Osservatorio PEM della Liuc di Castellanza: “Private equity in ottima salute, a luglio 47 nuovi investimenti”
Secondo i dati dell'osservatorio attivo dal 2000 presso la Liuc Business School, lo scorso anno i deals erano stati 49: nei primi sette mesi del 2024 sono state concluse 243 operazioni, risultato record
Dopo un eccellente primo semestre, il mercato del private equity conferma il proprio ottimo stato di salute nel corso del mese di luglio, facendo registrare 47 nuovi investimenti. Lo scorso anno, nel medesimo periodo, l’Osservatorio PEM di Liuc – Università Cattaneo, attivo nell’ambito delle attività della LIUC Business School, aveva mappato 49 investimenti (44 a luglio dell’anno precedente).
«Passati i primi sette mesi dell’anno, ci troviamo di fronte al miglior risultato di sempre nella più che ventennale storia dell’Osservatorio PEM, con complessive 243 operazioni concluse e censite, performance identica a quella del 2023, come evidenziato nella tabella sottostante – spiega Emidio Cacciapuoti, Partner Advant Nctm – Le operazioni si accompagnano a modelli e strutture di investimento sempre più evolute e focalizzate a obiettivi di creazione di valore nel medio lungo periodo. In tal senso, assistiamo a una sostanziale diversificazione delle strategie di exit con ampio ricorso al mercato del secondario con la strutturazione di continuation vehicle che consentono al gestore di proseguire la fase di sviluppo e consolidamento di valore degli asset ritenuti più strategici».
A luglio, le operazioni di buy out hanno rappresentato ben l’85% dei deals totali, lasciando alle altre tipologie di intervento un ruolo davvero residuale; gli add on (operazioni di aggregazione aziendale) hanno rappresentato il 53%, segnale che gli operatori continuano a perseguire il potenziamento e la crescita per linee esterne delle proprie portfolio companies. Il Nord Italia costituisce sempre il principale polo catalizzatore, con la Lombardia e il Veneto sugli scudi, da sottolineare una buona frequenza di operazioni anche in Toscana e nel Lazio; prodotti per l’industria, ICT, terziario e beni di consumo sono i settori maggiormente oggetto di operazioni, con i primi due comparti che costituiscono circa il 45% dell’intera industry. L’attività di investimento degli operatori internazionali nelle imprese del nostro Paese ha rappresentato il 59% delle operazioni concluse, dato che si mantiene su livelli superiori rispetto alla già ormai consueta elevata quota degli ultimi anni.
A margine, per quanto concerne l’attività all’estero, si segnala che l’Osservatorio PEM ha mappato una operazione di acquisizione diretta in Europa conclusa da operatore domestico e quattro add-on aventi quali target companies aziende europee, con Germania, Francia e Spagna quali mete privilegiate per l’espansione.
Da ultimo, si segnala la conferma del ritorno di operazioni di dimensione di assoluto rilievo: tra di esse, sembra opportuno citare l’acquisizione di Prelios da parte di ION Investment Group, operazione con enterprise value di 1.350 milioni di euro, ma soprattutto l’acquisizione di Netco (la “rete” di Tim SpA) perfezionata da KKR, con il contributo di F2i SGR, con una valorizzazione pari a 18,5 miliardi di euro.
Il Private Equity Monitor – PEM® è un Osservatorio attivo presso la LIUC Business School, in collaborazione con AIFI, grazie al contributo di Advant Nctm, Deloitte, Equita, ESW Europe, Fondo Italiano d’Investimento SGR e Riello Investimenti SGR.
L’Osservatorio sviluppa da venti anni un’attività di monitoraggio permanente sugli investimenti in capitale di rischio realizzati nel nostro Paese, al fine di offrire ad operatori, analisti, studiosi e referenti istituzionali, informazioni utili per lo svolgimento delle relative attività.
Il PEM® si concentra sulle operazioni realizzate da investitori privati e prende in considerazione soltanto gli interventi successivi a quelli cosiddetti di “start up”, focalizzandosi quindi sugli investimenti finalizzati alla crescita aziendale (expansion), o alla sostituzione parziale o totale del precedente azionariato da parte di investitori istituzionali (replacement, buy out e turnaround), nonché sulle operazioni del mondo Infrastrutture.
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