Sul destino del Girasole a Somma volano accuse, parole forti e minacce di querela

Al 31 dicembre scade l'affitto della Rsa negli spazi dell'ospedale Bellini, ma la sede alternativa non c'è ancora. L'ex presidente del consiglio Gerardo Locurcio lancia un'accusa pesante: "Sindaco e assessori hanno indirizzato la scelta". Nella replica si surriscaldano gli animi

Generico 30 Sep 2024

Sul destino della rsa Il Girasole, a Somma Lombardo, si surriscaldano gli animi, alla fine dell’ultima seduta di consiglio comunale: alla fine volano parole grosse e minacce di querela.

Al centro c’è appunto il destino della Rsa, in previsione della scadenza dell’affitto negli spazi dell’ospedale Bellini. Il punto è che il percorso per arrivare a una nuova sede è ancora in alto mare, dopo che è “sfumata” l’idea di collocare l’Rsa nell’ex lanificio. Ed è per questo che il consigliere di minoranza di Somma al Centro (ed ex presidente del consiglio) Gerardo Locurcio ha riportato il tema durante la seduta dell’assemblea, nella fase finale delle comunicazioni.

L’intervento di Locurcio ha messo sul piatto il tema appunto in finale di seduta, tornando alla delibera sul tema votata due anni fa e sul successivo percorso. «La delibera non prevedeva alcun coinvolgimento del sindaco e assessore riguardo alla scelta ad edificare la nuova struttura» ha accusato, dicendo che «sindaco e assessori hanno indirizzato la scelta del Girasole verso una location in centro città, è stata forzato questo modus operandi».

Locurcio ha «ritirato» l’adesione di Somma al Centro a quella delibera (ormai votata, quindi forse più una scelta simbolica). Ha anche detto che la delibera prevedeva «un implicito e non scritto impegno rivolto al sindaco di tenere informati i consiglieri tutti, ciò non stato mai fatto». Ha concluso dicendo che «il futuro del Girasole è in pericolo, con la scadenza dell’affitto al prossimo 31 dicembre prossimo, dato il ritiro di due proposte e il silenzio di un terzo interessato».

Generico 30 Sep 2024

L’intervento ha fatto infuriare la maggioranza, a partire dal sindaco Stefano Bellaria che fremeva per replicare, una possibilità concessa dalla presidente del consiglio Alessandra Apolloni, nonostante si fosse in fase di comunicazione. Bellaria ha contestato proprio per questo a Locrucio di aver voluto «lanciare accuse durante una comunicazione che non ha le palle di fare in discussione».

La reazione del sindaco è stata prima ferma e poi veemente: «Ci riserveremo con i legali di valutare se querelare, a fronte di alcune affermazioni da lei fatte: lei ha detto che sindaco e assessori hanno indirizzato le scelte del consiglio d’amministrazione, se ne assumerà le responsabilità non solo politica». Ha poi contestato anche a Locurcio di non aver seguito la vicenda quando era presidente del consiglio (Locurcio e la maggioranza hanno rotto tra l’estate e l’autunno scorsi).

Di fronte alle proteste di Locurcio il clima si è surriscaldato ulteriormente, l’opposizione ha lasciato l’aula – si sono associati anche Alberto e Martina Barcaro – e il sindaco Bellaria si è lasciato scappare una espressione – diciamo così – colloquiale e franca: «Porta via quel cretino» ha detto a microfono aperto, suscitando anche ulteriore reazione di Noi per Somma. A questo punto resta da vedere quali saranno le conseguenze politiche e forse anche giudiziarie.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 01 Ottobre 2024
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