

Conosceva diverse persone “clochard” che stazionavano per i sotterranei dell’ospedale, li ascoltava e non faceva mancare loro qualche buona parola, contattando anche i Servizi sociali . Coloro che a Gallarate hanno avuto il privilegio di collaborare con lui lo ricordano con molto affetto e stima. A chi entrava per lavorare nella casa dei cappellani, dava qualche battuta spiritosa e salutava stringendo la
mano, sempre ringraziando. E’ stato anche un ottimo ragioniere, dava preziosi consigli e quando ci vedeva alle prese con i “conti” ci suggeriva già il risultato prima di effettuare l’addizione! Sapeva fare delle ottime “quadrature” e teneva i conti da perfetto ragioniere!

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Un giovane don Pietro con il Cardinal Martini a Corgeno di Vergiate

Una persona semplice, umile, riservata, attenta, disponibile e sempre estremamente gentile … Don Pietro ha dovuto lasciare la Cappellania a gennaio per seri motivi di salute .

Don Pietro, lascerà un grande vuoto, mancherà tantissimo, ma i suoi esempi, il bene fatto, rimarrà . Ha raggiunto la grande Vetta, il Paradiso e siamo sicuri che aiuterà da Lassù, ancor più di prima, tutte le Comunità parrocchiali e le Cappellanie dove lui ha speso la sua Vita e il Suo Ministero sacerdotale.
I volontari della Cappellania del Sant’Antonio Abate, faranno celebrare presso la Cappellania, una Santa Messa per don Pietro.

Flavia Caprioli

Il funerale sarà mercoledì 28 agosto alle ore 15.30 presso la chiesa di Caravaggio (ore 15.00 Rosario), presiederà S. Ecc. Mons. Franco Agnesi.

Martedì 27 agosto alle ore 19.00 presso la chiesa di Caravaggio il Santo Rosario.

Don Pietro Caravaggi

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Agosto 2024
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