Riprende il Consiglio provinciale dopo le elezioni: con una maggioranza certa, o forse no
E' ripartita con un nuovo consiglio, che prevede anche 8 nuovi membri, l'attività del consiglio Provinciale di Varese
![Consiglio provinciale 2024](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2024/10/consiglio-provinciale-2024-1748187.610x431.jpg)
Se guardiamo ai gruppi, e a quello che ha detto il presidente Magrini, è ripartito con la stessa maggioranza. Se guardiamo alle persone, è ripartito con una maggioranza molto diversa. Se guardiamo al programma, potrebbe esserci una maggioranza bulgara. Ma alla fine la prima seduta del nuovo consiglio provinciale non ha ancora preso alcuna decisione risolutiva su dove il consiglio provinciale si muoverà nei prossimi due anni, e in fondo, nemmeno se una maggioranza ci sarà, anche se è molto probabile, e molto probabilmente in continuità.
E’ ripartita così, nella serata del 17 ottobre l’attività del consiglio Provinciale di Varese, rinnovato dalle elezioni che si sono svolte tra gli amministratori il 29 settembre scorso.
Un’assemblea che vede la presenza di un sola donna, Alessandra Agostini dei Civici e Democratici, che non ha potuto esimersi dall’esprimersi in apertura di seduta: «questo non è un bel segnale, in quanto donna devo dirlo – ha infatti sottolineato – Nello scorso consiglio eravamo 7, adesso resto da sola. È un pessimo biglietto da visita e parlo non solo a nome di Alessandra Agostini, ma lo dico a nome delle tante valide candidate che non sono qui con me e delle cittadine. Naturalmente faccio le congratulazioni ai colleghi uomini, la mia non è una questione di merito, ma lascio comunque a questa assemblea questo spunto di riflessione».
Dopo la conferma della validità per l’elezione dei consiglieri, il clou della serata è stata però la presentazione di ciò che è stato fatto finora e delle linee programmatiche per i prossimi anni da parte di Marco Magrini, che si candidava ovviamente a rimanere presidente provinciale con una maggioranza più ampia possibile, ad una assemblea parecchio cambiata.
Una relazione durata oltre mezz’ora, ricca di slides e di informazioni tra finanziamenti per l’istruzione, realizzazione di strade e rotonde, azioni di promozione per il lavoro e per il turismo, che portato a tutte le forze in campo, con l’intento di coinvolgerle possibilmente tutte.
![Consiglio provinciale 2024](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2024/10/consiglio-provinciale-2024-1748214.610x431.jpg)
TUTTI D’ACCORDO SULLE OPERE DA FARE, MA NESSUNO SU CHI DEVE STARE IN MAGGIORANZA: GLI INTERVENTI DEGLI ELETTI
Il dibattito, assai vivace, ha visto protagonisti molti dei consiglieri presenti: pressocchè tutti d’accordo sulla stragrande maggioranza delle opere messe in campo da Magrini, e tutti altrettanto d’accordo sulla totale inadeguatezza della legge Del Rio, che ha costretto l’ente provinciale ad una farraginosa organizzazione, fatta di elezioni continue, ed eletti non corrispondenti al sentiment dei cittadini. Ma l’accordo, tra i gruppi (per la cronaca: tre, secondo la disposizione che si è creata: da una parte Civici e democratici, al centro dell’aula i centristi de I civici al Centro, e a destra del presidente Fratelli d’Italia e Lega insieme) è finito lì.
Il dibattito infatti è stato incentrato sulla maggioranza, che nei giorni scorsi l’attuale presidente ha cercato larghissima, ma che non poteva, per forza di cose, essere bulgara.
E ad aprire le danze sull’argomento è stato il consigliere gallaratese Marco Colombo, eletto per Fratelli d’Italia, che ha innanzitutto avvertito Magrini che «La prima slide del suo intervento mostra un grafico (delle frecce dall’aspetto rotondo che si “inseguono”, ndr) che spiega benissimo come lei si muove – spiega ironicamente – Girando intorno alle cose e poi comunque portandole a casa». L’intervento del consigliere gallaratese si può sintetizzare così: «Se guardiamo i provvedimenti fatti e quelli che sono da completare, al 95% di questi non si può oggettivamente votare contro. Però è poi è importante parlare della visione complessiva: e in questo programma non c’è una visione strategica dell’ente, che merita invece di essere politica. Quindi noi dalla nostra posizione (L’opposizione, ndr) non ci spostiamo, anche se molte delle sue slides faranno parte del nostro programma».
Al suo intervento ha risposto subito Matteo Marchesi neo consigliere nelle fila di Civici al Centro, che ha semplicemente ringraziato per il grande risultato elettorale ottenuto: «Siamo contenti, anche perchè abbiamo raccolto i voti da nord a sud della provincia con comuni grandi e piccoli – ha spiegato il consigliere – La nostra intenzione è di tenere una linea di dialogo sempre aperta, che lavori soprattutto sulle tematiche. Da viabilità a edilizia scolastica, da formazione a lavoro: su questo noi vogliamo lavorare».
