La lezione straordinaria di Giacomo al funerale di nonno Martino
Il nipote sale sull'altare per dare il suo ultimo saluto al nonno e tiene una lezione sentita e commossa sull'importanza di amare in vita
Quando Giacomo è salito sull’altare per dare l’ultimo saluto al nonno Martino, di cui si celebrava il funerale nella Basilica di San Vittore a Varese, aveva la voce rotta dall’emozione. Parlare davanti a centinaia di persone e al cospetto della bara dell’amato nonno non era per niente facile.
Eppure, tra un sospiro prolungato, una lacrima trattenuta e un sorriso accennato, Giacomo ha tenuto una lezione straordinaria sull’importanza di dedicare in vita il tempo alle persone che ci stanno accanto. Così come ha fatto il suo amato nonno con lui, quando guardavano insieme la partita dell’Inter, quando andava a prenderlo a scuola e quando mangiavano prima di fare i compiti. Insomma, la bellezza di sentirsi coccolati e capiti «perché i nonni viziano i nipoti, trasformando i no dei genitori in dolci sì».
Ha quindi invitato i presenti a non rinunciare a questi momenti e di «lasciare le tastiere dei computer e i fascicoli di lavoro quando c’è da andare a prendere un figlio o un nipote a scuola. Carpe diem». Come dire: il tempo di permanenza su questa terra è breve e allora bisogna sapere che noi verremo giudicati solo per quanto abbiamo amato in vita. E amare è dedicare tempo all’altro, come faceva Martino con lui e come lo stesso Giacomo faceva con il nonno.
Da dove arriva tanta consapevolezza sulla caducità della vita in un ragazzo poco più che ventenne? Non è quella forse l’età del senso di onnipotenza e di invincibilità?
Giacomo lo ha rivelato in chiusura del suo discorso, ricordando la sua esperienza passata in ospedale in fin di vita: «Io so cosa si prova». Ecco da dove viene tanta saggezza, dal suo dolore. È la fragilità la condizione che permea le nostre vite e grazie all’amore ci sentiamo più forti quel tanto che basta per dirci felici.
«Vivete che la vita è bella e breve. L’altro giorno guardavamo insieme la partita e oggi siamo qui. Mio nonno era tutto per me, ci somigliavamo molto. È un onore portare il suo cognome. Grazie di tutto nonno e forza Inter».
Poi, tutti e quattro i nipoti, Giacomo, Riccardo, Alessandro e Simone, si sono stretti in un abbraccio insieme ai genitori per dare un ultimo saluto a nonno Martino.
Per la cronaca i funerali dell’avvocato Martino Marasciulo hanno visto una partecipazione straordinaria di colleghi, tra cui Carlo Battipede presidente dell’Ordine degli avvocati, amici e conoscenti. Presente alle esequie il sindaco di Varese Davide Galimberti e una folta delegazione dell’amministrazione comunale.
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