Una grande opera riempie la scuderia grande di villa Panza: “La condizione del desiderio” di Arcangelo Sassolino
L'opera monumentale è certamente fuori dall'ordinario. Le sue dimensioni e la sua dinamicità la rendono una installazione più che una scultura, tutta da vedere
Il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ha presentato nella giornata del 24 ottobre “La condizione del desiderio“, una project-room di Arcangelo Sassolino, a cura di Angela Vettese, che sarà esposta presso Villa e Collezione Panza dal 25 ottobre 2024 al 23 febbraio 2025.
L’opera”, dalla grandezza monumentale, è certamente fuori dall’ordinario: le sue dimensioni e la sua dinamicità la rendono una installazione più che una scultura: si tratta infatti di un’imponente struttura concepita dall’artista nel 2009 per lo spazio Z33, a Hasselt, in Belgio, che a Villa Panza ha trovato una nuova configurazione e una collocazione ideale nella Scuderia Grande della Villa, che Giuseppe Panza di Biumo immaginò per allestire opere d’arte grandi e potenti: «Quando sono entrato in questo spazio – ha spiegato Arcangelo Sassolino – Mi è subito tornato in mente il lavoro di Hasselt e ho capito che qui c’erano le condizioni ideali per farlo rivivere, per mostrarlo: per la sua dimensione, per l’acustica, per la luce e per il fatto che Villa Panza è un tempio di meditazione minimale». Fondamentale per l’artista anche la dimensione acustica, proprio perchè parte integrante della poetica dell’installazione è il suo rumore: «che dà la dimensione anche acustca dello sforzo per raggiungere o mantenere l’equilibrio»
Villa Panza, oltre che essere luogo ideale, è anche uno tra i pochissimi in Italia in grado di ospitarlo: «Non è normale ospitare in un museo un’opera cosi – sottolinea Daniela Bruno, responsabile culturale del Fai – Bisogna ringraziare l’intuizione di Giuseppe Panza, che ha realizzato qui un “museo all’americana” in grado di raccogliere anche grandi opere. E, per il suo significato “La condizione del desiderio” conclude egregiamente “Nel tempo” la mostra che è ospitata in questi mesi a villa Panza».
Un’opera che non si fa dimenticare, ad ogni livello. Pwer questo: «Dovremmo favorire la visita di questa mostra e di questa installazione nei licei – ha commentato l’assessore alla cultura di Varese Enzo Laforgia – Questa mostra si piega perfettamente ai percorsi di filosofia di un liceo: concludere la mostra Nel Tempo con “La condizione del desiderio” è una sorta di “chiusura aperta” di una mostra che non finisce, uno stimolo a continuare a riflettere».
L’OPERA
L’installazione, ospitata nell’ampio spazio della scuderia, è composta da una struttura di putrelle, azionata da un impianto ad aria che permette la lenta e costante oscillazione di un lungo braccio meccanico, e occupa l’intero spazio espositivo. Alle estremità del braccio sono appese due pesanti lastre di marmo bianco di Carnia. «Un marmo che associamo alle sculture classiche, che troviamo nelle chiese – spiega Arcangelo Sassolino – Mi interessava l’idea che diventasse in qualche modo leggero nel suo fluttuare nell’aria».
Il peso della materia, tuttavia, non viene annullato: il carico grava sulle travi e forza al limite il perno centrale della struttura, dove sembra concentrarsi, tutta la fatica della macchina testimoniato dal rumore dello “sforzo”. In questo perpetuo e irrisolto tentativo di trovare equilibrio, l’opera non solo scandisce lo scorrere implacabile del tempo, ma diventa una metafora del desiderio. «Per Sassolino, il desiderio è sempre connesso a un’attività, a un impulso, a uno sforzo che non sempre raggiunge il suo risultato – ha spiegato la curatrice dell’opera, Angela Vettese – Egli lo descrive come l’emblema del paradosso dell’esistenza, espressione di una mancanza, di un bisogno, e tentativo di sopprimerli. Tuttavia, sopprimere la mancanza e il bisogno significherebbe eliminare la vita stessa, sopprimendo il farsi dell’esistenza. Un desiderio che non può mai dirsi soddisfatto e che, nel suo moto pendolare, impone continuamente un dispendio di energie e uno stato di allarme che sono, anch’essi, dati costanti della poetica di Sassolino».
