Il centro storico di Albizzate potrebbe cambiare e per qualcuno non se ne sta parlando abbastanza
Si tratta di una modifica che se da un lato pone le basi per sbloccare una questione urbanistica congelata da decenni dall’altro potrebbe cambiare il volto del tessuto storico del paese: ognuno di questi aspetti ha pregi e difetti a seconda dei punti di vista
Il Comune di Albizzate sta per introdurre definitivamente una variante urbanistica che potrebbe portare un cambiamento radicale in un’area del centro storico che oggi versa in stato di abbandono. Si tratta di una modifica che se da un lato pone le basi per sbloccare una questione urbanistica congelata da decenni dall’altro potrebbe cambiare il volto del tessuto storico del paese: ognuno di questi aspetti ha pregi e difetti a seconda dei punti di vista di chi si sta occupando della questione e c’è chi dice che non se ne sia discutendo abbastanza.
Stiamo parlando dell’area nota come Corte Bassani, una zona storicamente significativa situata nel centro del paese, delimitata dalle vie San Pietro, Cavour, Solferino e Magenta. Attualmente, la corte è in stato di abbandono, con edifici degradati e pericolanti.
Come è noto a chi ha seguito i contorni di questa annosa questione, l’operazione è resa più complicata dal fatto che l’area, che costituisce una porzione molto vasta del centro storico, è per metà di proprietà comunale e per l’altra metà privata.
Da qualche anno i privati che posseggono la parte maggioritaria di quell’area hanno depositato in Comune una proposta di sponsorizzazione per la progettazione della riqualificazione di tutto il quadrilatero, sia la parte pubblica che quella privata. Una proposta che, però, non è compatibile con l’attuale piano urbanistico di quella zona e che dunque richiede una variante della scheda pgt.
Il progetto di variante che è già passata dal consiglio comunale prevede la demolizione e ricostruzione degli edifici. L’intervento include la creazione di appartamenti e spazi destinati ad attività commerciali e terziarie. Inoltre prevede un incremento dell’altezza massima degli edifici, passando da 7,5 metri a 12 metri, con un aumento del numero di piani da due a tre.
Tra le altre cose si prevede anche l’arretramento del sedime esistente, l’allargamento dei calibri stradali, l’adeguamento dei raggi di curvatura delle intersezioni e la demolizione degli edifici di proprietà pubblica che si affacciano su via Solferino.
Un progetto di variante che è stato approvato in Consiglio comunale lo scorso 26 luglio e che sta compiendo gli ultimi passi formali prima di essere reso definitivamente attuativo. Entro l’11 novembre, infatti, scadranno i termini entro i quali chiunque potrà presentare osservazioni.
Due punti di vista sul progetto
I punti di vista sulla variante concessa al progetto di sviluppo della corte Bassani sono diversi e opposti e incarnati, per forza di cose, nelle due parti del Consiglio comunale.
Per l’amministrazione Zorzo Albizzate è all’ultimo miglio per l’introduzione deifinitiva di una variante che permetterà di sbloccare una questione di sviluppo urbanistico incagliata da anni. Il sindaco ed in particolare l’assessore Rizzi ritengono che le modifiche apportate sono necessarie a superare ogni ostacolo ad una prospettiva di riqualificazione dell’area e dare vita a un nuovo centro storico comodo, funzionale e che dialoghi con l’esistente.
Sulle barricate resta invece l’opposizione del gruppo Noi Insieme, allargato in una sorta di comitato che si oppone a questa operazione. Sono proprio quest’ultimi ad annunciare due iniziative di informazione alla popolazione per sabato 26 ottobre con un presidio in Piazza IV novembre e Via Cavour e lunedì 28 ottobre con un incontro pubblico alle ore 21. Senza mezzi termini dall’opposizione parlano di un’operazione “di svendita del territorio” che porterà “alla costruzione di un casermone di 23 appartamenti e 7 negozi, all’elevazione degli immobili fino a 3 piani e 12 metri di altezza, al totale abbattimento degli edifici rurali di Via Cavour con i loro antichi fregi ad arco, segno identitario di Albizzate”.
I rendering del progetto
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