Ponte Morandi, il crollo a Genova sei anni fa, 43 vite spezzate

Oggi la commemorazione L'11 settembre, dopo la pausa estiva, è prevista la ripresa del maxiprocesso con la conclusione dei controesami dei consulenti di Aspi e Spea

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La pioggia battente, quei lampi, la nebbia e le bestemmie di chi assisteva ad una tragedia mai vista. Fatto di portata epocale che in un attimo ha inghiottito la vita di 43 persone volate fra i ferri e il cemento del ponte Morandi, dal nome del suo progettista. Genovesi, turisti, operai che si muovevano attraverso la città e gente che stava andando in vacanza: un attimo per mettere tutte le vite sullo stesso piano, quello della morte. Era il 14 agosto di sei anni fa, il 2018, 11.36 del mattino.

IL RICORDO

Oggi, come negli anni passati, Genova ricorda le persone che persero la vita nel disastro del viadotto Polcevera con la cerimonia che anche quest’anno si terrà nella radura della Memoria, sotto l’impalcato del ponte San Giorgio nel quartiere di Certosa, lo stesso che vide il vecchio ponte Morandi crollare la mattina della vigilia di Ferragosto di sei anni fa
Le celebrazioni inizieranno domani mattina alle 9 nella Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo della Certosa, con l’ormai tradizionale messa officiata dall’arcivescovo di Genova, monsignor Marco Tasca. Dalle 10.45 alla Radura della Memoria via alla cerimonia istituzionale alla presenza delle autorità locali, dal sindaco di Genova Marco Bucci, al prefetto di Genova Cinzia Torraco, al presidente ad interim di Regione Liguria Alessandro Piana.
All’ingresso della radura, dove è posta la piastra metallica con il nome di tutte le vittime, saranno posizionate le corone del Presidente della Repubblica, della Presidenza del Senato, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei parenti delle vittime. E alle 11,36, ora del crollo, sarà osservato un minuto di silenzio; prima degli interventi delle autorità, sul palco l’orchestra del Teatro Carlo Felice eseguirà il Requiescant in pace.
Il minuto di silenzio sarà accompagnato come ogni anno dal suono delle sirene delle navi in porto e dalle campane di tutta la Diocesi di Genova.

IL PROCESSO

Il processo inizia nel luglio 2022, 58 le persone alla sbarra tra dirigenti, funzionari e tecnici di Autostrade per l’Italia, ministero delle Infrastrutture e Spea, la società responsabile delle manutenzioni e delle ispezioni. Società che, insieme con autostrade, è uscita dal processo con un patteggiamento di quasi 30 milioni, mentre il procedimento continua per i singoli manager e funzionari. Le accuse sono omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, crollo doloso, omissione d’atti d’ufficio, attentato alla sicurezza dei trasporti e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sui luoghi di lavoro. I reati di falso ideologico, relativi anche a documenti informatici sono prescritti a giugno 2024, e prescritti sono anche i reati di rifiuto in atti di ufficio.
Ad oggi 13 imputati hanno preannunciato la volontà di rendere dichiarazioni spontanee e sono state celebrate 170 udienze dalla prima del 7 luglio 2022 all’ultima, quella del 16 luglio di quest’anno. Sono state ascoltate complessivamente 324 persone e le udienze sono state trascritte su oltre 16.000 pagine.
L’11 settembre, dopo la pausa estiva, è prevista la ripresa del maxiprocesso con la conclusione dei controesami dei consulenti di Aspi e Spea. Tra testimoni del pm e delle difese, consulenti tecnici del Pm e delle difese, periti e imputati sono state ascoltate 324 persone. 16069 sono le pagine in cui sono state trascritte le udienze dibattimentali. Sono numeri importanti che non verranno dimenticati domani, per la commemorazione organizzata in collaborazione con il Comitato Parenti Vittime del Ponte Morandi.

LA RICOSTRUZIONE

Il 18 dicembre 2018 le società Salini Impregilo (poi rinominata Webuild) e Fincantieri Infrastructure, riunite nel consorzio PerGenova s.c.p.a., si saggiudicano l’appalto per la costruzione del nuovo ponte a un costo di 202 milioni di euro, con l’impegno di completare l’opera entro un anno. Lo sviluppo della progettazione esecutiva viene affidato a Italferr. La demolizione delle parti restanti del ponte Morandi è stata affidata al Raggruppamento Temporaneo di Imprese costituito da Fratelli Omini S.p.A., Fagioli S.p.A., IPE Progetti S.r.l. e IREOS S.p.A., per un importo di 19 milioni di euro.

