Il consigliere del PD Astuti chiede a Regione di intervenire sui docenti penalizzati nell’assegnazione della sede

Il consigliere regionale vorrebbe un interessamento regionale per una situazione che penalizza almeno 6000 insegnanti vincitori di concorso

samuele astuti

«Ci sono ben 6mila docenti lombardi che sono penalizzati nell’assegnazione delle sedi, ma la Regione Lombardia ignora il problema che inevitabilmente ha una ricaduta negativa sulle ragazze, i ragazzi e le loro famiglie» così il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti commenta la risposta ricevuta all’interrogazione presentata due settimane fa, riguardante le problematiche legate all’interpretazione della normativa sull’assegnazione delle sedi ai docenti vincitori di concorso in Lombardia, con particolare riferimento ai circa 6mila insegnanti coinvolti nelle procedure di assunzione per il 2024.

«Pur sapendo che la competenza non è strettamente regionale – spiega Astuti – abbiamo voluto sollevare la questione con una nostra interrogazione, proprio perché ci troviamo in Lombardia, e se la Regione non si preoccupa dei problemi che stanno colpendo 6mila docenti, a causa delle criticità nelle nomine, del disastroso avvio dell’anno scolastico e del fatto che i nostri ragazzi non abbiano ancora il tempo pieno né siano partite le sezioni previste, chi dovrebbe farlo? La politica dovrebbe rispondere in modo diverso e affrontare con urgenza la situazione delle scuole, dei docenti e degli studenti».

«Questa situazione – prosegue il consigliere dem – rischia di creare disparità tra i docenti vincitori di concorso e quelli assunti dalle graduatorie provinciali (GPS), costringendo questi ultimi a lasciare le proprie classi, con conseguenze negative per gli studenti e gli insegnanti. Inoltre, l’assegnazione obbligata delle sedi, senza possibilità di scelta, potrebbe portare a contenziosi e compromettere la programmazione regionale della rete scolastica».

«È evidente dunque – conclude Astuti – come questo disinteresse di Regione Lombardia si ripercuota non solo sulla scuola e i suoi docenti, ma anche, e pesantemente, sugli studenti e sulle loro famiglie».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Ottobre 2024
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