La nuova Sonata di Carlo Galante in prima assoluta alla Fondazione Morandini
In occasione del concerto dei maestri Alfredo Persichilli e Martina Lopez Smuraglia sarà presentato l'ultimo lavoro di uno dei più importanti compositori italiani. Appuntamento domenica 8 settembre
Proseguono gli appuntamenti musicali con i grandi maestri alla Fondazione Marcello Morandini di Varese. La domenica mattina sta diventando per la città un appuntamento atteso in un dialogo tra arte e musica.
Sotto la direzione artistica di Matteo Adamasi si sono esibiti importanti musicisti del Teatro alla Scala di Milano e domenica 8 settembre è la volta del concerto per due Violoncelli tenuto da due straordinari maestri: Alfredo Persichilli, Primo Violoncello presso l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano e della Filarmonica della Scala e Martina Lopez Smuraglia, dal 2007 con il posto di Concertino dei Violoncelli.
In prima assoluta sarà eseguita l’ultima composizione di Carlo Galante, uno dei più importanti compositori italiani del panorama musicale attuale, che per l’occasione sarà presente e introdurrà i musicisti. Ci siamo fatti raccontare di questa sua ultima opera.
Domenica a Varese ascolteremo la prima esecuzione assoluta della sonata da lei composta per due Violoncelli in tre movimenti. Può presentarci questa sua opera?
La direzione scelta si distacca dal repertorio tradizionale per Violoncello, questo straordinario strumento ha delle potenzialità espressive incredibili. È una sonata un po’ più lunga ed ho pensato che era interessante un’articolazione in tre tempi, che solitamente non si usa. Il primo tempo è un Arioso, più vicino alla forma operistica con figure melodiche molto intense in un racconto suggestivo un po’ drammatico, che si scioglie in una parte più virtuosistica di arpeggi. Il secondo tempo è uno Scherzo, molto ritmico che ricorda un po’ il Rondò mentre il terzo è un Corale con figure, piuttosto anticonvenzionale dove il tempo si sospende, diventa arcano, diventa un altrove. La sonata finisce nel silenzio.
Gli interpreti sono due grandi musicisti: quanto è importante il rapporto del compositore con gli esecutori? Sopratutto nella costruzione dell’esecuzione di una nuova composizione?
È sempre molto importante. Premetto che oltre a essere grandi professionisti sono anche amici e questa complicità da ancora più forza.
Il compositore crea la musica ma tanto più è abile l’esecutore tanto più la musica arriva al pubblico. La partitura è uno spazio aperto e non esiste una esecuzione uguale all’altra. Ho sentito l’anteprima e devo dire che l’esecuzione è magistrale.
Qual è l’emozione di sentire l’esecuzione in prima assoluta di una nuova opera?
Quando ero giovane l’emozione era fortissima, con il tempo ho imparato un po’ cosa aspettarmi ma devo dire che è sempre una grande soddisfazione.
Il concerto di domenica è in un luogo molto particolare perchè custode dell’opera di un artista come vede questa convivenza?
Queste due arti, la scultura e la musica, sono sempre state molto vicine. Esibirsi in un luogo così fascinoso e bello aggiunge emozioni e arricchisce l’esecuzione le due arti sono complementari.
I due musicisti suoneranno musiche di Jean Baptiste Barrière, di Johann Sebastian Bach, di Carlo Galante e di Nicolò Paganini.
Domenica 8 settembre, ore 11:00
Fondazione Marcello Morandini
Biglietto: il prezzo include l’accesso alle mostre del museo prima dello spettacolo e un calice di prosecco a fine concerto a cura di Buosi
Numero di posti limitato, prenotazione obbligatoria sul sito del museo
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