“Ti racconto la storia di Cazzago Brabbia”, un video documentario coi volti storici del paese

Il progetto realizzato da Magoot Comunicazione, presentato nel vecchio lavatoio, che oggi ospita un acquario coi pesci di lago

I movimenti delle mani che “massaggiano” i panni sulla lastra di pietra del lavatoio. Le storie di pesca e i giochi di quei bambini fortunati che vivevano accanto al lago, la loro piccola Riccione.

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Un video-documentario sul “paese che ama il lago” 4 di 10

C’è questo e molto altro nel video documentario presentato oggi, venerdì 4 ottobre, all’interno del lavatoio restaurato di Cazzago Brabbia.

“Storia del paese che ama il lago” è il titolo del documentario che rientra nel progetto Lake Museum, voluto e realizzato dall’ex sindaco Emilio Magni. Il progetto mette in rete tutto ciò che caratterizza storicamente Cazzago Brabbia: le ghiacciaie, il Lago di Piazza, il rierun (l’antica barca dei pescatori) e il lavatoio, al cui interno è stato costruito un grande acquario con i pesci del lago di Varese.

Lo scopo del Lake Museum è quella di valorizzare il paese, tutelarlo, e renderlo turistico senza snaturarlo.

Il video è stato curato da Magoot Comunicazione Costruttiva con la direzione creativa di Arianna Marinoni e Luigi Gobbato, le riprese e il montaggio di Marco Moscadelli e l’organizzazione e il coordinamento di Mauro Volonteri. La voce narrante è di Chicco Colombo.

Presenti alla prima proiezione i protagonisti del video, il sindaco di Cazzago Brabbia Davide Bossi e i rappresentanti dei Comuni rivieraschi, che in passato hanno partecipato alla grande impresa dei pescatori del lago.

Sullo schermo appeso nel lavatoio sono apparsi i volti noti e amati del paese: Cesare Giorgetti ha ricordato il vecchio parroco del paese. Betty Colombo ha raccontato la sfida “proibita” delle bambine alle ghiacciaie: «Lo scopo era correre il più in fretta possibile sul tetto e toccare la sfera di pietra posta in cima – dice Betty nel video – Ma lo facevamo solo quando non c’erano i maschi che altrimenti si appostavano per guardarci sotto le gonne. A quel tempo noi i pantaloni non potevamo indossarli».

E poi ancora Amerigo Giorgetti, il Negus, accompagnato dalla moglie Luigia e dal figlio Giovanni; Rita del Piz Corti, al fianco della figlia Mariangela Bossi, Ernesto Giorgetti e Angela Perucconi che hanno fatto immergere lo spettatore nella vita delle famiglie dei pescatori del secondo ‘900, dopo il famoso acquisto dei diritti di pesca dai Conti Ponti. Infine, Rosella Orsenigo ha parlato dell’eredità orale dei dialetti locali, di cui è maestra.

«Il lavatoio è sempre stato parte fondamentale della vita del nostro paese – ha detto il sindaco Davide Bossi – . Risale al 1924 e compie quindi i suoi primi cent’anni. Prima della sua costruzione, i panni venivano lavati nel lago, una pratica che è continuata anche dopo, durante l’estate, perché l’acqua era più calda; quella della sorgente che alimenta il lavatoio, recentemente ripristinata, in effetti è piuttosto fredda».

«Nel tempo, l’edificio è gradualmente caduto in disuso, anche se alcune signore del paese hanno continuato a utilizzarlo fino al 2010. Col passare del tempo, però, le condizioni strutturali del lavatoio sono divenute sempre più critiche. Oggi, grazie a un importante finanziamento regionale, siamo riusciti a riportarlo al suo antico splendore.  Ora il lavatoio non è più un semplice simbolo del passato, ma ha assunto una nuova funzione, quella di raccontare la storia del nostro paese, del lago e delle sue bellezze a chiunque venga a visitarci».

«Il documentario è un vero e proprio viaggio nella memoria del paese – ha detto ancora il sindaco -: ci parla di lavoro, di fatica, di solidarietà e, soprattutto, del profondo legame con questo meraviglioso lago, che ci ha donato bellezza e risorse nel passato. Oggi non celebriamo solo il restauro di un luogo fisico, ma anche la conservazione di ricordi, tradizioni e della nostra identità».

Ad Arianna Marinoni il compito di raccontare come è nato il video documentario: «Il nostro intento non è stato solo raccontare la storia del paese, già narrata molte volte soprattutto in relazione alla cooperativa dei pescatori, ma piuttosto raccontare la storia delle persone che hanno costruito il paese. Per questo motivo ho incontrato ciascuno di loro: ed è stato bellissimo. Ho chiesto loro di trattarmi come se fossi la loro nipotina, e di raccontarmi le loro vere storie, quelle che si tramandano di generazione in generazione. Le storie che mi hanno raccontato, anche se a volte quotidiane o apparentemente banali, sono ricche di significato. Sono aspetti della loro vita che rischiano di andare perdute».

La “Storia del paese che ama il lago” sarà visibile all’interno del lavatoio domenica 6 ottobre, in occasione della festa del paese “Tutti a tavola”, che si svolgerà nel centro storico.

In seguito sarà possibile vedere il film in occasione delle aperture pubbliche del lavatoio, aperture che, al momento, non sono ancora state fissate.

 

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Pubblicato il 04 Ottobre 2024
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