Ascolto, fiducia e dialogo: a Varese don Claudio Burgio racconta la sua esperienza con i ragazzi e le loro fragilità

Il sacerdote, da vent'anni cappellano al Carcere minorile Beccaria di Milano, è stato l'ospite dell'evento "Un futuro da scrivere: dialogo tra musica e riscatto sociale", organizzato da Happiness con il Decanato di Varese, Casa Matteo e Coop. Pepita

Generico 21 Oct 2024

Grande partecipazione dei ragazzi e tanta energia oggi pomeriggio all’evento “Un futuro da scrivere: dialogo tra musica e riscatto sociale”, organizzato da Happiness, insieme al Decanato di Varese, Casa Matteo Varese e Coop. Pepita che si è svolto all’Oratorio San Vittore di  Varese.

Ospite d’onore della serata don Claudio Burgio,  fondatore della Comunità Kayros, cappellano del Carcere minorile Beccaria e già direttore del Coro del Duomo di Milano.

«Happiness è l’oratorio delle origini. Uno spazio aperto per incontrare i ragazzi per poter stare. Non è necessario fare. Si può anche solo stare. Nel logo c’è anche una porta che è simbolo di accoglienza. Abbiamo uno studio musicale grazie ai ragazzi che frequentano» ha spiegato Filippo Maroni, responsabile del centro che ha aperto l’incontro con don Claudio Burgio, lasciando poi spazio all’ospite e ai tre ragazzi che lo hanno intervistato.

«Vengo sempre volentieri qui all’oratorio. Sono prete da 29 anni e da 20 sono al Beccaria – ha raccontato don Claudio – Ho fondato la comunità Kayros dove vivo e continuo ad imparare dai ragazzi. La realtà è in cambiamento, si muove e aprirsi al nuovo è importante. La prima grande lezione l’ho avuta il primo giorno al Beccaria quando chiesi a un ragazzo come si chiamava e mi rispose: “cazzi miei!”.  Poi pian piano abbiamo iniziato a parlare. In questi anni ho incontrato tante storie, occorre ascoltare e questo aiuta anche a dare un senso alla propria vita».

A Kayros c’è un cartello con scritto: “Non esistono ragazzi cattivi”. Don Claudio ha raccontato le ragioni di questo cartello, che riassume il suo approccio ai giovani: «Si commettono azioni che possono essere cattive ma questo non coincide con chi sono le persone. Nell’adolescenza si può sbagliare ma si può anche cambiare. Non sei il male, fai il male».

Come ci si comporta con i ragazzi che raccontano cose pesanti? «Ho sempre fatto un laboratorio di musica a Kayros. In casa avevo i rapper e mi chiedevo come facessi a sopportare la trap più spinta. Ascoltando ho iniziato a capire. Ragazzi che non parlano e poi trovano un modo per esprimersi. Questo apre un dialogo. È stato difficile all’inizio ma poi ho capito che queste narrazioni sono utili. Anche nella Bibbia ci sono pagine scomode, violente. Bisogna aver coraggio di guardare alla realtà intera e non solo quella parte che ci piace. Quello che più mi inquieta è il quietismo. La vita va avanti e bisogna saper guardare. Ci vuole una grande passione».

Generico 21 Oct 2024

Don Burgio non ha esitato a raccontare successi e fallimenti della sua ventennale esperienza con i giovani e le loro fragilità: «Un esempio di successo per noi è Baby gang che decise di venire nella nostra comunità. Abbiamo avuto fiducia, in Zaccaria ho visto delle possibilità e gli abbiamo dato l’opportunità di viverle. Poi il talento viene fuori e se anche non riescono quella passione è servita nella vita. L’altro aspetto è la fiducia. La fiducia è tutto, è fondamentale anche quando si sbaglia. Quando ho aperto le prime comunità non sono stato subito capito e ho iniziato a confrontarmi. Il rapporto con il cardinal Martini era stato importante e la sua fiducia mi ha aiutato. Tanti dei ragazzi che sono passati da noi hanno avuto un futuro, alcuni si sono persi. La storia più scioccante è stata quella di due che sono andati a combattere con l’Isis. Questo mi ha sollecitato tante domande. Le differenze sono una risorsa e vanno accolte, non vanno annullate. Noi crediamo molto nella giustizia riparativa. Per affrontare le crisi abbiamo fondato La repubblica di Kayros e stiamo scrivendo le regole insieme. Quando senti una cosa come tua la rispetti».

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Pubblicato il 25 Ottobre 2024
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