“Il dialogo e il buonsenso non possono esserci con il rumore delle motoseghe”
Per Massimo Gnocchi, della civica Obiettivo Comune Gallarate, il clima surriscaldato oggi non aiuta a fare chiarezza sul progetto Grow29, sulle criticità ancora da risolvere e anche sugli effettivi spazi di modifica degli interventi
Cosa succede esattamente attorno ai quartieri di Cajello e Cascinetta lo cerca di spiegare il cons. Gnocchi che ad onor di verità fu l’unico a cercare di farlo durante l’unico breve passaggio in consiglio comunale nell’aprile 2023.
«Leggo ed ascolto inesattezze sul grow29 e la situazione creatasi e ritengo, visto che nemmeno l’intervento del vicesindaco è stato utile in tale senso ed è molto grave perchè spiegare sarebbe loro dovere, che sia io a dover fare chiarezza sul progetto come già tentai di farlo più di un anno e mezzo fa. E lo faccio partendo dal ricordare quello che era scritto nella pagina 14 della strategia di sviluppo del piano stesso resa nota solo con la delibera di giunta comunale n.145 del 7 dicembre 2022. Innanzitutto si tatta di un piano di “riqualificazione per opportunità e ricchezza urbana” ovvero di tipo sociale. E per metterlo in pratica e spiegarlo si diceva questo alla pagina citata: si prevede la creazione di un Comitato di Progetto per lo Sviluppo Economico Locale e di due gruppi di lavoro sulla gestione dei servizi alla cittadinanza e sull’housing sociale e politiche sociosanitarie. Per una Strategia di Sviluppo come GROW29 è inoltre indispensabile il coinvolgimento della popolazione residente, attraverso un processo di progettazione partecipata top down, composta da svariati momenti di ascolto e consultazione“. Niente di questo è stato fatto e ciò è esempio voluta malainformazione di cui si è resa interprete la amministrazione che da sempre si gonfia solo il petto per dire abbiamo portato a casa 18 milioni di euro di opere tra cui la realizzazione di una scuola nuova».
E non è vero?
«No! Perchè io cercai di spegarlo in tre minuti -il tempo concessomi dal regolamento- in consiglio più di una anno fa ma evidentemente a questa amministrazione non interessa spiegare bene questo progetto perchè forse sapendo la verità sugli scopi ed i target più di qualche loro elettore potrebbe pure incazzarsi. Questo è un progetto che ha preso fondi europei per la inclusione sociale e il livellamento delle diseguaglianze nelle periferie e che a tale scopo ha quattro obiettivi di riferimento che sono i giovani, le fasce fragili della popolazione, le donne e gli anziani. Ma questo non è tutto, anzi».
In che senso?
«A pagina 10 del piano sta scritto papale papale: “i giovani residenti a Gallarate, ed in particolare quelli stranieri dei due rioni di Cajello e Cascinetta, sono il target principale di tutta la Strategia GROW29….Questo target è stato prescelto perché costituisce un investimento per il futuro di Gallarate, in termini di inclusione sociale e quest’ultima passa attraverso la creazione di opportunità di crescita personale lungo tutto l’arco della loro vita, fin dai primi anni.” Raccontiamo quindi il senso di questo progetto che definii in consiglio fortemente di inclusione sociale, ovvero di sinistra se vogliamo dargli una descrizione politica, e questo è un dato di fatto incontrovertibile che però chi dice che le risse a Gallarate le fanno solo gli stranieri evidentemente fatica ad ammettere non avendolo mai fatto sinora».
Per Gnocchi il vicesindaco Longobardi «non dice la verità perché i primi a non averla raccontata sono loro». Ma non solo: «Al Comitato Salviamo gli alberi invece dico, da grande amante della natura, che stante questi aspetti molto particolari bisogna chiarire un punto ovvero che se stanno osteggiando questo progetto fatto per questi scopi sociali, che sono assolutamente da plaudire ad avviso mio e di tutta OCG, qualcosa non mi torna e non li seguo. Se invece lo fanno per evidenziarne le criticità è diverso, e lo posso condividere fermo restando che noi lo abbiamo detto e scritto da più di due anni. Come ha ricordato bene il dott.Zanzi, per capirci, il progetto fortemente sociale non va bene perché lo fa una giunta di centrodestra oppure perchè non va bene e stop? Io ed Ocg non siamo contrari al progetto benchè lo avremmo fatto diversamente, e lo abbiamo spiegato molto chiaramente con l’unico voto tecnico espresso sulle note tecniche del Pgt, ponendo l’accento sulle cose che non vanno e che sono anch’esse note da tempo e che vanno sistemate senza cercare scontri pretestuosi o vedere schierate forze di polizia consistenti da giorni ormai quando invece servirebbe usarle in luogo più utili tipo in zona stazione FS».
Ma secondo Gnocchi si possono usare questi soldi per ristrutturare le scuole esistenti come chiedono per esempio dal Comitato?
