Proseguono gli incontri in Prefettura per l’inserimento lavorativo di detenuti e rifugiati
il 16 ottobre scorso si sono svolte due riunioni alla Sala Consiliare della Provincia di Varese, incentrate sui due protocolli d'intesa sottoscritti il 19 luglio 2024

Proseguono i tavoli per l’inserimento lavorativo di detenuti e rifugiati: il 16 ottobre scorso si sono svolte infatti due riunioni alla Sala Consiliare della Provincia di Varese, incentrate sui due protocolli d’intesa sottoscritti il 19 luglio 2024, che riguardano il reinserimento sociale e lavorativo di persone detenute, ex detenute e in esecuzione penale esterna, e l’integrazione socio-lavorativa di titolari di protezione internazionale.
La prima riunione ha approfondito le azioni per il reinserimento dei detenuti, sottolineando l’importanza del lavoro come mezzo per ridurre la recidiva e favorire il ritorno alla società. Laura De Gregorio, Magistrato di Sorveglianza, ha evidenziato che molti detenuti provengono da contesti di emarginazione sociale, e il lavoro rappresenta una speranza per evitare che ritornino a delinquere: «L’appello ad investire sui detenuti non vuole risuonare come un invito al cieco buonismo – ha sottolineato – ma come l’invito “ragionato” ad offrire una seconda chance a chi ha sbagliato e a chi dimostra una volontà di cambiamento».
Giuseppe La Pietra, del CNEL, ha illustrato il disegno di legge presentato in Parlamento per migliorare la governance del lavoro in carcere, includendo misure come l’equiparazione salariale per i detenuti lavoratori e la creazione di una piattaforma online per connettere carceri e aziende. Un esempio concreto di questa iniziativa è la convenzione tra la Casa Circondariale di Busto Arsizio e Grassi S.p.A., che offre opportunità di formazione e lavoro ai detenuti.
In linea con questa consapevolezza, tutti gli intervenuti, dopo aver ribadito l’impegno a rafforzare la collaborazione e sottolineato l’importanza della rete costituita dal protocollo in argomento, hanno costituito i “gruppi di lavoro” previsti dal medesimo, al fine di semplificarne l’attuazione e agevolare l’inserimento e l’integrazione dei detenuti nel contesto socio-economico del territorio.
La seconda riunione ha riguardato l’inserimento lavorativo dei titolari di protezione internazionale. L’obiettivo principale del protocollo è semplificare le procedure burocratiche per ottenere documenti fondamentali come la tessera sanitaria e il codice fiscale, facilitare l’accesso al lavoro e promuovere l’integrazione sociale. Anche il settore dell’edilizia partecipa a questo sforzo, offrendo opportunità lavorative grazie a un accordo a livello nazionale. Durante l’incontro, si è fatto il punto sulla situazione dei titolari e richiedenti protezione internazionale, con la partecipazione di rappresentanti dell’UNHCR e di istituzioni locali.
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