Dopo gli ortopedici si dimettono i chirurghi della mano all’ospedale di Varese
L'azienda ospedaliera spiega che si tratta di situazioni diverse ma tutte gestite con il massimo impegno. Intanto uno degli specialisti scrive: "Non me ne vado e spero si possa rifondare la struttura"
Dopo Tradate tocca a Varese. L’equipe di chirurgia della mano dell’ospedale di Varese ha rassegnato le dimissioni. La decisione eclatante è legata, secondo indiscrezioni, a un clima difficile in reparto. La scelta degli ortopedici, guidati dal responsabile facente funzioni Alessandro Fagetti, pur gravosa, è facilitata dall’ampia richiesta del mercato di figure qualificate. La concorrenza tra ospedali, pubblici e privati, permette ai singoli professionisti di fare scelte più consone alle proprie ambizioni di vita e professionali.
Al di là del caso specifico, che è in attesa di sviluppi possibili a seconda delle risposte della direzione strategica della Sette Laghi, si apre il tema dell’attrattività dell’azienda varesina che, pur godendo di ottima salute, nel giro di pochi mesi ha visto le dimissioni anche delle pediatre dell’ospedale di Tradate proprio all’indomani dell’inaugurazione del reparto rinnovato e poi degli ortopedici sempre del Galmarini che, a onor di cronaca, non hanno scelto in blocco di andarsene dato che tre si sono trasferiti nell’equipe del dottor Baù a Cittiglio e Angera.
In tutti e tre i casi si parla ufficiosamente di “difficoltà lavorative e di clima difficile”. Pur comprendendo che in ogni luogo di lavoro ci possano essere dissapori e problemi contingenti, resta aperta la domanda se le richieste dei professionisti siano inattuabili o se ci siano spazi di trattativa per smussare gli angoli e difendere con maggior successo il capitale umano e professionale che l’azienda vanta.
Il problema delle dimissioni singole non è nuovo e, già in passato, abbiamo descritto casi importanti di professionisti che hanno scelto di trovare altre opportunità lavorative. Le dimissioni plurime di reparto contemporanee però sono eccezionali e fanno più male.
L’Asst Sette Laghi assicura che ogni situazione è monitorata e seguita attentamente: « Le dimissioni che riguardano la Struttura Semplice Dipartimentale di Chirurgia ricostruttiva della mano esplicheranno i loro effetti gradualmente, a partire dal mese di ottobre, fino alla fine dall’anno. Sono in corso confronti e valutazioni, finalizzati, da un lato, a reclutare rinforzi e, dall’altro, grazie all’articolazione dell’azienda e alle professionalità che già vi operano e che in parte svolgono prestazioni affini o sovrapponibili, a garantire la massima continuità possibile alle attività di questa struttura».
L’azienda assicura che i problemi emersi più o meno recentemente hanno natura differente e che si stanno trovando le soluzioni appropriate per garantire la qualità del servizio erogato ai pazienti. L’impegno è quello di dare tempestiva comunicazione appena saranno raggiunti i risultati.
Intanto uno dei medici dell’equipe della struttura semplice di chirurgia della mano scrive una lettera in cui esprime attaccamento all’azienda:
Gentilissimi,
Il sottoscritto Dott. Federico Tamborini, specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, unico nella ASST Sette Laghi con riconoscimento Europeo in Chirurgia della Mano, ha collaborato da oltre 10 anni alla costituzione di un gruppo interdisciplinare di Chirurgia della Mano prima e della SSD di Microchirurgia della Mano poi con il Prof. Mario Cherubino.
Da oltre 10 anni, presto servizio, oltre che alla SC di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva alla SSD di Chirurgia della Mano dividendo con i colleghi che si sono succeduti nel tempo reperibilità, sale operatorie ed attività ambulatoriale.
Ho una casistica di oltre 300 interventi chirurgici della mano all’anno tra traumi complessi, interventi ricostruttivi microchirurgici ed elettivi; oltre 1000 prestazioni ambulatoriali all’anno.
Da Varesino, da oltre 10 anni, al rientro delle mie esperienze professionali all’estero e in Italia tra Firenze e Milano, non ho mai abbandonato la disciplina della Chirurgia della Mano nonostante le alterne vicende e le ripetute dimissioni.
Ci terrei quindi si precisasse nell’articolo che il sottoscritto non ha presentato alcuna dimissione né intende presentarle; è mia volontà proseguire con l’attività di chirurgia della mano, oltre che di chirurgia plastica e ricostruttiva, presso l’ASST Sette Laghi. Sono stato reperibile lo scorso week end dove abbiamo salvato 4 arti con gravi ferite causate dai morsi di due pittbull ad una ragazza e reimpiantato 4 dita amputate in un incidente lavorativo. Sarò reperibile il prossimo week end e mi auguro altri; credo si possa rifondare una struttura di Chirurgia della Mano facendo crescere ed insegnando ai nostri giovani specializzandi che mostrano già ampia autonomia e buona volontà.
Ringraziandovi per la vostra disponibilità,
cordiali saluti,
Dott. Federico Tamborini
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