«No e volerlo far credere è sbagliato. lo ho detto e lo dico da sempre perchè io racconto la verità. Il progetto è partito nel marzo 2021, con la precedente consigliatura ed un confronto tra l’allora maggioranza di Cassani e le minoranze, ed i fondi sono stati chiesti ed ottenuti per questo firmando un protocollo d’intesa tra comune e regione lombardia assegnataria dei fondi europei in data 27 settembre 2021 ovvero a 8 giorni dalle elezioni amministrative. Quindi questi soldi o si usano per questo progetto o non si usano bisogna che sia chiaro».
Però Gnocchi introduce anche un altro elemento: «Va peraltro detto che nella convenzione con gli obblighi previsti il Comune di Gallarate all’art. 6 si è impegnato a rispettare la norma di diritto europeo del DNSH (do no significant harm) ovvero che nel mettere a terra il progetto non si arrechi nessun danno significativo all’ambiente. E su questo bisogna chiedere conto invece».
Adesso l’avvocato di Cassani lei che è uno che sta dalla parte opposta e con convinzione?
«Premesso che io ed OCG siamo minoranza ma non facciamo opposizione pretestuosa perchè siamo persone serie, va da sè che non ci penso nemmeno proprio per le ragioni prima citate nonchè per l’intollerabilee dito medio esposto li dal sindaco a chi protestava legittimamente e pacificamente ai primi di agosto. Sulla questione del verde ho sempre detto e scritto che bisogna dire con chiarezza che li ci sono essenze che non si devono tagliare, per citare ancora Zanzi i due cedri dell’himalaya ed alcune querce molto grandi e betulle. Lo ho detto in aula e lo ho scritto un anno e mezzo fa ufficialmente via pec al sindaco ed all’assessore al verde senza ottenere alcuna garanzia in tal senso. Anzi inizialmente hanno pure negato che ci fossero figurarsi. Non solo, deve essere chiaro che le compensazioni ambientali devono essere fatte a Gallarate e soprattutto nei due quartieri senza se e senza ma visto che ho fatto saltar fuori io che le volevano fare a Casorate Sempione e Besnate. Cosa questa che sarebbe stata semplicemente ridicola visto che in ballo ci sono 226 mila euro dei soldi dei gallaratesi. Quindi Cassani anzichè raccontare al quotidiano la Repubblica come ha fatto giorni fa che non tagliano tutti gli alberi e che le compensazioni verranno realizzate a Gallarate, lo scriva ai consiglieri comunali che glielo hanno chiesto ed in particolare a OCG e poi vediamo se è vero. E non solo».
Vabbè, ma torniamo al progetto e alle contestazioni di oggi. C’è il tema del rinvio: secondo lei hanno ragione a chiedere di spostare il taglio dopo il 15 ottobre?
«C’è che Gallarate ha un regolamento del verde dal settembre 1997, votato a larga maggioranza a quel tempo e che fu uno dei primi della provincia ad essere approvato. E mi ricordo bene perchè sedevo in aula a quel tempo e lo votai con tutto il gruppo della Lega di allora molto diversa anzi lontana anni luce da quella di oggi. Ed in quel regolamento stava scritto e sta scritto chiaro che i boschi si possono tagliare – previa pianificazione di ripristino e compensazione- dal 15 ottobre al 31 marzo di ogni anno salvo casi di urgenza. Questo per la tutela della fauna come nel caso in argomento perchè allora eravamo avanti. Perchè insistere col voler tagliare adesso? Quale urgenza esiste? Solo voglia di arrivare allo scontro totale per mera contrapposizione politica che è cosa mai buona da nessuna parte».
Su questo abbiamo esaurito gli argomenti, ma Gnocchi insiste ancora su un punto, l’origine dei fondi per questo progetto «nato e noto, ripeto, dal finire della scorsa consigliatura e che ora è tanto controverso»: il consigliere di Ocg mette in luce che «i fondi strutturali in argomento sono europei a valere sul periodo 2021-2027 di ripresa post crisi Covid e quindi a chi dice male dell’Europa o che ha il ventre molle (Cassani), se lo ricordi bene senza prendersi meriti che non ha. In quel bosco da ragazzino giocavo a palle di neve e conosco persone che hanno piantato un albero per la festa dell’albero che Gallarate non celebra mai, tanto non è interessata alla questione del verde pubblico. Ogni operazione se fatta con criterio e buonsenso ha un prezzo da pagare. Si tratta di capire se i benefici sono maggiori delle perdite. In questo caso, per quanto noi di OCG siamo arrivati a progetto partito, io dico sinceramente che vedo ben possibile un saldo positivo se solo lo si volesse davvero cercare, aldilà della questione ambientale molto importante. Anche a partire dal dire chiaramente cosa ne sarà della mia (che ho frequentato da bambino ndr) scuola di Cajello perchè un progetto serio, ora di adesso lo avrebbe già chiarito mentre invece ancora non si sa e questo non è a mio avviso non è accettabile al pari di vedere da giorni bloccata una strada come via Curtatone da massicce forze di polizia come fosse in atto chissà quale rivoluzione. Serve una tregua di discussione e buonsenso se la si vuole trovare perchè di urgenze non ce ne sono».
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