Ex calzaturificio Borri e piscina Manara: le due spine nel fianco del sindaco di Busto Arsizio
Antonelli ha parlato delle due situazioni nel corso del consiglio comunale di giovedì sera: sull'ex calzaturificio ha respinto le accuse della ditta a cui è stato tolto l'appalto e sulla piscina non ha saputo dire quando riaprirà
La risposta sull’ ex calzaturificio Borri del sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli, che è anche responsabile dei lavori pubblici, è arrivata ieri sera in consiglio comunale e, come previsto, ha rilanciato la palla nell’altro campo:
«Abbiamo programmato tantissime opere. Smentiamo le inconsistenti dichiarazioni di Neocos apparse sulla stampa riguardo all’edificio storico del Borri. Le motivazioni sono chiaramente espresse negli atti pubblici che vi invitiamo a leggere. Abbiamo dato mandato al responsabile del procedimento di avvalersi della clausola risolutiva confermando, allo stesso tempo, l’interesse dell’amministrazione al recupero dell’intero complesso dando mandato agli uffici di valutare le alternative possibili. Il ministero, a cui abbiamo chiesto delucidazioni sulle risorse effettivamente disponibili, dovrà darci le risposte necessarie per il completo recupero dell’area». Il contenzioso minacciato dalla ditta che aveva vinto la gara d’appalto, dunque, non preoccupa il sindaco.
Dall’opposizione Maurizio Maggioni del Pd chiede maggiore coinvolgimento del consiglio comunale su alcune decisioni e meno protagonismi da parte di sindaco e assessori, elencando le tante questioni in sospeso: «Ciò che ci divide non è il fatto che non si siano prese iniziative rispoetto alla trasformazione di alcune zone della nostra città. Noi vorremmo augurarci che si possano superare le difficoltà incontrate sul Borri e su altre iniziative. Avevamo detto che i progetti forse fossero azzardati, in alcuni casi, ma ci auguriamo di portarli a termine. Non ci interessa il contenzioso ma il fatto che l’intero consiglio comunale sia informato rispetto a quello che si potrà fare per arrivare al risultato per il Borri. Stesso discorso per via Roma (sede dei servizi sociali) e Villa Radetsky. Facciamo i conti di cosa si possa fare e cosa no senza velleitarsimi. Parliamo anche del tema dell’accordo di programma sul vecchio ospedale e della trasformazione dell’area delle Ferrovie dello Stato. Serve qualcosa di concreto e non solo in termini ampi e generici. Non dimentichiamoci del Piano urbano della mobilità sostenibile».
Tra i vari problemi sul tavolo c’è anche la piscina Manara la cui riapertura, invece, richiederà uno sforzo maggiore rispetto a quanto preventivato e l’amministrazione ha ricalcolato il conto già salato dei lavori che è salito ad oltre mezzo milione di euro per risolvere i problemi emersi dopo la gestione Forus: «Al momento non sappiamo quando potrà riaprire», forse non prima del 2025.
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