La minoranza di Bedero Valcuvia chiede la decadenza del sindaco, deciderà il giudice civile

Un ricorso in tribunale contesta un insoluto col Comune da parte dell’amministratore non saldato prima del voto alle ultime elezioni. Il 22 ottobre la sentenza

tribunale varese

Il sindaco ha un debito nei riguardi del suo Comune, la minoranza lo viene a sapere e lo denuncia pubblicamente dopo la messa in mora dell’amministratore che nel frattempo viene rieletto per un solo voto (sufficiente, come è noto, per vincere le elezioni comunali visto il sistema elettorale vigente).

La questione riguarda il sindaco del paesino di Bedero Valcuvia, poche centinaia di persone. E nel pomeriggio di martedì si è tenuta dinanzi al collegio civile di Varese la prima udienza utile per trattare della questione. Da un lato tre consiglieri comunali di minoranza attori della causa: Rossana Sportelli (capogruppo in consiglio comunale di “Progetto Bedero Valcuvia“), Giuseppe De Pari e Pierluigi Crugnola, rappresentati dai legali Fabio Ambrosetti e Stefania Di Caro.

Dall’altro il sindaco Carlo Paolo Galli, convenuto nel procedimento civile rappresentato dall’avvocato Laura Damiani e il Comune patrocinato in giudizio dall’avvocato Emanuele Boscolo. A fronte delle contestazioni mosse dalla minoranza, viene richiesto al giudice civile di annullare la delibera di convalida dell’elezione diretta del sindaco, delibera presa dal Consiglio comunale dil 24 giugno 2024 o, in subordine, di esercitare “azione popolare” (prevista dalle leggi in materia di enti locali: “Qualsiasi elettore del comune o chiunque vi abbia interesse, così come il prefetto, può promuovere la decadenza dell’amministratore locale dalla carica ricoperta attraverso la cosiddetta azione popolare, da esperirsi davanti al tribunale civile“) per la decadenza del sindaco in carica di Bedero Valcuvia.

Secondo i ricorrenti il sindaco era stato messo in mora da una serie di comunicazioni ufficiali da parte del Comune per il saldo di una somma legata a prestazioni sociali. Una somma, pari a 56 mila euro circa che la giunta comunale aveva stabilito poter essere dilazionata in traches, ma che secondo i ricorrenti dell’azione civile non era stata pagata dal sindaco prima delle elezioni, facendolo rimanere debitore dell’ente per il quale si proponeva come guida candidandosi alle elezioni di giugno.

Il procedimento sub judice ha una calendarizzazione delle udienze piuttosto serrata: il 22 ottobre la sentenza, preceduta da due udienze dibattimentali in programma per il 10, e poi il 18 ottobre. L’udienza di martedì pomeriggio si è tenuta in un clima piuttosto disteso, alla presenza delle parti, fra cui anche il consigliere comunale Giuseppe De Pari che a margine dell’udienza ha rivendicato il «ruolo di controllo che spetta alla minoranza, proprio per evidenziare casi come questi: è il nostro compito».

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Uno dei punti su cui il ricorso si incardina riguarda l’articolo 63 del Testo unico enti locali che recita: “Non può ricoprire la carica si sindaco (…) colui che, avendo un debito liquido ed esigibile» verso l’ente «è stato legalmente messo in mora»; il motivo di questa norma è chiaro: impedire che possano concorrere nell’esercizio delle funzioni pubbliche soggetti portatori di interessi configgenti con quelli del Comune. Per contro, in una memoria presentata al giudice dai difensori del sindaco si fa menzione di aver saldato il debito a luglio. Il ricorso della minoranza, è datato 26 luglio 2024.

Il diretto interessato, il sindaco Carlo Paolo Galli (foto sopra, in tribunale) si dice fiducioso della magistratura, e resta in attesa della decisione rimarcando che «si tratta di una vicenda di chiarezza inequivocabile dal momento che il debito che avevo è stato saldato integralmente nel mese di luglio. La minoranza sta cercando di destabilizzare la struttura dell’amministrazione comunale per farmi decadere. Non è neppure una questione di natura politica, ma esclusivamente di natura personale: a loro non va giù di essere arrivati secondi e di aver perso per un voto».

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Andrea Camurani
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Pubblicato il 01 Ottobre 2024
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