Samuele Astuti: “Sempre meno studenti in infermieristica sono il preludio di un disastro”

Il consigliere regionale dei Democratici analizza i dati degli iscritti ai test d'ingresso alle professioni sanitarie dell'Università dell'Insubria e chiede interventi urgenti a Regione

Test d'ingresso a Medicina

Il consigliere regionale dei democratici Samuele Astuti lancia l’allarme sul futuro della professione infermieristica. Gli iscritti al test d’ingresso che si svolgerà domani all’Università dell’Insubria con prima opzione infermieristica sono meno dei posti a disposizione dell’ateneo e assegnati dal Ministero.

«Sempre meno studenti in infermieristica sono il preludio di un vero e proprio disastro perché, se già attualmente la situazione è drammatica, con turni spaventosi e reparti in affanno, con un tale drastico calo di iscrizioni il futuro si prospetta ancora più nero e la Regione Lombardia non può continuare a ignorare il problema» commenta il consigliere con riferimento particolare ai dati di Varese.

«Se su 249 posti destinati alle professioni sanitarie all’Università dell’Insubria si presentano alla prova selettiva solo 159 concorrenti, vuol dire che, rispetto ai posti disponibili, ne mancano più di un terzo – sottolinea Astuti – e questo è davvero molto preoccupante, anche se non è affatto difficile intuire le cause di tale scarsa attrattività: oltre al problema della sicurezza, infatti, ci sono i turni sfiancanti con tantissime ore di straordinari che superano i limiti e dunque non sono retribuite e gli stipendi bassi che non permettono avanzamenti di carriera».

«Ancor più penalizzata, poi, risulta l’Asst Settelaghi che non solo è molto vicina alla Svizzera, ma, a causa di un vecchio contratto collettivo ancora vigente, ha gli stipendi più bassi rispetto a tutte le altre Asst – prosegue il consigliere dem – È ora che la Regione intervenga sul serio per promuovere e rendere più attrattiva la professione, deve finanziare borse di studio per le professioni infermieristiche, sostenere economicamente gli studenti e riconoscere al personale in servizio i percorsi di carriera e un giusto riconoscimento economico».

«Di proposte per rendere più attrattiva la professione infermieristica, anche nelle nostre zone, come gruppo Pd, negli ultimi anni, ne abbiamo fatte, ma molte di queste sono ancora chiuse nei cassetti – attacca Astuti – come, per esempio, il progetto di legge che abbiamo presentato circa un anno fa e che prevede un incremento degli stipendi sulle asst di confine o ancora il progetto di legge sul direttore assistenziale, già operativo nella Provincia autonoma di Trento e in Emilia-Romagna, che aprirebbe, sia nel territorio che nelle strutture complesse, percorsi di carriera di tutto il personale infermieristico e interverrebbe in maniera vera e seria nel riconoscere alle professioni sanitarie ruoli dirigenziali importanti, come la formazione universitaria prevede».

«Per quanto riguarda la sicurezza, la Regione dovrebbe poi applicare pienamente la legge regionale del 2020 e potenziare la sanità territoriale che è l’unico filtro efficace anche per gli accessi impropri nelle strutture ospedaliere – aggiunge Astuti – Stiamo parlando di una categoria di professionisti molto dinamica e il cui impegno, soprattutto durante la pandemia, è diventato iconico un impegno incredibile e continuo che però l’immobilismo della Regione continua a smorzare».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Settembre 2024
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