«Il mio compito sarà portare avanti le esigenze palesate dagli amministratori locali che mi hanno sostenuto, facendomi diventare il consigliere più votato pro capite – ha aggiunto Leslie Mulas, nuovo consigliere provinciale in quota Lombardia Ideale – Dal punto di vista politico io rappresento un movimento all’interno del gruppo della Lega, siamo nel perimetro valoriale del centrodestra e solo riconoscendo questa identità ci si può aprire agli altri. Questo significa che le melasse indistinte non ci piacciono e gli eventuali accordi si prenderanno all’interno di una distinta suddivisione»
Dopo di loro ha parlato il consigliere PD Michele Di Toro che ha anticipato in qualche modo quello che sarebbe successo (non senza provocare una piccola polemica con un infervorato consigliere Colombo) «Con le elezioni del 29 settembre, la Provincia non solo ha garantito la continuità di governo con il Presidente Magrini, il Pd e la compagine politica e civica centrista, ma ha portato ad un allargamento di questo perimetro politico della maggioranza che crede nel ruolo della Provincia – ha detto infatti di Toro – Siamo contenti di rimetterci al lavoro con un gruppo rinnovato e di notevoli competenze e collaborare con i consiglieri eletti nella lista centrista per portare avanti il programma del Presidente Magrini che fin dall’inizio abbiamo sostenuto e votato. Oggi si forma una nuova maggioranza, più forte, che può affrontare le sfide che sappiamo esserci e speriamo che sui progetti importanti ci possano essere tutti i consiglieri, anche quelli di minoranza, a prescindere dallo schieramento».
Il suo intervento, che di fatto ha sancito una maggioranza di cui nessuno aveva ancora parlato, nemmeno il presidente stesso, ha avuto l’effetto di irrigidire la minoranza, e fors’anche un pezzo della maggioranza auspicata: «Vi parlo anche dal risultato del 29 settembre- Ha risposto Sergio Ghiringhelli, che in consiglio rappresenta la Lega – I dati hanno premiato la lista di centro, dove però c’erano talmente tanti elementi che era impossibile non portare a casa i voti. Poi sono stati premiati i colleghi di Fratelli d’Italia ed è giusto, è il loro momento. Di sicuro, e direi una bugia se dicessi il contrario, non hanno premiato noi della Lega. Però, partendo dal presupposto che la provincia di Varese è una provincia fortemente di centrodestra, visto che votano centrodestra il 60% degli elettori, mi sembra impossibile e assurdo che il centrodestra non sia rappresentato adeguatamente anche in consiglio Provinciale» Una disamina che si conclude con un “botto”: «L’invito è agli amici centristi sul pensarci bene a fare deleghe o accordi elettorali con chi non ha gli stessi valori».
Gli “amici centristi” a questo punto hanno risposto in tre: «Capisco le lamentele sulla legge Del Rio, ma le regole sono queste e intorno a queste dobbiamo muoverci – ha precisato Enrico Vettori – Noi come “Provincia al Centro” abbiamo una posizione chiara: lavorare insieme per aiutare i sindaci e gli amministratori che hanno bisogno, senza farci tirare ne di qui ne di la. So benissimo quali sono le differenze tra centrodestra e centrosinistra: ma qui non dobbiamo parlare di maternità surrogata, dobbiamo fare progetti per il territorio».
«Non apprezzo l’Italia dei Guelfi e dei Ghibellini: ci vuole amministrazione, i cittadini che svolgono attività politica sono eletti per amministrare – ha rincarato Pierluigi Gilli – Qui non si viene eletti per fare speculazione politica»
Nel frattempo, Colombo ha ripreso la parola, annunciando che «Certe parole mi hanno fatto venire la gastrite, sono la festa del pensiero unico. Ringrazio di toro per averci anticipato che c’è già una maggioranza, e non mi alzo e me ne vado solo per rispetto dell’Istituzione»
Mattia Premazzi, leader dei tanto contesi centristi si è espresso per ultimo, cercando di fare il punto su questa maggioranza: «Con il risultato del voto, di maggioranze possibili ce ne sono 2 o 3: in particolare quella che ha ventilato Ghiringhelli presume l’appartenenza al centrodestra della nostra provincia, poi c’è quella che ci vede insieme al centro sinistra. Sono tutti scenari possibili dati dalla legge Del Rio, quindi l’unico lavoro è sui temi: di questo dobbiamo decidere per proseguire in Consiglio. Diciamoci chi ci sta, e lavoriamo per i nostri elettori, cercando la maggioranza sulla concretezza delle cose».
L’ultimo intervento di Premazzi ha così “stanato” Marco Magrini, che, alzando anche la voce e l’enfasi, ha alla fine dichiarato esplicitamente: «Siamo chiari, io voglio la continuità amministrativa. Sono stato eletto da centro sinistra e civici centristi e voglio continuare cosi. Ma ho anche sempre detto che la mia volontà era di mettermi a disposizione della Provincia: sono qui per lavorare al territorio, e questa volontà politica deve essere portata avanti. Sugli aspetti valoriali poi ci confronteremo nella massima libertà, come è già successo in occasione del patrocinio del gay Pride, per esempio. non c’è preclusione mentale, c’è volontà di amministrare. Noi abbiamo il dovere morale di amministrare questa provincia».
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