Il tatuatore rancese Alessandro Miani fra i giudici di due importanti fiere di tatuaggi in Messico
Riconfermato come giudice alla rinomata fiera internazionale di San Miguel de Allende, Miani è stato invitato a far parte della giuria anche in un'importante manifestazione a Teziutlán, Puebla
Catapultato in un paese dove i tatuaggi continuano a rappresentare uno “status symbol”, Alessandro Miani, tatuatore di Rancio Valcuvia, ha avuto l’opportunità di portare nuovamente la sua arte e competenza italiana in due importanti fiere del tatuaggio in Messico.
Da Rancio Valcuvia al Messico: il tatuatore Alessandro Miani tra i 4 giudici dell’expo tattoo 2023
Il suo viaggio di 26 giorni lo ha portato da Rancio Valcuvia a San Miguel de Allende e poi a Teziutlán, Puebla, permettendogli di vivere un’esperienza unica e diversa come giudice in un paese dove la cultura del tatuaggio è profondamente radicata. A San Miguel de Allende, città registrata dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità dal 2007, Miani ha fatto ritorno dopo la partecipazione dello scorso anno.
A Teziutlán, Puebla, invece, ha preso parte per la prima volta come membro della giuria di una manifestazione organizzata dal Santo Tatuador de Plata, un noto tatuatore messicano che tatua indossando una maschera da “lucha libre” e il cui volto rimane celato.
A San Miguel, Miani ha condiviso il ruolo di giudice con tatuatori di grande calibro come Kosto Diaz, Alheqw, Rodink e Chui Vm. A Teziutlán-Puebla, invece, con l’italiano Mattia Malacarne, anche promotore della prima fiera internazionale di San Miguel e tatuatore trasferitosi in Messico per amore, insieme ai tatuatori locali Marvintenoch e Ricky Medellin.
«Quest’anno mi sono sentito molto più coinvolto rispetto all’anno scorso. C’erano molti più artisti e una maggiore presenza di italianità. Qui l’approccio all’arte del tatuaggio è diverso: i tatuaggi a colori sono limitati, non per scelta dell’artista, ma a causa della diversa pigmentazione della pelle. È stata un’esperienza bellissima, e mi hanno già chiesto di tornare anche ad aprile. Ci penserò. Nel frattempo, voglio ringraziare Mattia Malacarne, il suo studio, e tutti i giudici e artisti con cui ho potuto condividere questa straordinaria esperienza» conclude Miani.
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