La scienza sotto attacco: il ricercatore Mario Tozzi svela il meccanismo dietro fake news e negazionismo climatico
Lo scienziato ospite alla Elmec Informatica denuncia come la disinformazione alimenti pregiudizi e rallenti l’azione contro il cambiamento climatico, mentre profitti e interessi economici prevalgono sulla verità scientifica
L’intervento del ricercatore Mario Tozzi, viso notissimo della televisione italiana, alla Elmec Informatica di Brunello, ha aperto due grandi riflessioni: la prima relativa all’evoluzione dell’Homo sapiens, la seconda all’impatto della comunicazione sulla creazione di false notizie e pregiudizi sulla scienza.
Per parlare di scienza servono precise parole e soprattutto fiducia nel metodo scientifico. «Molti si esprimono senza avere una base scientifica – ha detto Tozzi -. Quando si ripetono certe cose, per alcuni diventano vere, anche se si tratta di opinioni errate o manipolate. La gente discute basandosi su articoli che non hanno nemmeno letto e che interpreta come preferisce. Non tutti possono capire articoli scientifici complessi, figuriamoci chi non ha studiato. Si confonde il fenomeno fisico con quello sociale. Tutti possono avere opinioni sulla formazione dell’Inter, ma non sull’origine del Sars».
Il primo ricercatore Cnr sostiene che non esistono opinioni libere su tutto. Affermazione che fa storcere il naso a chi lega questa affermazione alla violazione di un principio democratico. Un conto però è la libertà di espressione costituzionalmente garantita, altra cosa è, per esempio, decidere quale sia la velocità della luce per alzata di mano. «È come giocare a scacchi con i piccioni – sottolinea Tozzi – non capiscono, fanno casino, sporcano la scacchiera e alla fine credono pure di aver vinto. Questo tipo di dinamica si ripete spesso nei talk show, dove chi la spara più grossa ottiene più seguito, ma è una dinamica che porta solo confusione».
La polarizzazione delle opinioni sembra seguire la straordinarietà dei fenomeni meteorologici estremi. E sulle ragioni dei negazionisti lo scienziato ha una visione molto chiara. Insomma, la domanda sorge spontanea: che cosa vuole ottenere uno che nega l’evidenza del cambiamento climatico? La ragione secondo tozzi è una sola: prendere tempo. Messa così, sembrerebbe un po’ banale. Ma quando Tozzi va più a fondo ecco che emerge la motivazione economica che fa il paio con la caratteristica dell’Homo sapiens, cioè la sua capacità di accumulo.
«Mantenere lo status quo serve a fare profitti – dice il ricercatore – Questo atteggiamento nasce negli Stati Uniti tra gli anni ’50 e ’70, quando le industrie del tabacco cercavano di screditare la scienza che collegava il fumo al cancro. Non avendo argomenti scientifici da opporre, misero in piedi una campagna di controinformazione. Vennero arruolati due fisici nucleari e altri per seminare dubbi, non per cercare la verità. E le compagnie del tabacco guadagnarono 30 anni di profitti grazie a questa tattica. Solo nel 1996 ci sarà il primo cittadino americano che vincerà una causa contro una compagnia del tabacco che nel frattempo, avevano guadagnato anni di profitti. Questo modello è stato replicato con il cambiamento climatico. Le corporazioni cercano di massimizzare i profitti a discapito della verità».
Lo stesso meccanismo, a detta di Tozzi, è scattato durante la pandemia con il vaccino a mRNA che era in studio da vent’anni, mentre sui social persone senza competenze mettevano in dubbio perfino l’efficacia delle mascherine, nonostante i chirurghi le usino da decenni. «La scienza non risolve tutto, è vero – conclude lo scienziato – ma mettere in discussione la scienza porta a rifiuti più pericolosi e a teorie complottistiche. Se non ti informi correttamente e non usi il metodo scientifico, sei in balia di chiunque».
Mario Tozzi: “La vera differenza tra l’uomo e gli altri animali? La capacità di accumulare”
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