Una tazzina che unisce mondi, sapori e cultura: storia e futuro del caffè, una bevanda di comunità

Con la giornata mondiale del caffè, Varesenews inaugura una nuova occasione di incontro a Materia

Avarie

Il primo ottobre si celebra la Giornata Mondiale del Caffè, un rito quotidiano per milioni di italiani. Che sia al bar o a casa, “prendere un caffè” rappresenta un momento di condivisione e piacere, ma dietro quella semplice tazzina si cela un mondo complesso fatto di tradizione, lavoro e sostenibilità.

Abbiamo parlato con Giancarlo Samaritani, esperto di caffè e autore di diversi documentari sull’argomento, per esplorare come questa bevanda, simbolo della cultura italiana, abbia un impatto profondo a livello globale.

«Secondo me ci sono tre modi di prendere il caffè – spiega Samaritani – il primo, purtroppo il più diffuso, consiste “nell’ingerire” la bevanda distrattamente in modo inconsapevole, per semplice abitudine, in diverse circostanze della routine quotidiana. Il secondo modo concede un po’ più di attenzione all’atto, almeno quel tanto che basta per farci valutare se ciò che stiamo bevendo è gradevole oppure no. Il terzo, invece, richiede consapevolezza e attenzione, perché solo così potremo percepire e distinguere gli aromi e i sapori esotici che il caffè di qualità sprigiona. Auspico che si possa anche attribuire merito al lavoro dei contadini del caffè, perché è nei paesi di origine che inizia il percorso che determina le caratteristiche organolettiche della nostra tazzina».

Samaritani ci aiuta a riflettere su come il caffè non sia solo una bevanda, ma un legame tra culture e persone di tutto il mondo. «Il caffè cresce e si coltiva in oltre 70 paesi nella fascia equatoriale tra il tropico del Cancro e il tropico del Capricorno. A livello globale, oltre cento milioni di persone traggono sostentamento dalla coltivazione di caffè e le nostre scelte di consumo influiranno sulle loro condizioni di vita, economiche, sociali ed ambientali. Consumare caffè di scarsa qualità alimenta coltivazioni intensive, deforestazione, sfruttamento del suolo e uso di fertilizzanti e diserbanti con conseguenze disastrose per l’ambiente. Dietro ogni chicco, ci sono interi popoli, la loro anima, le loro origini, la loro vita».

Sul tema della sostenibilità, Samaritani è chiaro: «Fortunatamente, in molti paesi produttori e consumatori aumenta l’attenzione verso queste problematiche. Un numero crescente di persone consuma caffè in modo più consapevole, attribuendo valore a principi come il commercio equo e solidale, la tracciabilità, il rispetto dei lavoratori e la salvaguardia dell’ambiente».

Oltre alla dimensione sociale, Samaritani ci parla anche dell’importanza economica del caffè. «Il caffè è uno dei più importanti prodotti del commercio mondiale, secondo solo al petrolio. Ogni giorno nel mondo si consumano 3,1 miliardi di tazzine di caffè e si prevede che questo numero possa salire a 3,8 miliardi entro il 2030. Il 48% della produzione si concentra nel Centro e nel Sud America, il Brasile è il maggior produttore al mondo mentre il secondo produttore per quantità si trova in Asia ed è il Vietnam. Alla Colombia si riconosce un primato in termini di qualità , ma non bisogna dimenticare che la pianta del caffè è nata ed è stata scoperta in Africa, precisamente in Etiopia, paese dove si coltivano pregiate qualità di caffè arabica».

Il caffè non è solo una questione di produzione, ma anche di consumo, e l’Italia gioca un ruolo importante. «In Europa e Nord America – prosegue Samaritani – il caffè acquista valore poiché viene trasformato attraverso la torrefazione. In Nord America il consumo annuo pro-capite è di 5 kg. pari a 560 tazzine, nella Unione Europea il consumo annuo pro-capite è di circa 5,4 kg pari a circa 600 tazzine. E’ la Finlandia il paese europeo con il più alto consumo seguito da Svezia, Norvegia, Germania e Francia. Segue l’Italia dove si consumano ogni giorno 93 milioni di tazzine, e l’espresso preso al bar fa parte dello stile di vita italiano Espresso e cappuccino all’estero invece sono considerati delle vere specialità».

Infine, Samaritani sottolinea l’importanza del caffè come luogo di aggregazione. «In Europa, l’abitudine di bere caffè si diffuse all’inizio del 1600 e le caffetterie divennero presto punti di riferimento per intellettuali, artisti e uomini d’affari. Oggi, in un’epoca di incontri virtuali, le caffetterie rimangono luoghi ideali per creare e consolidare una comunità di persone desiderose di condividere idee e interessi».

Una filosofia che VareseNews ha sposato all’interno del progetto Materia. La nuova sede della redazione, a sant’Alessandro di Castronno infatti avrà uno spazio caffetteria, vero cuore pulsante del progetto, e oggetto di un crowdfunding di grande successo a cui si può ancora partecipare.

Per festeggiare la Giornata Mondiale del Caffè, vi invitiamo a prendere un caffè con noi nella nuova sede: gli appuntamenti continueranno per tutto ottobre ogni martedì e venerdì secondo le modalità descritte in questo articolo. Venite a scoprire il nuovo spazio, sorseggiando una tazzina di qualità.

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Pubblicato il 01 Ottobre 2024
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