Accoltellato a Milano durante una lite: in manette 25enne per tentato omicidio
Il 25enne, destinatario della misura cautelare, è in carcere. Il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari

Non gli andava che qualcuno si rifornisse prima di lui al distributore automatico. E così sono partite le coltellate. Così la Polizia coordinata dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Milano ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di un cittadino italiano di 25 anni gravemente indiziato del reato di tentato omicidio commesso ai danni di un 32enne cittadino rumeno.
Il provvedimento restrittivo, eseguito dai poliziotti della Squadra Mobile, scaturisce dalle indagini conseguenti una violenta aggressione subita dalla vittima lo scorso 8 giugno, in Via Rembrandt, la quale venne attinta all’addome con diverse coltellate. Soccorso, in gravi condizioni ed in pericolo di vita, venne poi sottoposto ad un delicato intervento e dimesso dopo circa un mese di ricovero. A scatenare l’atteggiamento violento dell’indagato era stata la sua volontà di utilizzare per primo un distributore automatico e le conseguenti proteste della vittima che era in compagnia della sua fidanzata.
La successiva ricostruzione del grave episodio è stata il frutto di un’intensa e complessa attività d’indagine condotta dalla sezione Reati contro la Persona della Squadra Mobile milanese attraverso attività tecniche, analisi di numerosi filmati e acquisizione di dichiarazioni di persone informate sui fatti. In particolare, l’analisi dei video delle telecamere ha permesso di ricostruire ai poliziotti il tragitto percosso dall’aggressore dal luogo del fatto sino al suo domicilio. L’attività investigativa ha consentito di individuare in modo puntuale le fasi salienti dell’aggressione, evidentemente generata da una lite per futili motivi, e di identificare l’autore, tra l’altro tradito da un tatuaggio sulla mano che la vittima e la sua compagna avevano notato durante l’azione delittuosa.
Il 25enne, destinatario della misura cautelare, è stato associato presso la Casa Circondariale Francesco di Cataldo (San Vittore). Il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo con sentenza irrevocabile di condanna.
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