Non solo azzardo, cresce la dipendenza da videogames. In Regione strategie per contenere il problema

Allarmanti i dati presentati oggi in un appuntamento organizzato dall'assessore al Welfare Bertolaso. In Lombardia 50 mila persone hanno disturbi legati al gioco e il 7% dei giovani passa almeno 8 ore al giorno davanti ai videogiochi

Gioco d'azzardo

«Per trattare il tema delle dipendenze in maniera attuale e dunque al passo con i tempi, bisogna calarsi nella realtà di tutti i giorni. Una realtà legata alle nuove tecnologie (smartphone, social network, intelligenza artificiale) che tanto impatto hanno anche sulla salute mentale in particolare dei giovani. Penso ad esempio alla ludopatia e al gioco online, che sempre più coinvolgono ogni fascia d’età distruggendo gli equilibri di molte famiglie».

Lo ha detto oggi l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso nel corso dell’incontro “Gioco d’azzardo e dipendenze comportamentali, una sfida per un nuovo approccio ai problemi di salute mentale” organizzato da Regione nella sede di Palazzo Lombardia.

Una tematica, quella della salute mentale, che in Lombardia, nel 2022, solo per la fascia di età da 0 e 17 anni ha riguardato 137.444 utenti, seguiti presso le unità operative di neuropsichiatria infantile (17.000 hanno utilizzato psicofarmaci; 25.000 hanno avuto accesso al pronto soccorso, 7.000 hanno avuto necessità di un ricovero ordinario e 531 di inserimento in comunità terapeutica).

REGIONE LOMBARDIA ORGANIZZA I SERVIZI

«La disperazione che accomuna tutte queste problematiche di dipendenze – ha detto ancora Bertolaso – è un fenomeno impressionante e credo che se non interveniamo subito, fra qualche anno sarà davvero un’emergenza nazionale. Regione Lombardia ha come obiettivo la migliore organizzazione dei servizi per dare risposte concrete di modo che tutti coloro che vogliano accedervi sappiano quali siano i percorsi da intraprendere. Dobbiamo riuscire a garantire un accesso mirato allo ‘sportello’ corretto dove ci siano operatori in grado di dare le soluzioni giuste a quel problema specifico ed è su questo che stiamo lavorando. In questa Regione c’è una squadra di grandi professionisti in grado di affrontare questa tipologia di problemi su cui possiamo contare per riorganizzare il sistema della salute mentale con un nuovo approccio trasversale, superando le questioni burocratiche che creano invece ostacoli».

I DATI SUL GIOCO D’AZZARDO

Per quanto riguarda il gioco d’azzardo, la raccolta complessiva nel 2023 ammonta a circa 150 miliardi di euro. Per fare un paragone, la spesa sanitaria nel 2023 è stata di 131,1 miliardi. In dieci anni la raccolta è cresciuta del 78%, mentre il denaro perso dagli italiani, quasi 22 miliardi nel 2023, è cresciuto nello stesso periodo del 30%. Nel biennio 2022/23 si è registrato un graduale aumento dell’utenza affetta da disturbo da gioco d’azzardo in carico, avvicinandosi alla punta registrata nel 2019 di circa 3.000 pazienti. La letteratura internazionale e i dati forniti dal Dipartimento politiche Antidroga indicano in circa il 2,5% la prevalenza di giocatori problematici nella popolazione generale nella fascia d’età tra i 14 e i 74 anni con una stima in Lombardia di circa 50.000 soggetti. Gli assistiti in trattamento nei servizi rappresentano quindi il 6% circa dei potenziali giocatori problematici. Va tenuto conto che per molti giocatori problematici la consapevolezza di avere una dipendenza e di necessitare d’interventi specialistici rappresenta un percorso lungo e si stima attorno ai 10 anni il periodo di latenza dall’insorgere dei primi sintomi all’arrivo ai servizi. Dietro ad una persona malata di azzardo ci sono in media altre sette persone che si ammalano indirettamente.

IL TEMA DELLA DIPENDENZA DAI VIDEOGAMES

Bambini e adolescenti, con il consenso dei genitori, trascorrono in media 4 ore al giorno davanti a display elettronici di vario tipo, e globalmente almeno 6 ore al giorno sono dedicate all’uso dei media. Su un campione italiano di 1.271 ragazzi di età compresa tra i 10 e i 25 anni uno studio condotto dall’Associazione Nazionale dipendenze tecnologiche evidenzia che più del 7% del campione intervistato gioca ai videogame per più di 8 ore al giorno.

All’incontro sono inoltre intervenuti: Emi Bondi direttore dipartimento Salute mentale e dipendenze ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo e Presidente Società Italiana di Psichiatria, Corrado Celata direttore UO a valenza regionale ‘Promozione della Salute’ dell’ATS Città Metropolitana di Milano, Camilla Ciliberti Psicologa psicoterapeuta referente dello sportello SpazioGio ASST Niguarda di Milano, Maria Antonella Costantino direttore della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (U.O.N.P.I.A.) del Policlinico di Milano, Simone Feder educatore e psicologo, lavora da anni nelle strutture della comunità Casa del Giovane di Pavia dove è coordinatore dell’Area giovani e dipendenze. Ed ancora, Ivan Limosani dirigente della struttura ‘Salute Mentale, Dipendenze, Disabilità e Sanità Penitenziaria’ di Regione Lombardia, Giampaolo Perna professore ordinario di psichiatria Humanitas University di Milano, Gianmaria Zita direttore struttura complessa Dipendenze ASST Fatebenefratelli – Sacco – Polo Universitario di Milano.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Ottobre 2024
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