Il rifugio “Maria Luisa” del Cai di Busto Arsizio diventa Sentinella del Clima e dell’Ambiente

Il progetto Rifugi Sentinella vuole studiare con metodo scientifico gli impatti del cambiamento climatico sulla flora e fauna montane. Il rifugio bustese si è rivelato ideale per il progetto

rifugio maria luisa

Il rifugio “Maria Luisa” in Alta val Toggia (Formazza – VB) entra a far parte della rete dei “Rifugi Sentinella del Clima e dell’Ambiente”. Lo comunica la sezione di Busto Arsizio del Club Alpino Italiano che lo fece costruire nel 1936.

Che cos’è il progetto Rifugi Sentinella

Il progetto “Rifugi Sentinella” è un’iniziativa congiunta del CAI – Club Alpino Italiano e del CNR – Consiglio Nazionale Ricerche, volto a creare una rete di postazioni in alta quota presso Rifugi CAI e d Osservatori climatici CNR che percorra tutta la penisola, dalle Alpi al Mediterraneo, al fine di ottenere un quadro aggiornato sullo stato del clima e dell’ambiente delle nostre montagne.

Gli ambienti montani rappresentano infatti un “hot spot” climatico dove l’aumento delle temperature si manifesta in misura quasi doppia rispetto alla scala globale. Attualmente sono attive 16 postazioni, che saranno luoghi di diffusione della cultura scientifica per sviluppare la consapevolezza di come l’uomo e i cambiamenti climatici in atto influenzino l’ambiente di alta quota.

Perchè scegliere il rifugio del Cai di Busto

Il rifugio Maria Luisa è stato scelto sia per la disponibilità di spazi e strutture adeguati, che per la posizione strategica (all’estremo Nord del Piemonte, a 2157 m di quota), ideale per presidiare l’area delle Alpi Lepontine. La nostra sezione ha accolto l’invito della commissione Scientifica CAI e ha subito dato la sua disponibilità e il supporto per il successo di questo progetto.

Dal mese di agosto 2024 è pertanto operativa la stazione meteorologica al “Maria Luisa” che raccoglie dati (temperatura, precipitazioni, ecc.) e li trasmette ad una base dati CAI-CNR che una volta alimentata da tutti i Rifugi Sentinella permetterà analisi approfondite sulle condizioni meteo in alta quota sul territorio nazionale, e sulla loro evoluzione negli anni a venire.

I dati meteo al rifugio possono essere fin d’ora consultati da tutti in tempo reale al sito internet https://rifugisentinella.cai.cnr.it/rifugio-marialuisa-meteo/ dove è anche visibile l’immagine di una webcam continuamente aggiornata, rivolta verso le cime della val Formazza.

Studiare gli impatti del cambiamento climatico

Oltre alla tematica meteorologica, il progetto Rifugi Sentinella vuole studiare con metodo scientifico gli impatti del cambiamento climatico sulla flora e fauna montane. Nell’area circostante il rifugio sono state individuate alcune specie botaniche come ad es. l’ Aster Alpinus (astro) che saranno monitorate relativamente alle date del loro sviluppo annuale (es. fioritura) in modo da evidenziarne e verificarne i cambiamenti (tipicamente anticipi) dovuti al riscaldamento globale, cambiamenti che hanno poi a loro volta impatti su altre specie viventi, come gli insetti che provvedono alla loro impollinazione, e a cascata su tutto l’ambiente naturale. Sono inoltre previste attività di studio e monitoraggio della fauna locale, concentrandosi sulle specie, come ad esempio lo stambecco, più vulnerabili al riscaldamento globale.

E’ inoltre previsto che a partire dal 2025 il rifugio possa diventare sede di corsi di aggiornamento sul tema del cambiamento climatico nell’ambito del Progetto CAI-CNR.

Con l’intento di presentare il progetto dei Rifugi Sentinella ai soci CAI del nostro territorio, l’annuale gita intersezionale del gruppo di coordinamento CAI “7 Laghi”, che riunisce le sezioni della provincia di Varese, si terrà Domenica 8 Settembre ed avrà come meta il rifugio Maria Luisa. Nel corso della giornata sarà illustrata questa iniziativa ai soci varesini, da parte di un rappresentante CAI.

La nascita del rifugio dedicato a Maria Luisa Milani

Negli anni Trenta del Novecento alcuni soci, durante le escursioni in Alta Val Formazza, frequentano sempre più una bellissima zona la Val Toggia, costituita da un pianoro occupato dal lago artificiale della diga del Toggia, che da un lato conduce dolcemente al passo San Giacomo per scendere in val Bedretto (CH), e dall’altra, passando per il lago Castel e per i piccoli laghi di Boden, consente di raggiungerr la bocchetta che porta in Val Maggia (CH).

Nasce così l’idea di valorizzare tale zona con la costruzione di un rifugio.
Nell’intendimento dell’allora presidente della sezione, Piero Monaco, di ricordare la consorte Maria Luisa Milani con un’opera significativa, si da inizio ai lavori .

Nel 1936 vengono effettuati i primi sopralluoghi e le progettazioni del nuovo rifugio, che incorpora le strutture servite per la direzione lavori della diga. Già il 5 dicembre 1937 il Rifugio Maria Luisa può essere inaugurato ed iniziare così il suo funzionamento, anche se non completo.

Nell’estate successiva si da inizio ai lavori più importanti, riguardanti la costruzione della parte centrale del rifugio, con un fabbricato di due piani. Costruito con muri in sasso e pareti in legno, in tipico stile formazzino, vede la fine dei lavori nell’estate del 1939, sicché l’8 dicembre 1939 il Rifugio Maria Luisa entra in completo funzionamento. Con il passare degli anni il rifugio è sempre sottoposto a nuove ristrutturazioni e migliorie, per poter soddisfare le normative in vigore e cercare di rispondere alle aspettative dei frequentatori.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Agosto 2024
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