Asilo Mariuccia guarda al futuro con una riqualificazione e nuovi servizi ma Porto Valtravaglia chiede maggior confronto

Presentato a Fondazione Cariplo un ambizioso piano di riqualificazione della proprietà con la previsione di allargamento dei servizi offerti e degli utenti seguiti. Parla la presidente, le richieste del territorio

L’Open Day 2022/2023 dell’Asilo Mariuccia di Porto Valtravaglia

Un progetto ambizioso e dall’alta valenza sociale da un lato; le preoccupazioni del territorio e la richiesta di un maggior coinvolgimento dall’altro. Siamo a Porto Valtravaglia, uno dei comuni con l’affaccio più bello al lago Maggiore. Poco più di 2mila abitanti che diventano molti di più con il turismo.

Qui opera una realtà sociale importante, l’Asilo Mariuccia, che a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70 avviò un Istituto medico-psico-pedagogico che da lì in poi presterà accoglienza, assistenza e “addestramento all’emancipazione” rivolto a bambine e adolescenti vittime di gravi violenze e abbandono.

Una presenza nota, conosciuta e anche molto apprezzata che di recente ha fatto parlare di sé per un importante progetto di sviluppo della propria presenza proprio su Porto Valtravaglia.

«Abbiamo presentato a Fondazione Cariplo un progetto emblematico maggiore che ha superato la prima fase di raccolta delle idee – racconta la presidente della Fondazione Asilo Mariuccia Emanuela Baio -. Entro novembre dobbiamo presentare la seconda fase del progetto e sapremo se sarà accettato».

Il progetto di cui parla la presidente è un ambizioso piano di riqualificazione della proprietà di Porto Valtravaglia con la previsione di allargamento dei servizi offerti e degli utenti seguiti. «La struttura attuale è uno spazio di circa 25mila metri quadrati acquisito negli anni ‘60 che inevitabilmente oggi vengono utilizzati soltanto in parte – spiega Baio -. Il progetto che abbiamo presentato prevede la riqualificazione della palestra, il rifacimento della villa storica dove inserire uffici e luoghi per la formazione dei ragazzi e laboratori».

Attualmente la comunità ospita una trentina di utenti ma nel progetto di sviluppo c’è un importante ampliamento: «Al momento abbiamo 30 ospiti – spiega Baio -, dei quali 27 sono minori non accompagnati affidati attraverso i comuni e 3 sono minori che provengono dal circuito penale. Si tratta cioè di ragazzi che attraverso la messa alla prova al posto del carcere vengono mandati in una realtà comunitaria che possa insegnare loro un lavoro che possa permettere un loro recupero», ma ora, secondo il progetto, «arriveremo a poter avere fino ad una novantina di utenti: oltre a quelli che già ci sono prevediamo altri 40 utenti come centro diurno provenienti dai comuni limitrofi e il resto dal circuito penale per un percorso alternativo».

L’obiettivo è quello di accogliere ma anche rieducare: «il 90% dei ragazzi che escono dalla Fondazione Asilo Mariuccia sono ragazzi che poi hanno imparato un lavoro, lo trovano e lo mantengono. Alcuni hanno chiesto la cittadinanza italiana, si sono sposati, vivono nei comuni vicini e arricchiscono il territorio – racconta la presidente -. Tra i migliori esempi per comprendere l’importanza di questo percorso ci piace raccontare di “Momo”, un nostro utente che è diventato un piccolo imprenditore a Castelveccana da tutti conosciuto e stimato».

Il confronto con il territorio

Il progetto di Asilo Mariuccia presentato a Fondazione Cariplo per l’importante bando di finanziamento sembra però essere caduto dall’alto sulla comunità di Porto Valtravaglia tanto che l’amministrazione comunale ha voluto prendere ufficialmente posizione. «Noi abbiamo appreso di questo progetto circa un mese fa tramite la stampa – spiega il vicesindaco Daniele Vecchio -. Il nostro parere non è favorevole perché non sappiamo come potranno essere le ricadute sul territorio e se siamo pronti a farvi fronte. Attualmente abbiamo incontrato i vertici della Fondazione per aprire un confronto e stiamo lavorando con gli enti preposti e la prefettura. I rappresentanti dell’Asilo Mariuccia hanno assicurato la massima collaborazione con il Comune nel caso arrivassero i fondi e saranno organizzati ulteriori incontri tra il Comune e la loro società durante i quali faranno aggiornamenti circa le varie tempistiche d’intervento e l’evoluzione del progetto. L’amministrazione si è sempre manifestata aperta all’inclusione sociale collaborando nei decenni con l’Asilo Mariuccia ma non può accettare soluzioni unilaterali che possano portare disagi alla società. Esprimiamo una grande preoccupazione per il progetto per l’impatto che potrebbe avere sulla nostra piccola comunità peraltro di spiccata vocazione turistica».

L’Open Day 2022/2023 dell’Asilo Mariuccia di Porto Valtravaglia

Il confronto e i principi dell’intervento

«Fondazione Asilo Mariuccia è in costante contatto con l’attuale Amministrazione rispetto al nuovo progetto che interesserà la comunità di Porto Valtravaglia. L’obiettivo è proseguire in un’ottica di collaborazione e unità d’intenti per fornire un servizio di grande rilevanza sociale – spiega la direttrice generale Valentina Boccia -. Il nostro intento è anche quello di essere un punto di riferimento costante per il territorio in termini di accoglienza e supporto verso i minori: sogniamo di poter aprire le porte a tutti i giovani del territorio, quelli che hanno voglia di incontrarsi per vivere un’esperienza aggregativa e formativa, quelli che vivono un momento di difficoltà e che possono trovare nei nostri educatori un supporto e un punto di riferimento e anche quelli che hanno incontrato problemi con la giustizia, per i quali chiaramente attiveremo tutte le misure di sostegno necessarie in stretta collaborazione con il Tribunale. Il nostro operato intende infatti ampliare l’attenzione sul tema dell’inclusione, perché nessuno deve essere escluso, anche se ha compiuto degli errori».

Secondo la direttrice Boccia il confronto potrà portare a risultati positivi: «Tutti hanno diritto ad un degno riscatto e la nostra comunità è in prima linea per supportare questi giovani. Abbiamo però bisogno del sostegno di tutti, è fondamentale lavorare in ottica sistemica mettendo al centro il dialogo e l’ascolto. Il nostro sogno è quello di arrivare a una struttura rinnovata, accogliente e aperta a tutti, in grado di accogliere iniziative e percorsi formativi per tutti i giovani. Penso ai nuovi laboratori gratuiti che partiranno nel prossimo autunno, realizzati in collaborazione con l’Associazione dei castanicoltori e dedicati ai giovani, residenti nei comuni di Porto Valtravaglia e limitrofi, che oggi non lavorano e che speriamo di poter accompagnare verso un nuovo percorso di vita, oppure a tutte le iniziative che potremo ospitare una volta che la nostra palestra sarà nuovamente operativa. E devo dire che in tutti questi anni l’amministrazione comunale di Porto Valtravaglia ha dimostrato verso la nostra comunità grande attenzione, così come i tanti enti presenti sul posto. L’obiettivo è proseguire in questa direzione».

Tomaso Bassani
tomaso.bassani@varesenews.it

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Pubblicato il 03 Agosto 2024
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