In 900 in sella con Stefano Zanini, nel nome di Michele Scarponi
Gorla Maggiore ha ospitato la "due giorni" della "Pedala con Zazà": 600 iscritti alle gare giovanili e quasi 300 alla pedalata. La dedica al campione marchigiano: «In questo modo lo sento ancora nella mia squadra»
Due giorni di ciclismo senza respiro quelli pensati e realizzati nel centro di Gorla Maggiore per celebrare l’11a edizione della “Pedala con Zazà”, pedalata cicloturistica a fine benefico organizzata da Stefano Zanini, in collaborazione con Il Team Valle Olona, la Società Ciclistica Canavesi e l’Associazione di promozione sociale Sestero.
Dall’anno del decennale alla pedalata della domenica mattina si è aggiunta al pomeriggio la gara federale della categoria Giovanissimi e al sabato quelle delle categorie Allievi e Juniores. Per la prima volta il cuore della manifestazione è stato lo stesso del centro paese con un arrivo e palco delle premiazioni in stile professionistico, con annesse aree pranzo e società sportive, spazio associazioni e sponsor. Ad animare il tutto sono stati gli oltre 600 iscritti alle gare giovanili e i circa 300 partecipanti alla pedalata, con amici e familiari.
«Sono state due giornate meravigliose vicine a come le avevo sognate – racconta Stefano Zanini, ex professionista con quasi 30 vittorie all’attivo – Il merito principale è del “Team Valle Olona” e della “Canavesi” che si sono caricati sulle spalle il grosso del lavoro organizzativo complicato da tutto ciò che oggi comporta realizzare un evento con questi numeri. In questo senso e non solo è stato importante il supporto del Comune e della Polizia Locale insieme alla grande disponibilità e alla comprensione degli abitanti e dei commercianti di Gorla”.
Come sempre in queste occasioni qualche lamentela non può mancare: «Abbiamo fatto l’impossibile per informare tutti e in grande anticipo in merito alla chiusura delle strade, per altro mai totale anche durante le corse, comunicando orari e indicazioni. Ovviamente sono dispiaciuto per eventuali disagi ma lo sono molto di più quando sento o leggo toni e contenuti fuoriluogo. La mia idea condivisa con sempre più amici e sostenitori è nata e vuole crescere come una festa del ciclismo come quelle che vedo da sempre e ho vissuto in Belgio».
Altro mondo, altra cultura, altro rispetto. Anche in questo senso la presenza nella squadra degli organizzatori della Fondazione Michele Scarponi (dedicata al campione marchigiano, morto a 38 anni dopo essere stato investito mentre si allenava) è un valore aggiunto. «Prima di tutto è un onore – conferma Zazà – Per me è il modo di sentire Michele ancora nella mia squadra come lo è stato in Astana fino al suo ultimo giorno, anzi fino al suo ultimo respiro, in sella alla sua bici. Anche nella scenografia del palco, a braccia alzate. Suo fratello Marco sta facendo un grande lavoro di sensibilizzazione in tema di educazione stradale e sicurezza».
Il sogno di Stefano Zanini è già realtà ma come dice “solo vicino a come l’ho sognato”. Nella sua testa bolle una festa davvero per tutti, dove nessuno si “chiama fuori” in merito a rispetto e responsabilità. Istituzioni, Federazione, dirigenti e genitori. Ognuno il suo, pedalando nella stessa direzione, con Zazà e con chi come lui resiste nel rappresentare al meglio un qualcosa in via di estinzione di nome passione.
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