Un “nuovo” nemico per le api è arrivato in provincia di Varese: “guerra” a colpi di birra chiara alla vespa velutina

Individuato e neutralizzato dai tecnici dell’Associazione Produttori Apistici della Provincia di Varese un nido a Leggiuno. Aperto l’indirizzo email velutina@apava.net dove si possono inviare anche foto per permettere di riconoscere gli esemplari segnalati

Generico 28 Oct 2024

La vespa velutina, nota anche come calabrone asiatico, è comparso anche in provincia di Varese. Questo insetto è uno dei più aggressivi “nemici” delle api, attacca gli alveari e blocca le attività di bottinamento, essenziali per la sopravvivenza delle colonie: la predazione costante porta a un progressivo indebolimento degli alveari, compromettendo l’equilibrio dell’intero ecosistema (foto di Umberto Vesco). CLICCA QUI PER SCOPRIRE I SEGRETI DELLE API  

Un nido è stato individuato e neutralizzato a Leggiuno dai tecnici dell’Associazione Produttori Apistici della Provincia di Varese, intervenuti in seguito alla segnalazione di un socio della stessa associazione.

«Le operazioni sono tuttora in corso – spiega Andrea Gervasini, uno dei tecnici intervenuti -. Abbiamo posizionato centinaia di trappole a Leggiuno e nel territorio limitrofo per cercare di neutralizzare le regine presenti per evitare la proliferazione e la diffusione della vespa velutina. Non sappiamo da dove siano arrivate, per questo siamo impegnati con più squadre per avere il maggior impatto possibile. È un lavoro lungo e complesso».

La vespa velutina è comparsa in Europa nel 2004, probabilmente introdotta con merci di origine cinese. Dopo il primo rilevamento in Aquitania (Francia), si è diffusa in pochi anni in quasi tutta la Francia, penetrando anche in Belgio, Spagna, Portogallo e Germania, dimostrando la sua capacità di fare notevoli danni. Dal 2012 è presente anche in Italia, penetrata in Liguria dal confine francese. Simile al nostro calabrone, ma di dimensioni inferiori, la specie asiatica si distingue da esso anche per essere più scura, per avere una banda giallo-arancione verso il pungiglione e una stretta linea gialla più chiara vicino al vitino di vespa. Le estremità delle zampe sono colorate di giallo.

L’Associazione Produttori Apistici della Provincia di Varese invita tutti, produttori e cittadini, a prestare attenzione e segnalare la presenza di questi esemplari: si può visitare il sito stopvelutina.it ove sono disponibili risorse utili e aggiornamenti sulla situazione: «È fondamentale effettuare una sorveglianza attiva mediante l’uso di trappole, in particolare nel comune di Leggiuno e comuni limitrofi. Risulta importante in tutta la Provincia di Varese verificare l’eventuale presenza di adulti di vespa Velutina nei pressi degli alveari, mediante osservazione, e posizionamento di idonee trappole con birra chiara. La collaborazione di tutti è essenziale per fronteggiare questa minaccia e proteggere le nostre api e l’ecosistema locale», si legge sul sito dell’Associazione.

Per eventuali dubbi o segnalazioni è stato aperto l’indirizzo email velutina@apava.net dove si possono inviare anche foto per permettere di riconoscere gli esemplari segnalati.

Come riconoscere la Vespa velutina
Il calabrone asiatico ha caratteristiche distintive: il torace è nero e l’addome è prevalentemente nero, con la testa nera e il volto arancione. Quando è in volo, l’addome appare quasi completamente nero. A differenza della Vespa cabro, che mostra un addome con striature gialle evidenti, la Vespa velutina può risultare difficile da identificare, richiedendo quindi un’attenzione particolare.

Perché è pericolosa?
La Vespa velutina rappresenta un doppio pericolo:
Minaccia per gli impollinatori: Questo calabrone predilige le api, attaccando gli alveari e bloccando le attività di bottinamento, che sono essenziali per la sopravvivenza delle colonie. La predazione costante porta a un progressivo indebolimento degli alveari, compromettendo l’equilibrio dell’intero ecosistema.
Aggressività e diffusione rapida: Sebbene la sua aggressività verso l’uomo sia simile a quella del calabrone europeo, in prossimità dei nidi la Vespa velutina può attaccare violentemente. Un gruppo di 8-12 punture può provocare avvelenamento, rendendo necessario il ricovero ospedaliero. Senza interventi, la diffusione di questa specie potrebbe diventare incontrollabile.

Cosa possiamo fare?
La prevenzione e il controllo sono essenziali. Apicoltori e cittadini possono adottare diverse misure:
Trappole fai-da-te: È possibile costruire trappole efficaci utilizzando bottiglie di plastica e birra chiara con un tasso alcolico del 4,5-4,7%, attrattivo per le vespe ma non per le api. Le istruzioni sono disponibili su www.stopvelutina.it.

Sorveglianza costante: Gli apicoltori devono osservare il volo dei calabroni davanti agli alveari per almeno 20-30 minuti per individuare la presenza di Vespa velutina.
Segnalazioni: In caso di cattura o avvistamento di nidi, è essenziale scattare foto e inviare una segnalazione a velutina@apava.net, indicando l’ubicazione.

Proteggere le api significa preservare la biodiversità e garantire l’equilibrio del nostro ecosistema. La collaborazione tra cittadini e apicoltori è fondamentale per arginare questa minaccia e difendere i nostri impollinatori naturali.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Ottobre 2024
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