Il ruolo di Varese in un mondo diviso tra due poli

All'Università Liuc di Castellanza sono stati presentati i risultati delle ricerche statistiche realizzate in collaborazione con l'Istat per approfondire i fenomeni che collegano il mondo, l'Italia e la provincia

Generico 21 Oct 2024

Utilizzare i dati per conoscere meglio il mondo e i legami che collegano i fatti internazionali alla situazione italiana, fino alle dinamiche della provincia di Varese. Questo l’obiettivo di Glocal economy: l’incontro dedicato alla statistica organizzato dall’Università Liuc di Castellanza in collaborazione con l’Istat martedì 22 ottobre.

L’evento – introdotto dalla docente della Liuc Chiara Gigliarano – è stato un momento per dialogare e riflettere sulle informazioni che lo studio dei dati mette a disposizione di chi vuole approfondire le questioni economiche e politiche internazionali e i loro risvolti locali.

«Viviamo – ha commentato il rettore della Liuc Federico Visconti – in una società dove i dati a disposizione sono moltissimi, anche troppi. Quello di cui abbiamo più bisogno, però, sono persone capaci di prendere questi dati, scoprire quali informazioni contengono e in base a queste prendere delle decisioni. Con l’incontro di oggi, la Liuc diventa ancora una volta una casa del confronto, della discussione e della costruzione».

«L’interazione tra l’Istat – ha sottolineato Michele Camisasca, direttore generale dell’Istat – le istituzioni, le aziende e i privati è preziosa per allargare la quantità di dati a disposizione e conoscere meglio i territori e i fenomeni collettivi. La statistica ufficiale, infatti, non è solo una disciplina, ma è un bene pubblico. È costituita dai cittadini e rappresenta una risorsa fondamentale per la democrazia».

Il ruolo di Varese nel mondo

Durante l’incontro sono stati presentati i risultati di due ricerche realizzate in collaborazione con l’Istat su fenomeni di portata nazionale e internazionale che hanno risvolti diretti anche nel contesto più piccolo e vicino della Provincia di Varese.

Claudio Vicarelli ha illustrato gli effetti che il rallentamento dell’economia tedesca ha avuto sui settori produttivi italiani che più dipendono dalla Germania. Informazioni fondamentali per conoscere meglio anche la situazione in provincia di Varese, che è tra le prime province in Lombardia per esportazioni. «Il valore dell’export in provincia di Varese – ha commentato il presidente della Camera di Commercio di Varese Mauro Vitiello – supera i 12 miliardi di euro all’anno. La maggior parte delle esportazioni sono dirette proprio verso la Germania e da sole valgono circa 1,5 miliardi di euro».

La ricerca presentata da Silvia Lombardi è stata invece un’analisi delle scelte di impresa e sulle filiere produttive del territorio. Lo studio ha messo in luce come in Lombardia i sistemi locali non manifatturieri e della manifattura pesante superino la media italiana delle esportazioni per ogni addetto in quasi tutti i tipi di filiere. Inoltre, i sistemi locali del Made in Italy in provincia di Varese registrano esportazioni per addetto sopra la media sia per le filiere di tipo “top performing” (caratterizzate da poche aziende di grandi dimensioni e dall’alta produttività) e “laggard” (filiera dalla produttività più bassa ma che include il 65% delle imprese totali e il 53,5% degli addetti).

La geopolitica delle materie prime

La statistica è una disciplina utile per avere un’idea più chiara del mondo. Ed è proprio attraverso lo studio dei dati riguardo l’approvvigionamento delle materie prime che si possono descrivere con maggiore precisione i rapporti che legano gli stati. Ne hanno discusso nel corso della tavola rotonda moderata da Flavio Verrecchia il giornalista Rai Paolo Maria Cristiano Gila, Maurizio Mazziero di Siat e Mauro Vitiello.

«La geopolitica – ha spiegato Gila – studia i fatti, la statistica i dati e l’economia utilizza entrambi per costruire una visione del mondo. Ci stiamo avviando verso un mondo multipolare, dove convivono due visioni del mondo diverse e spesso in contrapposizione: una occidentale con il suo cuore negli Stati Uniti e una guidata dai paesi che aderiscono ai Brics (in origine Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa). In questo scenario le materie prime diventano risorse strategiche e chi detiene il controllo delle catene di approvvigionamento scrive le regole del gioco».

«Le materie prime – ha aggiunto Mazziero – sono uno strumento di geopolitica e quindi diventano fonte di ricchezza per i paesi che le controllano. L’Italia non possiede molte risorse naturali, ma è un grande trasformatore. Per continuare a essere competitivi, però, abbiamo bisogno di accedere a energia a buon mercato».

«Resta la necessità – ha sottolineato Vitiello – di intraprendere un cambiamento culturale, di cui i giovani devono essere protagonisti. Invito le nuove generazioni a conoscere il sistema economico della zona dove stanno studiando: qui ci sono imprese che operano in distretti manifatturieri di rilievo internazionale e c’è un sistema turistico che ha un potenziale da cogliere. Tutti temi e contenuti che rientrano nelle tre missioni del programma pluriennale di Camera di Commercio: nuove generazioni, sostenibilità e attrattività».

Generico 21 Oct 2024

Alessandro Guglielmi
aleguglielmi97@gmail.com

 

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Pubblicato il 22 Ottobre 2024
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