Le Acli riaccendono l’attenzione sul pericolo di via San Giulio a Cassano Magnago
Il circolo cittadino del movimento dei lavoratori cristiani chiede all'amministrazione di intervenire
«Ci auguriamo che ora le nostre richieste siano “tirate fuori” da cassetti dove sono state sepolte e finalmente si provveda alla sicurezza di un’area e di un luogo che vede l’accesso di circa diecimila utenti ogni anno». Lo dice il presidente del circolo Acli “M. Rimoldi” di Cassano Magnago, richiamando i rischi in termini di sicurezza stradale dell’asse di San Giulio, la vecchia strada principale che serpeggia tra le case del centro storico.
Un intervento – rimarcano dalle Acli – che segue la segnalazione fatta tempo fa all’amministrazione per un intervento “fisico” sulla via per creare maggiori condizioni di sicurezza.
Di seguito il comunicato completo del circolo Acli Cassano
Forse era proprio necessario un fatto drammatico che coinvolgesse parecchi utenti per sottoporre all’attenzione una pesante situazione ed evidenziare una problematica che da tempo la presidenza del Circolo ACLI ha segnalato.
Ci riferiamo al modo in cui molti automobilisti e motociclisti affrontano l’ultimo tratto di via S. Giulio, piazza Italia e via XXIV maggio: a velocità elevatissima e mantenendo un raggio di curvatura troppo stretto, percorrenza contro-mano per biciclette e monopattini. Risultato: specchietti retrovisori staccati, fiancate di auto strisciate, pedoni a rischio di essere “schiacciati” contro le recinzioni.
In occasione della ristrutturazione della sede (posta proprio all’inizio di via XXIV maggio), e poi per permettere un più agevole accesso a disabili, la Presidenza ACLI aveva formalmente chiesto all’Amministrazione di provvedere (unitamente ad uno stallo di parcheggio per disabili) ad un passaggio pedonale rialzato tra la piazza e la via XXIV maggio, all’inizio della via stessa e cioè con adeguata visibilità di eventuali pedoni in attraversamento.
Risultato: un passaggio pedonale a raso disegnato appena oltre la curva, e cioè visibile all’ultimo anche per chi procede a velocità consentita (e nessun posto riservato al parcheggio per disabili) e quindi rischio elevato per chi attraversa. E la nostra amarezza è ancor più forte quando constatiamo l’installazione di passaggi pedonali, almeno apparentemente senza necessità…
Ci auguriamo che ora le nostre richieste siano “tirate fuori” da cassetti dove sono state sepolte e finalmente si provveda alla sicurezza di un’area e di un luogo che vede l’accesso di circa diecimila utenti ogni anno.
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