«E’ un’opera che racconta la storia degli uomini, l’attesa il desiderio, la ricerca dell’equilibrio in un’oscillazione tra il voler fare e non voler fare – spiega Gabriella Belli, responsabile del progetto culturale di Villa Panza – Sassolino ha dato in maniera magistrale forma a questa attesa. E’ un opera che parla di noi, del nostro vissuto. E’ un’opera che incrocia modernità minimal alla antichità e alla bellezza del marma che si rifà alla tradizione della scultura occidentale».
L’installazione è accompagnata da un catalogo, edito da Magonza, con un’inedita intervista di Angela Vettese all’artista, un testo di Gabriella Belli e uno di Marta Spanevello e da una videointervista all’artista fruibile sulla piattaforma digitale accessibile tramite QR code all’inizio della visita. La project room si inserisce come arricchimento e aggiunta all’esposizione Nel Tempo. opere della Collezione Panza, inaugurata il 6 giugno 2024 che durerà fino al 6 gennaio 2025.
CHI E’ ARCANGELO SASSOLINO
Arcangelo Sassolino (Vicenza, 1967), nella sua pratica artistica, si muove sempre in un dialogo con la fisica. Velocità, pressione, gravità, accelerazione, calore costituiscono le forze essenziali di una ricerca tesa ad evidenziare, sondando i limiti estremi di resistenza della materia, quelle condizioni di crisi che sono all’ origine delle diverse forme di divenire. Le sue installazioni sono sempre espressione di un conflitto in atto, in cui i materiali sono sottoposti ad una fatica reale. La tenuta o il possibile cedimento sono in questo senso costitutivi del suo lavoro diventando spesso metafore della condizione umana.
Sassolino ( a sinistra) durante la presentazione a Villa PanzaLa sua prima personale di grande rilievo si è svolta nel 2008 al Palais de Tokyo di Parigi, dove, con l’installazione Afasia 1, ha esplorato l’interazione tra attesa e velocità, generando una tensione tangibile attraverso l’energia sprigionata dalla sua opera. Le sue sculture sono sospese tra potenziale e azione, un’evocazione del controllo che vacilla, spingendo lo spettatore a una continua riflessione sulla trasformazione, il cambiamento e la possibilità del fallimento.
Nel 2022 ha rappresentato Malta alla 59esima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia con l’installazione Diplomazija astuta, dove ha dialogato con una delle scene più potenti della storia dell’arte: la Decollazione di San Giovanni Battista di Caravaggio. L’opera ha mostrato come il conflitto e la tensione irrisolta delle forze in campo possano apparire, magari anche solo per un istante e sotto forma di una luce nuova, inattesa e bruciante, come l’origine stessa delle cose.
Le opere di Sassolino sono state esposte in prestigiosi contesti internazionali, tra cui: Frankfurter Kunstverein, Francoforte; Fondation Carmignac, Île de Porquerolles; Spazi Capaci, Palermo; Kunstmuseum Bonn; la 17. Mostra Internazionale di Architettura, La Biennale di Venezia; CAM, St. Louis; Grand Palais, Parigi; MACRO Museum, Roma; CCC Strozzina, Firenze; Museo MART, Rovereto; Swiss Institute, New York; Tinguely Museum, Basilea; Collezione Peggy Guggenheim, Venezia.
LE INFO SULLA MOSTRA
ARCANGELO SASSOLINO
LA CONDIZIONE DEL DESIDERIO
a cura di Angela Vettese
dal 25 ottobre 2024 al 23 febbraio 2025
Villa e Collezione Panza – Piazza Litta 1, Varese
Orari di apertura: dal martedì alla domenica – dalle ore 10.00 alle 18.00 (chiusura biglietteria alle 17.15).
Ingressi: Intero: € 15,00; Iscritti FAI: € 5; Studente (fino a 25 anni): € 10,00; Ridotto (6 – 18 anni): € 10,00; Famiglia (2 adulti + 2 bambini): € 40,00; Gratuito fino ai 5 anni
Per prenotazioni: www.villapanza.it;
Soci INTO – The International Trusts Organisation, Soci Cercle des Mécènes e Soci Bienfaiteurs della Société des Amis du Louvre : € 5 ; elenco completo al sito www.into.org/places/
Persone con disabilità e accompagnatore: gratuito.
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