“Rispettate la fauna”. Il comitato rilancia la richiesta di una tregua per gli alberi di via Curtatone
Non si ferma la protesta contro l'abbattimento del boschetto di Gallarate. I promotori del presidio chiedono di fermare il taglio almeno fino al 15 ottobre
Al ventesimo giorno di presidio al bosco di via Curtatone, il Comitato Salviamo gli alberi di Gallarate rilancia la sua richiesta di fermare il taglio del bosco fino al 15 ottobre. Una richiesta reiterata nel corso dell’incontro tra il Comitato e l’amministrazione comunale, rappresentata dall’assessore Rech, dal vicesindaco Longobardi e dai tecnici dell’ente. “Un incontro chiesto perché la Prefettura aveva chiesto di ascoltare le ragioni. L’assessore ci ha domandato all’inizio se eravamo autoctoni gallaratesi” dice con un sorriso Filiberto Zago: “Ci hanno chiesto che non ci fossero soggetti esterni al Comitato” chiarisce Laura Pastorelli, “la delegazione era solo gallaratese anche se noi rivendichiamo comunque la collaborazione con altri che hanno preso a cuore il bosco”.
In Comune la delegazione del Comitato ha ribadito quella che definiscono la “richiesta minimale”: non rivedere il progetto, ma assicurare almeno che il taglio non avvenga prima del 16 ottobre, rispettando il periodo di riproduzione degli uccelli. A questo si è aggiunta un’altra richiesta: “Abbiamo proposto un tavolo di coordinamento tra amministrazione, noi e tecnici specializzati” dice ancora Zago.
“Un piano per la salvaguardia della fauna non può essere in capo a noi del Comitato ma deve essere affrontata dall’amministrazione, con il ricorso a tecnici esperti” continua Laura Pastorelli. “L’assessore ci ha proposto di sentire i tecnici, con ingresso di volta in volta nell’area di cantiere, ma noi dissentiamo, perché se non si sospendono i lavori non è possibile effettuare una vera valutazione, anche per questione di orari, essendoci fauna notturna”. “L’amministrazione non ha fin qui capito il valore di quest’area, una valutazione che potrebbe essere comunicata anche a Regione Lombardia” continua Laura Pastorelli. “Nei decenni in cui questo bosco è stato lasciato tranquillo le persone del quartiere sono diventate consapevoli del valore della presenza di fauna che vive in questo habitat” aggiunge Olivia Pastorelli.
“Le persone del quartiere ci hanno fatto presente già prima che era opportuno rendere fruibile e poi accessibile il bosco, senza trasformarlo in un parco” aggiunge Elisa Giaccherello, docente e attivista del comitato.
“Neppure noi conoscevamo fino in fondo il valore naturalistico di questo bosco, ma ora che ci sono evidenze sulla presenza di questa fauna diciamo: prendiamone atto, cerchiamo una soluzione” continua Laura Pastorelli. Il comitato dice di avere sempre fornito adeguati strumenti di comprensione al Comune: “abbiamo presentato mesi fa la relazione dell’ornitologo, non siamo stati ascoltati” dice Zago, citando uno degli interventi del comitato, in un percorso che comprende anche il primo accesso agli atti nell’autunno 2021, lo studio delle carte e sopralluoghi, nel 2023 il passaggio in fase di assoggettabilità alla Vas, “l’unica occasione pubblica per intervenire. Il quartiere non è mai stato interrogato, in contrasto anche con il progetto presentato per ottenere fondi”
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