Dall’11 di novembre la mensa dei poveri di Varese riapre alla Brunella
La mensa serale per i poveri di Varese riprenderà vita, dopo la chiusura della storica sede di Via Luini, alla Casa della Carità
Con l’inizio del servizio previsto per lunedì 11 novembre, giorno di San Martino, la mensa serale per i poveri di Varese riprenderà vita, dopo la chiusura della storica sede di Via Luini, alla Casa della Carità della Brunella. Si tratta di una soluzione temporanea, nata in risposta all’urgenza di garantire assistenza continuativa ai più fragili.
La decisione, come ormai noto, si è resa necessaria dopo che le Suore della Riparazione, storiche custodi della mensa, hanno annunciato la loro imminente partenza. Don Franco Gallivanone, vicario pastorale della zona di Varese, ha sottolineato l’importanza di questa risposta rapida: «Vanno ringraziate le suore per il loro grande lavoro e va ringraziata la città che per tanto tempo le ha sostenute. Una città che ha attenzione agli ultimi è una città che vive bene – ha commentato il Vicario Episcopale della zona di Varese – Anche se la soluzione alla Brunella è provvisoria, si è riusciti a trovare una comunità che risponde».
Anche l’assessore ai Servizi Sociali, Roberto Molinari, ha voluto ringraziare le Suore della Riparazione per oltre vent’anni di servizio: «La loro opera ha coinvolto una rete di volontari che va oltre la mera risposta ai bisogni contingenti. Da questa sfida emerge l’opportunità di conoscere più a fondo le necessità di chi si rivolge alla mensa». Molinari ha sottolineato anche l’importanza di individuare nuovi spazi in centro città, con una cucina attrezzata, accessibili a chi ha bisogno.
IN PARTENZA SERVIZIO SIMILE A VIA LUINI, MA I PASTI SARANNO 150
Il nuovo servizio serale, inizialmente, si baserà sulla consegna di pasti in sacchetti, come avveniva in via Luini, contando su gran parte dei volontari che collaboravano alla mensa: «Abbiamo incontrato in piu occasione i volontari, raccogliendo le prassi da loro attuate in questi anni e condividendo le loro preoccupazioni – ha spiegato Don Matteo Rivolta, responsabile della Caritas di Varese – Con loro abbiamo cominciato ad incontrare gli ospiti di via Luini, raccontando come sarà la trasformazione del servizio, garantendo una presenza amica. È evidente a tutti la differenza di dimensione tra la mensa di via Luini e quella della Brunella: la piu piccola dimensione di quest’ultima inevitabilmente cambierà il numero di pasti. Se in via Luini si distribuivano 350 pasti, alla Brunella ne potranno essere distribuiti al massimo 150. Questo però non vuol dire che qualcuno resterà senza cibo, ma che metteremo in pratica metodi diversi per le diverse esigenze di ognuno».
VERSO UN DIVERSO E PIÙ SPECIFICO SERVIZIO PER I NUCLEI FAMIGLIARI
Uno di quelli che sembra più pronto ad essere messo in pratica è quello di occuparsi dei nuclei famigliari in maniera diversa rispetto ai singoli: «In via Luini, ogni sera, 150 persone prendono 350 sacchetti: quelli in più vengono portati, verosimilmente, a dei famigliari – spiega Matteo Aimetti, coordinatore della Casa della carità – Ma se c’è una famiglia c’è una casa, dove è possibile che i genitori preparino i pasti per i figli: una situazione migliore da tutti i punti di vista. Per questo stiamo cercando di capire di più la struttura famigliare degli ospiti, cosi da prendere in considerazione, per coloro che sono in condizioni di poterlo fare, l’ipotesi di aiutarli a casa, invece di farli venire alla Brunella. E’ una delle proposte che abbiamo fatto alle associazioni coinvolte: prendere in carico i nuclei famigliari».
Molte realtà cittadine sono già concretamente al lavoro per sostenere i nuclei famigliari in situazioni di grave povertà e le altre persone bisognose che non potranno accedere alla Casa della Carità: tra questi i Centri d’Ascolto Caritas, l’Emporio Solidale, la Croce Rossa Italiana, il Banco Non solo Pane, l’associazione dei Carabinieri in Congedo, i Frati Francescani di viale Borri, e tanti altri.
La fase sperimentale della nuova mensa serale, che durerà un anno, sarà ricalcata sulle abitudini di via Luini. «Il servizio sarà, come succede anche adesso, da lunedi al sabato dalle 18 alle 19.30 – spiega Don Marco Casale, presidente dell’Associazione Pane di Sant’Antonio, che gestisce la casa della Carità – E abbiamo anche mantenuto la modalità consegna del cibo, un sacchetto come avviene oggi. Questa modalità sarà nel frattempo oggetto di verifica: si deciderà in seguito se è più opportuna la consegna del sacchetto o permettere loro di rimanere seduti in loco. Per ora si comincia con il sacchetto. Va ricordato come sia importante che coloro che intendono accedere al sacchetto incontrino gli operatori, cosi da potersi organizzare meglio. Vogliamo che nessuno in questo momento possa soffiare sulle preoccupazione delle persone: i bisogni avranno tutti una risposta, con tutte le attenzioni e nel modo più ordinato possibile».
L’APPELLO ALLA GENEROSA VARESE
Infine, è ancora Don Franco Gallivanone a lanciare l’appello alla generosità dei varesini: «Realizzare questo obiettivo comporta naturalmente anche dei costi economici importanti. Per questo facciamo appello anzitutto alla tradizionale generosità della gente di Varese – spiega don Franco – ringraziamo inoltre persone ed enti che già sostenevano in vario modo le attività caritative delle Suore di via Luini e che continueranno certamente ad assicurare il loro aiuto. Oltre al contributo del Comune di Varese, tra i tanti ricordiamo la Fondazione comunitaria del Varesotto, da sempre a fianco di questa opera, la fondazione UBI e la Banca di Credito Cooperativo, che hanno promesso un loro sostegno insieme ad altri enti con cui si sta prendendo contatto».
Per qualsiasi forma di contributo e di aiuto, per ogni informazione ci si può rivolgere a: Casa della Carità, via Marzorati 5/A Varese Tel. 0332232635-3313546438 e-mail info@panedisantantonio.com www.panedisantantonio.it
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