Oltre 300 bambini e ragazzi aiutati a superare ansia e disagio dallo sportello SOSostegno KM0
Avviato nella primavera 2023 dal Ponte del Sorriso insieme a Gulliver, grazie a un finanziamento di Cariplo, mette a disposizione personale specializzato affiancato dagli specialisti della neuropsichiatria infantile del Del Ponte
Erano 170 nel febbraio scorso ma ad agosto se ne contavano circa cento in più. Il bilancio di attività dello Sportello SOSostegno Km0 è sempre preoccupante. Si occupa di storie di disagio, paura, ansia, aggressività dei giovani e giovanissimi.
Avviato un anno e mezzo fa dalla Fondazione Il Ponte del Sorriso, insieme al Gulliver e con il supporto della neuropsichiatria infantile dell’ospedale Del Ponte di Varese, questo sportello ha colmato una carenza di cui si aveva la percezione, ma non la conoscenza delle dimensioni del fenomeno.
Una psicologa e due educatrici, stipendiate dalla fondazione grazie a un bando di Fondazione Cariplo che ha stanziato 185.000 euro, in questi mesi hanno ascoltato, informato ma, soprattutto, preso in carico, con percorsi personalizzati, i gravi problemi di adolescenti e pre adolescenti dai 6 ai 17 anni.
“Si arriva allo sportello quando la sofferenza è profonda”
« Purtroppo, si arriva allo sportello quando la situazione di sofferenza è profonda – commenta la presidente del Ponte del Sorriso Emanuela Crivellaro – Il personale, in sinergia con gli specialisti del Del Ponte, predispone dei percorsi per recuperare equilibrio e serenità. Intervenire e aiutare questi ragazzi a ritrovarsi è fondamentale. Purtroppo, ci siamo resi conto che il servizio che viene offerto dallo sportello SOSKM0 si inserisce in un vuoto normativo. Ci sono bandi per la prevenzione, ci sono percorsi sanitari ospedalieri ( sottodimensionati) ma c’è davvero poco o nulla a disposizione delle famiglie se non a pagamento».
Lo sportello è una delle pochissime risposte gratuite a disposizione
La neuropsichiatria infantile ha un carico di lavoro molto grande perché abbraccia un vasto ventaglio di complessità: « Il sistema pubblico offre un numero di sedute che non basta a completare il recupero. Quindi le famiglie accedono ai servizi ottengono 5/7 colloqui ma poi devono arrangiarsi. Abbiamo constatato che questo sportello offre una delle pochissime risposte in Lombardia e in Italia.
Oltre 270 minori e 520 genitori in difficoltà
Dall’avvio allo sportello si sono presentati 58 bambini della scuola primaria in condizioni di malessere, 101 preadolescenti con situazioni di disagio, altri 114 adolescenti in difficoltà Il personale ha ascoltato e sostenuto anche 527 genitori in stato di malessere oltre a 539 operatori scolastici.
Nei mesi di attività, però, si sono rivolti agli specialisti anche utenti in cerca di informazioni, suggerimenti: 388 bambini della fascia primaria, 419 preadolescenti e 123 adolescenti.
Si arriva quando non è più possibile fare a meno di un aiuto
« All’equipe di pronto soccorso non si rivolgono i casi medio/lievi, anche solo per un colloquio orientativo, ma solo i casi medio gravi, quando non è più possibile farne a meno. Mancano, quasi totalmente, le richieste di chi è ancora ai primi campanelli d’allarme. Sui motivi per cui non si fa riferimento allo specialista al primo attacco di panico, alla prima notte trascorsa in internet, al primo rifiuto, senza giustificazione, di andare a scuola, alle prime volte che ci si chiude in stanza e non si esce per giorni, ecc. ecc. ne abbiamo discusso in equipe. Certamente esiste il retaggio culturale che crea resistenza al rivolgersi allo specialista della salute mentale. Secondo un’indagine del Telefono Azzurro del 20 novembre ben il 61% dei ragazzi/e delle medie e delle superiori ritiene inutile rivolgersi allo psicologo e addirittura 1 su 3 lo ritiene motivo di vergogna».
Il timore del pregiudizio
Non solo i giovani, spesso anche i genitori tendono a minimizzare per il timore del pregiudizio, dello stigma: « Anche per un genitore non è facile vedere e ammettere che il proprio figlio/a ha bisogno di uno specialista – commenta ancora la presidente Crivellaro – Si tende a relegare i segnali alla tipicità adolescenziale e a sperare che col tempo passino da soli. Il timore del giudizio, di essere considerati “malati di mente” è molto forte. A volte uno dei due genitori non concede il consenso e anche quando il genitore vuole far curare il proprio figlio/a, non sempre riscontriamo la collaborazione del minore».
Situazioni plurisintomatiche di adolescenti fragilissimi
Le situazioni che arrivano all’equipe sono quindi estremamente complesse, sono quelle non gestibili senza gli specialisti, adolescenti e preadolescenti fragilissimi, che oltretutto non presentano un singolo sintomo, ma diversi sintomi insieme, richiedono molto più tempo, molta più attenzione e prese in carico più lunghe: «Sono casi che, se non fossero intercettati e agganciati dal nostro progetto, avrebbero conseguenze devastanti per i ragazzi/e e le famiglie, il disagio crescerebbe e sfocerebbe in comportamenti disfunzionali gravi ed è su di loro che abbiamo dovuto spostare il focus del progetto e concentrarci sui loro bisogni, dei quali nessuno è in grado di occuparsi».
La ricerca dei fondi per proseguire il servizio
Il finanziamento di Cariplo terminerà il prossimo anno ma Emanuela Crivellaro è determinata ad andare avanti : «Il progetto è pertanto diventato una risorsa importante per tutte le famiglie che non sanno più che pesci pigliare e si ritroverebbero in coda ad una lista d’attesa lunga parecchi mesi. Occorrono maggiori risorse e investimenti su questa fascia di minori che non riesce ad accedere ai servizi pubblici e non può permettersi un percorso terapeutico a pagamento. In un anno sono circa 300 i ragazzi che hanno potuto usufruire del nostro progetto, ragazzi che altrimenti non avrebbero trovato alcuna risposta al loro malessere».
Contatti
Per accedere allo sportello SOSostegno KM0 è sufficiente prendere appuntamento telefonando al nr 0332 286946: non è necessaria la prescrizione medica.
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