Crisi nel CdA dei Calimali, da Fagnano Olona l’opinione di Passamonti
Davide Passamonti, fra i primi dimissionari dal CdA dei Calimali, analizza la situazione di crisi attuale e fornisce le motivazioni alla base della sua decisione, in contrapposizione all'ex presidente Caccin
La crisi nel Consiglio di Amministrazione dei Calimali continua. In queste settimane, dopo l’annuncio del presidente dimissionario Claudio Caccin sullo stallo dell’associazione, nulla è cambiato.
Tutto il CdA si è dimesso e il gruppo continua a essere ostaggio di un clima di freddezza e ostilità fra i soci, che non giova alla discussione.
Tanto è stato detto e tanto è stato anche scritto sui giornali di una situazione di incomunicabilità che ha condotto alla convocazione di una assemblea straordinaria, prevista a inizio settembre, in cui sarà eletto un nuovo direttivo.
Intanto, uno dei diretti interessanti, Davide Passamonti, uno dei primi tre nomi che hanno fatto un passo indietro rispetto all’impegno assunto nell’associazone, facendo la scelta di dimettersi, tiene a mettere in evidenza la sua opinione su quanto accaduto.
«Tengo innanzitutto a precisare che le mie dichiarazioni non rappresentano le ragioni ufficiali di una parte del gruppo o degli altri incaricati poi arrivati a dimettersi come me, ma si tratta delle mie ragioni personali Innanzitutto il mio incarico era arrivato con lo scopo di offrire il mio contributo nel disbrigo delle pratiche burocratiche dell’associazione. La premessa era stata quella che ci sarebbe stata una gestione collegiale, ma non è stata rispettata – chiarisce Passamonti – io non ho nulla personalmente contro Caccin, ma é mancata a mio avviso quella gestione collegiale per alcuni di noi fondamentale».
La situazione sarebbe poi sfuggita di mano: «Fra noi era diventato tutto molto confusionario, in più episodi si erano create tensioni. Come si suol dire “è colpa di tutti, è colpa di nessuno” , ad un certo punto ho ritenuto di fare un passo indietro perché, come detto, quella collegialità promessa inizialmente era mancata».
Davide Passamonti«Ho deciso di dimettermi dal Consiglio di Amministrazione e anche come socio, non so chi verrà eletto e cosa accadrà, ma sono convinto che tutti teniamo a Calipolis e a quanto realizzato in questi anni».
Passamonti si sofferma anche a riannodare i fili, raccontando anche un episodio che alcuni mesi fa generò tensione. Un modo per presentare un esempio dei dissidi creatisi fra i soci dei Calimali.
Ad esser contestata, la proposta dell’allora presidente Caccin di “estrarre” casualmente i turni di lavoro al chioschetto in valle per i membri del gruppo. Lo scopo di questa riorganizzazione – come dichiarato da Caccin – era la volontà di “permettere a tutti di lavorare con tutti”, evitando il crearsi di gruppetti e favorendo una sorta di team building interno.
Passamonti chiarisce come «la proposta avesse una sua logica e ne comprendo la finalità, ma siamo tutti volontari e, come tali, è giusto che nessno si senta obbligato a lavorare con qualcuno solo perché deciso da un sorteggio. Per questo contestai e contestammo l’idea di Caccin, perchè voleva essere imposta come decisione dall’alto e non come pensiero o opinione».
Caccin, dal canto suo, difese la questione da lui posta e anche le modalità, asserendo un “Iniziamo a provare questa modalità di gestione dei turni, con l’estrazione: in caso di problemi potremmo sempre cambiare e tornare al vecchio sistema” . Ma non bastò. E situazioni analoghe di discussioni e confronti accesi si ripeterono altre volte.
Esempi di diversità di vedute che, come spiega Passamonti, «hanno fatto mancare quella colleggialità a cui tutti teniamo».
Dimissioni, dunque, di Passamonti, Mauro Boari e Marina Comerio, in una prima fase, e a seguire di Farè e Caccin e CdA da rifare.
Il futuro dei Calimali è da scrivere, di certo, al momento, c’è quanto conquistato in questi anni: una storia di crescita e impegno per il territorio. Oltre a questo, restano la stima conquistata dall’associazione fra la comunità della Valle Olona e la cura di uno degli angoli naturali più belli dell’intera provincia.
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