Due ragazzi di 18 e 15 anni arrestati per tentato omicidio dai Carabinieri di Cantù. A incastrarli il Dna

Le attività investigative sono state condotte in stretta collaborazione tra il NOR ed i vari reparti presenti sul territorio, con l’impiego delle tecnologie più avanzate che permettono di risalire, anche dopo molto tempo, ai responsabili dei reati

Generico 23 Sep 2024

La Compagnia dei Carabinieri di Cantù ha arrestato nella notte tra mercoledì e giovedì due ragazzi di 18 e 15 anni, con l’accusa di concorso in tentato omicidio aggravato nei confronti di due 21enni, reato che sarebbe stato commesso in seguito ad una violenta lite avvenuta all’esterno di un locale pubblico, in una notte di fine giugno scorso.

In seguito al grave evento sono state avviate le indagini da parte dei militari della Stazione Carabinieri di Cermenate, e in seguito  alle attività investigative vsi è arrivati all’emissione da parte dell’Autorità giudiziaria di due ordinanze di custodia cautelare, l’arresto per il 18enne che si trova ora nella Casa Circondariale di Monza, e i domiciliari per il 15enne.

Le attività investigative sono state condotte in stretta collaborazione tra il NOR ed i vari reparti presenti sul territorio, con l’impiego delle tecnologie più avanzate che permettono di risalire, anche dopo molto tempo, ai responsabili dei reati.

«In questo ambito si sono dimostrate molto utili le tecniche di sopralluogo effettuate dal NOR – Aliquota Operativa, che attraverso il repertamento dei campioni biologici ed il successivo invio al RIS di Parma, hanno permesso di risalire a numerosi autori di reati, fino a quel momento rimasti sconosciuti – si legge in una nota del Comando provinciale dell’Arma – I campioni biologici contengono il Dna che per fini di identificazione personale rappresenta il più efficace e poderoso strumento in ambito penale per la risoluzione di crimini, soprattutto nei casi in cui le indagini di polizia giudiziaria non abbiano consentito di individuare possibili sospettati. In tali circostanze un contributo determinante e spesso risolutivo viene dalla Banca Dati Nazionale del Dna e dal relativo Laboratorio Centrale».

La Banca del Dna italiana è un archivio elettronico centralizzato di profili genetici che contiene profili genetici “ignoti”, ottenuti dalle analisi del Dna depositato sulle scene del crimine, e profili genetici “noti”, ottenuti dalle analisi del Dna di campioni biologici prelevati da persone fisiche. I profili genetici ignoti e noti, sono tra loro confrontati per individuare eventuali corrispondenze. Il Laboratorio Ccntrale alimenta la banca dati con profili genetici noti, mentre i Ris dei Carabinieri e la Polizia Ssientifica inseriscono in banca dati i profili genetici ignoti estrapolati dalle tracce biologiche rilevate sulle scene dei crimini.

Le indagini vengono anche condotte usando il sistema Sari(Sistema Automatico di Riconoscimento Immagini). Attraverso l’impiego di questa tecnologia, da un’immagine fotografica di un soggetto ignoto si riesce ad effettuare una ricerca computerizzata nella Banca dati AFIS, e grazie a due algoritmi di riconoscimento facciale si è in grado di fornire un elenco di immagini ordinate secondo un grado di similarità.

Attraverso questi sistemi investigativi, tradizionali ed avanzati, i militari del NOR-Aliquota Operativa, coadiuvati nelle fasi di cattura dai colleghi della Stazione Carabinieri di Cantù e da quelli della Tenenza di Cesano Maderno sono venuti a capo dell’aggressione di giugno ai due 21enni e all’arresto dei due presunti colpevoli.

 

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Pubblicato il 26 Settembre 2024
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