Agente aggredito da un detenuto in carcere a Busto Arsizio: “Situazione sempre più allarmante”

Un detenuto già allontanato da un altro istituto per aver aggredito un agente ha ripetuto l'azione contro un poliziotto che lo stava accompagnando in cella. È stato salvato dall'intervento di altri colleghi

Apre lo sportello del Garante regionale dei Detenuti in carcere a Busto

Un agente della Polizia Penitenziaria è finito in ospedale dopo essere stato aggredito da un detenuto. È quanto è successo venerdì 18 ottobre nel carcere di Busto Arsizio e che viene denunciato dal Sappe, il sindacato autonomo polizia penitenziaria

«Una ordinaria giornata di follia -ricostruisce Alfonso Greco, segretario lombardo del sindacato-. Nella mattinata di ieri, un detenuto italiano, già allontanato da altro istituto della Lombardia per motivi di sicurezza dopo aver aggredito un poliziotto penitenziario, ha nuovamente colpito un Agente per futili motivi mentre rientrava in cella. Solo l’intervento di altri colleghi giunti in ausilio ha evitato il peggio e ripristinato l’ordine e la sicurezza all’interno della Sezione. L’Agente è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso del Nosocomio cittadino ove è stato dimesso poi in serata. Il Sappe augura una pronta guarigione al collega e auspica che si ponga fine a questa situazione divenuta sempre più allarmante».

Una vicenda che mostra in maniera sempre più evidente le criticità del sistema carcerario italiano. «Sollecitiamo un intervento delle autorità competenti perché la situazione delle carceri sta diventando insostenibile -tuona il Segretario Generale del Sappa Donato Capece-. È inaccettabile che non ci siano iniziative per arginare l’ondata di violenza e sprezzo delle regole che sta travolgendo la società prima e le carceri italiane e che ogni giorno miete vittime tra le fila della Polizia Penitenziaria. Non è possibile che una persona che sceglie, per mestiere, di difendere lo Stato, ogni giorno debba essere esposta a minacce, ingiurie e violenza di ogni genere. Servono risposte ferme da parte del DAP, anche destinando carceri dismesse come l’Asinara e Pianosa per contenere quei ristretti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici durante la detenzione. Quel che è accaduto a Busto Arsizio testimonia una volta di più le quotidiane difficoltà operative con cui si confrontano quotidianamente le unità di Polizia Penitenziaria in servizio, la tensione in atto nelle carceri regionali e la strafottenza e l’arroganza di una parte di popolazione detenuta violenta che, anche in carcere, continua a delinquere, ad alterare l’ordine e la sicurezza, evidentemente certa dell’impunità».

Problemi e criticità che nel carcere di Busto non mancano. Ad agosto un guasto al sistema idraulico lasciò senza acqua diverse sezioni, causando proteste e tensioni. Pochi giorni dopo quell’evento gli avvocati della Camera Penale di Busto Arsizio visitarono la struttura tornando a denunciare la situazione di sovraffollamento.

I penalisti di Busto Arsizio visitano il carcere: “Migliorano le condizioni dei detenuti ma rimane il sovraffollamento”

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Ottobre 2024
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