Peste suina, in Lombardia abbattuti 13 mila cinghiali, 2400 solo in provincia di Varese
I dati divulgati dalla Regione, che rassicura: “Il sistema sta funzionando". Fondamentale l'alleanza coi cacciatori. Il Varesotto fra le tre provincie dove le uccisioni sono state più numerose
7 mila cinghiali abbattuti nel 2021, 14 mila nel 2022 e 16 mila nel 2023. Già 13 mila nell’anno in corso, il 2024 Per accelerare la campagna degli abbattimenti la stagione venatoria, iniziata il 1 ottobre, è stata prolungata fino al 31 gennaio.
Dari diramati da Regione Lombardia che indica l’impegno su fronte del contenimento della peste suina africana (Psa) virus causa una febbre emorragica con alti tassi di mortalità nei suini, e che non colpisce gli esseri umani ma è in grado di mettere in ginocchio le economie agricole di regioni ad alta intensità di allevamenti, come la Lombardia.
E mercoledì pomeriggio in Commissione Agricoltura l’Assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Alessandro Beduschi ha fornito i dati della campagna di contenimento dedicata a sfoltire le popolazioni di cinghiali selvatici, potenziali portatori del virus: sono oltre 13 mila i cinghiali abbattuti nelle zone a rischio diffusione della Peste Suina Africana, 13.205 capi in nove mesi, per l’esattezza, distribuiti su tutte le provincie lombarde. Sono tre i territori dove gli abbattimenti sono stati più numerosi, sopra i 2 mila esemplari: Como (3.324), Brescia (2.691) e Varese (2.429). Segue Pavia poco sotto i 2 mila capi (1.763) e poi Lecco (974), Bergamo (919), Sondrio (598), Milano (301), Cremona (172), Mantova (20), Lodi (13) e Monza Brianza (1).
L’ALLEANZA COI CACCIATORI
«Questi numeri dimostrano che il sistema sta funzionando, anche per la decisiva collaborazione del mondo venatorio – ha commentato il Presidente della Commissione Agricoltura Floriano Massardi (Lega) -. I cacciatori ci stanno dando una mano enorme nella lotta alla PSA e nell’azione di eradicazione del virus a costo zero per la comunità. Da mesi ormai stanno svolgendo un servizio pubblico di prevenzione e di salvaguardia del comparto suinicolo compreso nel triangolo delle provincie di Brescia, Mantova e Cremona, dove c’è un’altissima concentrazione di allevamenti e macelli. Da parte nostra c’è massima attenzione per tutelare una filiera che ha già subito danni significativi dalla chiusura di mercati di sbocco importanti come quelli nordamericani. Nella guerra alla peste suina africana non arretreremo di un passo».
GLI STRUMENTI
L’Assessore Beduschi ha indicato gli strumenti per il contenimento del virus con cui il nuovo Commissario straordinario ha dato un ulteriore impulso alla lotta contro la PSA e un nuovo sistema organizzativo: abbattimento dei cinghiali selvatici, rafforzamento delle barriere stradali e autostradali, sorveglianza epidemiologica dei suini domestici, diagnosi precoce e biosicurezza degli stabilimenti e degli allevamenti, ricerca attiva delle carcasse di cinghiale morti e monitoraggio epidemiologico per valutare la distribuzione del virus e l’andamento dell’epidemia.
IL SOSTEGNO ALLE AZIENDE
Sul sostegno alle aziende Alessandro Beduschi ha precisato che sono stati attivati bandi per 7 milioni di euro per interventi di biosicurezza aziendale; è stata approvata la delibera n.2941 del 05/08/24 che ha incrementato di 3.800.000 euro il fondo regionale per le agevolazioni finanziarie istituito presso Finlombarda destinato al credito di funzionamento alle sole imprese suinicole; è stato ottenuto dal Governo il secondo decreto per gli aiuti indiretti su cui sono stati erogati circa 5 milioni di euro, mentre con il DL 64/24 è stato incrementato il fondo statale di 20 milioni di euro per finanziare interventi di biosicurezza.
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