“Storia di una salma rubata”, un podcast sul caso del furto del corpo di Mike Bongiorno

Il 25 gennaio 2011 il freddo era di quelli che ti entrano nelle ossa. Se lo ricorda bene Maria Carla Cebrelli, la giornalista di Varesenews, responsabile del canale Verbanonews: rimasta fuori per ore dal piccolo cimitero di Dagnente, piccola frazione di Arona, insieme a tanti altri colleghi provenienti da redazioni di giornali locali e nazionali, aspettava di avere informazioni sul furto della salma di Mike Bongiorno.

Oggi di quel furto, un termine, per definire la sparizione di un corpo, freddo come il gelo di quel gennaio, sappiamo tutto, ma allora la notizia sconvolse l’Italia intera. Chi osò profanare la tomba di uno dei più grandi conduttori della televisione?

Quella vicenda ora è diventato un podcast, prodotto da OnePodcast. Le prime due puntate, di sei, sono uscite ieri, giovedì 5 settembre (le trovate qui). Gli autori sono Giulia Depentor  scrittrice, podcaster, ideatrice di “Camposanto”, un podcast in cui accompagna gli ascoltatori alla scoperta di cimiteri in tutto il mondo e Giulio D’Antona, scrittore, giornalista, traduttore e produttore cinematografico.

La vicenda

L’8 settembre 2009 moriva uno dei padri fondatori della televisione italiana, Mike Bongiorno. Un anno e mezzo dopo la sua la salma veniva trafugata dal piccolo cimiero sulle rive del Lago Maggiore: la ricerca, con appelli di ogni tipo, durò undici mesi.

Attraverso interviste e testimonianze di amici, protagonisti della vicenda e investigatori, Giulia Depentor e Giulio D’Antona raccontano nel nuovo podcast il momento della scoperta del furto, avvenuto nella notte tra il 24 e il 25 gennaio 2011, e quello che accadde i giorni successivi.

Un “viaggio” tra i paesi e una comunità che, chi abita in quelle zone o al confine con esse, saprà apprezzare per la delicatezza, il rispetto dei luoghi, delle persone e della vicenda con cui viene affrontato.

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