Lo spettacolo dell’aurora boreale sui cieli di Varese e provincia
I cieli sopra la provincia di Varese hanno dato ancora una volta spettacolo. Dalle 21 in tanti si sono attivati per fotografare l'aurora boreale
I cieli sopra la provincia di Varese hanno dato ancora una volta spettacolo. Dalle 21 in tanti si sono attivati per fotografare l’aurora boreale. Un fenomeno atmosferico descritto dall’Osservatorio astronomico sul loro sito ufficiale.
Il fenomeno delle aurore polari è causato dall’interazione tra il vento solare e il campo magnetico terrestre. La Terra è circondata da un’atmosfera composta da vari gas che diventa ionizzata a partire dai 50-70 km di altezza, creando la ionosfera. Questa regione, ricca di particelle cariche elettricamente, riflette le onde radio e sfuma gradualmente nello spazio, dove incontra il vento solare, un flusso di particelle emesse dal Sole.
Oltre la ionosfera si trova la magnetosfera, che funge da barriera contro il vento solare, creando una coda simile a quella delle comete. Quando il campo magnetico terrestre e quello solare si allineano favorevolmente, le particelle solari possono penetrare nella magnetosfera e generare tempeste magnetiche. Queste particelle, quando riescono a raggiungere l’atmosfera terrestre a circa 100 km di altezza, interagiscono con le particelle ionizzate della ionosfera, producendo luminescenze colorate. Le aurore, visibili principalmente nelle regioni polari, possono estendersi a latitudini più basse durante periodi di intensa attività solare.
L’AURORA BOREALE NELLA NOTTE DEL 10 MAGGIO 2024
Il fenomeno non è nuovo anche dalle nostre parti. L’ultima volta si è manifestato a maggio di quest’anno quando anche il gat di Tradate era andato “a caccia” delle aurore boreali. Qui trovate il racconto di alcune splendide immagini, realizzate dal Gruppo Astronomico Tradatese.
L’AURORA BOREALE IN NOVEMBRE 2023
Nel novembre del 2023 avevamo scritto: “Migliaia di persone durante la notte appena passata hanno assistito al fenomeno dell’aurora boreale che ha illuminato l’oscurità, un rosso a tinte più o meno tenui della durata di alcune decine di minuti visibile ad occhio nudo anche da Varese osservando verso Nord”.
IL FENOMENO DELL’AURORA RACCONTATO DAL CENTRO GEOFISICO ALL’INIZIO DEGLI ANNI 2000
“Nelle prime ore di venerdì 7 aprile 2000, precisamente tra le ore 01 e le ore 3.40 locali, i cieli dell’Italia settentrionale sono stati interessati da un raro e insolito fenomeno, almeno per le nostre latitudini: un’aurora boreale. Ed ecco che, improvvisamente, il silenzio della notte veniva interrotto quasi simultaneamente sia nell’edificio dell’Osservatorio astronomico di Campo dei Fiori, sia nella sede operativa del Centro Geofisico Prealpino a Varese, da una raffica di telefonate, provenienti da varie località del centro nord della provincia: in cielo si stava verificando lo spettacolo grandioso e inquietante dell’aurora boreale.
Da nord-ovest a nord-est, per un arco di oltre 100 gradi in estansione e 50 in elevazione (più dell’altezza della stella Polare) il cielo era divenuto rosso sangue: sembrava che un immane incendio stesse infiammando i monti all’orizzonte nord.
La fotografia in alto è stata scattata dal Prof. Salvatore Furia alle ore 01.30 locali, dalla sede del Centro Geofisico Prealpino a Varese con pellicola Fujichrome Sensia II 100 ISO, Camera Nikon, obiettivo 50mm f/2.8, posa di 1 minuto.
Chi preoccupato temeva che stesse bruciando il Campo dei Fiori, chi pensava ad una strana interferenza del “buco nell’ozono”, chi ancora paventava un’esplosione nucleare. Nessuno dei numerosi “nottambuli” che hanno interpellato il prof. Furia e i volontari di turno al Centro Geofisico e all’Osservatorio di Campo dei Fiori aveva mai assistito ad un simile evento. Lo stesso prof. Furia fu testimone di un’aurora boreale simile il 19 marzo 1957, mentre prima ancora, nel 1937, si verificò un fenomeno analogo.
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