La Svizzera introduce il principio dell’educazione “non violenta”. Schiaffi e punizioni vietati dalla legge
Il Consiglio federale vuole introdurre una norma che impone esplicitamente ai genitori di educare i figli senza ricorrere alla violenza. Questo in aggiunta alla normativa esistente
![minori educazione violenza pixabay](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2024/09/minori-educazione-violenza-pixabay-1726605.610x431.jpg)
In Svizzera l’educazione non violenta diventerà legge. Il Consiglio federale intende andare oltre l’attuale normativa in materia e sancire espressamente questo principio andando verso la modifica del Codice civile. La normativa proposta impone esplicitamente ai genitori di educare i figli senza ricorrere alla violenza, intende inoltre migliorare l’accesso alle offerte di consulenza per le famiglie.
«La nuova disposizione del codice civile funge da principio guida e lancia un chiaro segnale alla società: la violenza nell’educazione e in particolare le punizioni corporali o altri trattamenti degradanti nei confronti dei minori non sono tollerati». Si legge nella nota dell’esecutivo elvetico. Nel contempo, il Consiglio federale sottolinea che l’autonomia dei genitori nell’educare i propri figli sarà preservata e non propone alcun metodo educativo specifico.
Il Consiglio federale propone invece di potenziare la prevenzione ampliando le attuali offerte di consulenza e aiuto a bassa soglia per genitori e figli che in parte differiscono da regione a regione e migliorandone l’accesso. I Cantoni provvedono affinché, in caso di difficoltà in ambito educativo, gli interessati abbiano a disposizioni sufficienti consultori e altre offerte di sostegno. L’obiettivo è offrire consulenza alle famiglie in ambito educativo e, se occorre, contribuire a superare i conflitti.
Allo scopo di ottenere l’effetto auspicato, il Consiglio federale intende accompagnare l’entrata in vigore della modifica di legge con misure di informazione e sensibilizzazione su scala nazionale cui parteciperà anche la Confederazione.
(Foto archivio Pixabay)
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