Confindustria Varese e Aifi insieme per sostenere le startup: “Insieme per trovare investitori”

La prima causa di morte di una startup è la mancanza di investimenti. Per questo gli industriali del Varesotto e l'Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capitale e Private Debt hanno deciso di unire le forze

confindustria liuc roberto grassi riccardo comerio gervasoni fusaro

Mill deve ancora nascere fisicamente ma è già un metodo di lavoro che sta ribaltando, un po’ alla volta, logiche di pensiero che erano uguali a se stesse da troppo tempo.

La fabbrica del saper fare, come viene chiamato il grande progetto (anche architettonico) che nascerà a Castellanza con Confindustria Varese al centro, sta già preparando il terreno perchè il tessuto industriale di Varese deve recuperare terreno. Lo ha fatto intendere il presidente degli industriali Roberto Grassi nel presentare il nuovo accordo con Aifi – Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capitale e Private Debt presentato quest’oggi durante una conferenza stampa che si è tenuta all’Università LIUC di Castellanza.

«Una startup ha il 95% di probabilità di fallire nei primi 4 anni. Per quali cause? Prima fra tutte c’è, nel 38% dei casi, l’insolvenza e l’incapacità di raccogliere nuovi investimenti. Questo accordo ha proprio l’obiettivo di andare a ridurre questo problema dando maggiori opportunità di solidità finanziaria alle nuove idee di impresa che nascono sul territorio e contribuire così alla crescita del numero di startup e delle probabilità di trasformarle in aziende consolidate. Con un occhio di riguardo a quelle realtà che possono sviluppare nuove tecnologie e nuove idee abilitatrici di una nuova manifattura e di innovazione nelle filiere produttive e dei cluster esistenti».

All’evento di presentazione ha partecipato anche Innocenzo Cipolletta, Presidente AIFI e per molti anni direttore generale di Confindustria: “L’accordo con Confindustria Varese rientra nelle attività AIFI dedicate a supportare l’orientamento delle startup sul territorio verso i diversi operatori attivi nella finanza alternativa. La nuova imprenditorialità è stata spesso ostracizzata in Italia a favore dell’impresa che esiste già. Ora va valorizzata e guidata così che possa crescere per diventare una azienda solida e innovativa capace di stimolare l’economia del Paese».

Riccardo Comerio, presidente di Liuc, ha introdotto il ruolo dell’università in questo progetto: «Liuc si pone come la casa comune che fa incontrare Confindustria e Aifi con il quale abbiamo un lungo rapporto di collaborazione. Quello delle startup innovative è un tema caro alla Liuc. Da tempo facciamo un monitoraggio dell’andamento con la professoressa Gervasoni e il professor Fusaro con l’osservatorio VeM della Business School.

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COSA PREVEDE L’ACCORDO

L’obiettivo di Confindustria Varese e AIFI è quello di supportare la diffusione di forme di finanza alternativa al credito bancario per lo sviluppo e la crescita delle startup innovative, iscritte come tali al registro speciale della Camera di Commercio. Queste ultime già da qualche mese possono accedere a tutta la rete di attività di rappresentanza e dei servizi offerti da Confindustria Varese alle imprese, aderendo gratuitamente all’associazione datoriale e con successive agevolazioni nei primi anni post-fase di startup.

Ora, grazie all’accordo con AIFI, potranno contare anche sul supporto dello “Sportello Venture Capital” promosso da Confindustria Varese. Tramite AIFI, dunque, le startup innovative potranno avvantaggiarsi di: un’attività di orientamento verso i diversi player operativi nell’ambito della finanza alternativa; informazioni dirette sul mercato italiano del venture capital; la condivisione di mappe ed elenchi di investitori di venture capital attivi in Italia, avvalendosi dell’Osservatorio VeM – Venture Capital Monitor attivo presso la LIUC Business School.

Oltre a poter partecipare a eventi e ad altre iniziative istituzionali e di networking con il resto dell’imprenditoria varesina (e non solo) che verranno ciclicamente organizzati da AIFI insieme a Confindustria Varese.

I NUMERI DELLE STARTUP

Varese rimane ancora molto lontana dalle prime posizioni della classifica nazionale sulle startup innovative. Secondo l’ultimo aggiornamento dell’Indice del Fermento Imprenditoriale svolto per Confindustria Varese dal think tank Strategique, con il supporto scientifico di IEC – Institute for Entrepreneurship and Competitiveness dell’Università LIUC, quelle attive sul territorio sono 86.

Un numero che pone la provincia varesina nella seconda parte della classifica (84esimo posto) per numero di startup rispetto al totale delle imprese. Simile il quadro delineato dalle PMI innovative che nella provincia di Varese sono ad oggi 14, numero che la piazza solo 80esima, sempre usando come metro di misura il rapporto sul totale delle imprese presenti sul territorio rispetto alle altre province.

IL TREND DEL VENTURE CAPITAL IN ITALIA

Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio VeM – Venture Capital Monitor attivo presso la LIUC Business School nel primo semestre 2024 si contano 123 operazioni di venture capital in Italia per un valore di 600 milioni di euro, contro le 158 per 510 milioni dello stesso periodo di un anno fa. Per quanto riguarda l’origine dei flussi di investimento le quote dell’ammontare delle risorse investite sono divise esattamente a metà tra investitori domestici e internazionali. Nel 28% dei round si registra una presenza corporate. I round solo da business angel sono invece 16 per 23 milioni di euro.

Per quanto riguarda i settori maggiormente interessati domina l’Information & Communication Technologies. A seguire: biotecnologie, altri servizi, healthcare, beni di consumo, servizi finanziari, beni e servizi industriali. A livello di regioni la Lombardia stacca tutti con 32 target, contro le 13 del Piemonte, le 9 del Lazio, le 7 dell’Emilia-Romagna e le 5 della Toscana. Seguono via via le altre.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Ottobre 2024
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