Una messa per i “difensori” del bosco di via Curtatone a Gallarate
La celebrazione a Cajello, a conclusione del "Tempo del Creato", ma anche per "per pregare per le sorti del bosco e soprattutto per tutti i volontari"
Una messa «per pregare per le sorti del bosco e soprattutto per tutti i volontari» che da due mesi presidiano l’area di via Curtatone: sarà celebrata venerdì sera alla chiesa di Sant’Eusebio, la parrocchiale nella piazza di Cajello.
È certamente un passaggio curioso, che coinvolge soprattutto un pezzo del variegato “popolo” che si è aggregato intorno alla difesa del bosco. Che comprende attivisti storici della sinistra e residenti del quartiere, giovani anarchici e cattolici praticanti. Dentro alla mobilitazione c’è anche il Circolo Laudato si’ “San Francesco” di Busto Arsizio, il circolo di quelli – o meglio quelle, visto che sono soprattutto donne – che potremmo chiamare – con approssimazione – “ambientalisti cattolici”, che prendono il nome dalla enciclica del 2015 sulla ecologia integrale di Papa Francesco.
La celebrazione coincide con l’ultimo giorno del “Tempo del creato”, sarà celebrata alle 19. Anzi: concelebrata da don Andrea Florio, don Michele di Gatti parroco di Cascinetta e Cajello.
«Un particolare riconoscimento va ai ragazzi che stanno vivendo sugli alberi giorno e notte da coraggiosi e forti guardiani del bosco e senza desistere», dicono quelle di Laudato si’. La messa viene celebrata appunto a Cajello, uno dei due quartieri interessati dalla vicenda: il bosco si trova a metà strada tra questo rione e quello attiguo di Cascinetta e – nei progetti del Comune – deve lasciare il posto alla scuola unica che riunirà primarie e asili (gli attivisti contestano il progetto sia per ragioni ambientali che sociali, definendo la nuova struttura una «scuola-ghetto»).
Dopo la messa è previsto anche un rinfresco “plastic free” e condiviso: il circolo Laudato Si’ di Busto porta prodotti del Gruppo Acquisto Solidale di Cascina Elisa, ma l’invito a tutti è di a portare qualcosa.
La messa “per il bosco” arriva più o meno a due mesi esatti dall’inizio del presidio nel bosco, che ha vissuto tensioni soprattutto a cavallo tra fine agosto e settembre, mentre ora la situazione è di attesa, dopo la parziale “tregua” raggiunta in Prefettura. Anche se poi le posizioni rimangono distanti: da un lato gli attivisti che vogliono il bosco, dall’altra l’amministrazione determinata a procedere con il cantiere della nuova scuola.
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