L’Inps di Varese verso il futuro: dall’invecchiamento demografico al “totem” del McDonald’s
Presentato il rendiconto sociale provinciale 2023: miglioramenti nei tempi di erogazione, aumento delle riscossioni contributive e vigilanza. Il Comitato Inps richiama l'attenzione su disuguaglianze di genere, immigrazione e nuove povertà
Non per fare della sociologia da quattro soldi, ma se una persona entrasse in un bar e pronunciasse la parola “Inps” ad alta voce, state pur certi che in meno di un amen si sentirebbero una serie di risposte da bar, appunto, dal gusto sicuramente polemico. Nella Sala Campiotti della Camera di Commercio alla presentazione del Rendiconto sociale provinciale Inps 2023 erano presenti tutti gli stakeholder, i cosiddetti portatori di interesse: i vertici dell’Inps provinciale, naturalmente. Le parti sociali, il prefetto, i sindacati e le associazioni datoriali, il segretario generale della Camera di Commercio, i comandanti della guardia di finanza e dei carabinieri.
Quella presentazione, soprattutto per la qualità dei dati e la visione proiettata nel futuro, avrebbe fatto molto bene al popolo del bar, in cui si possono includere certi politici – non tutti per fortuna – che riducono il dibattito sull’Istituto nazionale della previdenza sociale a luogo comune, a cominciare proprio dai numeri.
LUCI E OMBRE DEL RENDICONTO
Quelle del rendiconto 2023 non sono tutte voci positive, è vero. Ma è la consapevolezza del lavoro fatto dall’Inps provinciale a rischiarare alcune ombre che pur ci sono.
Dal punto di vista del servizio reso ai cittadini, i tempi di liquidazione parlano chiaro: l’istituto di via Volta è efficiente. «Il 93% delle Naspi viene liquidato entro i trenta giorni – sottolinea Tania Balzani direttrice dell’Inps di Varese -. Garantendo in questo modo continuità di reddito alle persone che la chiedono. L’86% delle pensioni private vengono liquidate entro trenta giorni, così come l’80% di quelle pubbliche».
È proprio sui tempi di erogazione del servizio, a maggior ragione quando si parla di pensioni, che si costruisce il pregiudizio. L’efficienza raggiunta nella sede di Varese si riflette anche su due altri aspetti fondamentali, come hanno spiegato Giuseppina Megale, responsabile dei flussi contributivi, e Mario Mennini, responsabile della linea prodotto e servizi. C’è un aumento sensibile delle riscossioni contributive pari al 2,2%, crescita legata alla nuova occupazione.
È interessante osservare che sulla regolarità contributiva, nel 2023 i Durc regolari (documento unico di regolarità contributiva) sono in netta maggioranza, mentre diminuiscono quelli irregolari (11,6%).
Altro dato curioso è quello relativo alla vigilanza ispettiva che, pur scontando una perdita di personale passato da 67 ispettori del 2020 a 57 ispettori del 2023, ha quasi triplicato l’evasione contributiva accertata passando da 91 milioni di euro del 2022 ai 259 milioni di euro del 2023.
PENSIONI TROPPO BASSE
In provincia di Varese ci sono 279 mila pensioni Ivs (invalidità, vecchiaia, superstiti) con importi inferiori alla media regionale: per quelle private la media mensile è 1047,3 euro contro i 1744,4 euro che è la media mensile per i dipendenti pubblici. Scende il numero delle aniticipazioni pensionistiche a cominciare da “Opzione donna”, mentre per l’Ape sociale nel 2023 c’è stata una crescita.
INVERNO DEMOGRAFICO
Guardando in prospettiva c’è un dato che preoccupa molto ed è l’inverno demografico che caratterizza l’Italia: nel Belpaese, nonostante il nome, non si fanno più figli. Insomma bisogna fare i conti con l’invecchiamento della popolazione. Secondo i dati forniti dal portale Osserva della Camera di Commercio di Varese, l’indice di vecchiaia passerà da 188 a 281. Ciò significa che nel 2042 in provincia di Varese, ogni cento bambini e ragazzi fino a 14 anni di età, ci saranno 281 anziani dai 65 anni in avanti.
L’indice di dipendenza invece salirà da 39 a 58. Questo significa che su 100 perone in età attiva ci saranno 58 persone non attive per età avanzate. Le analisi di Antonio Massafra, segretario della Uil, e di Alessia Accardo, responsabile area welfare di Confidustria Varese, rispettivamente presidente e vice presidente del Comitato provinciale Inps, convergono su molti punti. A cominciare dal giudizio molto positivo sul lavoro fatto dall’ente previdenziale sul territorio sul fronte dell’erogazione dei servizi previdenziali e assistenziali.
SEPARARE PREVIDENZA E ASSISTENZA
Nelle analisi di Massafra e Accardo emergono punti di convergenza che invitano con una spinta gentile a trovare soluzioni comuni: per la riduzione della disparità di genere, per l’inserimento socio-lavorativo degli stranieri già presenti sul territorio, per favorire la formazione tecnica post diploma (its e Ifts). Ad aumentare la preoccupazione dell’Accardo ci sono due trend: da una parte il rallentamento dell’export e della produzione nei settori legati al mercato tedesco le in particolare all’automotive. Mentre a preoccupare Massafra sè la qualità del mercato del lavoro decisamente in crescita, ma con un aumento delle povertà. C’è poi una questione di civiltà, a detta del presidente del Comitato Inps di Varese, ed è la separazione tra assistenza e previdenza.
I DANNI DELLA POLITICA
Vittorio Colombo, presidente del comitato Inps regionale, ha condiviso molte delle tesi espresse nella presentazione, sottolineando l’importanza di concepire l’Inps come un hub della previdenza. È però sul ruolo della politica che Colombo affonda il colpo: «Nel 2012 con la legge Fornero a piangere sono stati in molti. Quella legge prevedeva 80 miliardi di euro di risparmio che alla fine è stato dimezzato. In questo modo è stato tradito il patto intergenerazionale della previdenza».
Una riflessione importante perché chiama in causa la fiducia del cittadino sulla gestione politica dell’Inps.
COME ESSERE AL FAST FOOD
C’è un’ultima immagine di questo interessante convegno e ha a che fare con le nuove tecnologie e con l’impatto dell’intelligenza artificiale, già presente negli uffici pubblici. A fornircela è la direttrice dell’Inps di Varese che oltre ad avere una laurea in giurisprudenza è sull’orlo di una seconda laurea in psicologia dell’informazione. «La tecnologia non va letta come una lontananza del cittadino poco digitalizzato – conclude Tania Balzani -. Il cittadino di una certa età utilizza gli strumenti informatici e i social come un totem del McDonald’s. La tecnologia può avvicinare i cittadini di qualsiasi età ai servizi e alle informazioni dell’istituto».
Se con quel totem ordinano un hamburger al fast food, perché non dovrebbero usarlo per prenotare un servizio all’Inps?
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Giuliano Guerrieri su In consiglio comunale passa lo stop alla sosta gratuita delle auto elettriche a Varese
Vinx su In consiglio comunale passa lo stop alla sosta gratuita delle auto elettriche a Varese
Felice su In consiglio comunale passa lo stop alla sosta gratuita delle auto elettriche a Varese
Marco Moretti su In consiglio comunale passa lo stop alla sosta gratuita delle auto elettriche a Varese
cladico su In consiglio comunale passa lo stop alla sosta gratuita delle auto elettriche a Varese
GrandeFratello su In consiglio comunale passa lo stop alla sosta gratuita delle auto elettriche a Varese
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.