Il Project Management, la Direzione dei Lavori di demolizione e ricostruzione ed il Coordinamento della Sicurezza in fase di Esecuzione del viadotto vengono affidati alla società genovese RINA Consulting, per un importo di 14 milioni.

Le prime demolizioni dei manufatti presenti sotto il ponte Morandi iniziano tra dicembre 2018 e gennaio 2019. L’8 febbraio 2019 viene tagliata e portata a terra la prima porzione del ponte Morandi, la trave tampone tra le pile 7 e 8.

Il 25 giugno viene ufficialmente posata la prima pietra del nuovo viadotto, con la gettata di cemento del basamento della nuova pila 9, alla presenza del Presidente del consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, del ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli, del sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione Marco Bucci, del Presidente della Liguria Giovanni Toti del prefetto Fiamma Spena e del presidente della joint venture PerGenova, Alberto Maestrini.

Il 28 viene demolita, con un’esplosione controllata, la parte di levante del ponte Morandi, le pile 10 e 11. Le immagini dell’esplosione hanno fatto il giro del mondo. Da luglio vengono portati a Genova i conci in acciaio del nuovo ponte, realizzati nel cantiere navale di Castellammare di Stabia, trasportati via mare con una chiatta e infine portati al cantiere tramite trasporti eccezionali. Nell’area di pre-assemblaggio allestita in cantiere avviene il montaggio a terra dell’impalcato attraverso lavori di saldatura e bullonatura. Il 1º ottobre viene posato il primo impalcato tra le pile 5 e 6.

Gli impalcati successivi vengono sollevati e posizionati anche grazie all’ausilio di enormi gru, provenienti dai Paesi Bassi, capaci di sollevare carichi fino a 1.200 tonnellate a un’altezza di 130 metri. Le tre grandi campate da 100 metri, una delle quali sovrasta il torrente Polcevera, sono state issate con un sistema di strand jacks, che comporta l’imposizione dal 9 marzo al 18 maggio 2020 di un lockdown sull’intero territorio nazionale italiano, grazie all’adozione dei protocolli di sicurezza in vigore.

Il 28 aprile 2020 viene issata e agganciata la diciannovesima e ultima campata, completando così la struttura del ponte. Il 6 giugno inizia la gettata della soletta in calcestruzzo sulla piattaforma, operazione conclusa in una decina di giorni. Il 19 luglio, finita la posa dell’asfalto, inizia il collaudo statico della struttura, eseguito dai tecnici dell’ANAS.

Il 21 il sindaco di Genova Marco Bucci ufficializza il nome del nuovo ponte, fino a quel momento chiamato semplicemente Ponte Per Genova (anche se la segnaletica stradale presente riporta il nome del vecchio viadotto, Polcevera), fissando la sua inaugurazione per il 3 agosto.Il 3 agosto l’opera viene ufficialmente inaugurata con una cerimonia svoltasi sul piano stradale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, del Presidente della Camera Roberto Fico, del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, del progettista Renzo Piano, del Presidente della Liguria Giovanni Toti, del sindaco di Genova (nonché commissario straordinario per la ricostruzione del viadotto) Marco Bucci, dell’arcivescovo di Genova Marco Tasca e dell’arcivescovo emerito di Genova Angelo Bagnasco. Nel corso della cerimonia vengono letti i nomi delle 43 vittime del crollo del precedente viadotto Polcevera e viene trasmessa, come colonna sonora, una nuova versione cantata da numerosi artisti della musica italiana di Creuza de mä, famoso brano in lingua ligure composto nel 1984 dal cantautore genovese Fabrizio De André e pubblicato nell’album omonimo; tale versione della canzone è stata realizzata appositamente per l’inaugurazione del viadotto su iniziativa di Dori Ghezzi, vedova di De André.

Alle ore 22:00 circa del giorno successivo il nuovo viadotto viene aperto al traffico. Nel successivo mese di dicembre si completano le operazioni di verniciatura delle 18 pile nello stesso colore dell’impalcato del viadotto.
(da wikipedia)

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Pubblicato il 14 Agosto 2024
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