Vince il ricorso contro le multe dell’autovelox di Buguggiate: “Una vittoria formale senza confronto”

Un lettore ci racconta la sua "avventura" terminata davanti al Giudice di Pace: l'avvocato dell'amministrazione, per un disguido, non si è presentato. La risposta del sindaco Matteo Sambo

autovelox provinciale buguggiate

L’autovelox di Buguggiate continua a far parlare di sé. La vicenda è ormai arcinota: se ne parla da mesi su tutti i giornali e il “caso” è finito pure in trasmissioni televisive.

L’autovelox di Buguggiate, situato sulla strada provinciale, è stato al centro di discussioni e polemiche. Fino al 2022, era tarato su un limite di 90 km/h, poi abbassato a 70 km/h: l’obiettivo era cercare di contenere il rumore causato da auto e mezzi pesanti che transitano sulla provinciale e disturbano le abitazioni che si trovano in prossimità della strada.
L’abbassamento del limite di velocità, ampiamente annunciato nei mesi precedenti, ha però “sorpreso” gli automobilisti, soprattutto quelli abituati a percorrere la Sp1. Nel giro di pochi mesi gli automobilisti si sono visti recapitare migliaia di multe, alcuni anche decine di verbali in una manciata di giorni.

Nei primi sei mesi del 2023, sono state emesse oltre 30 mila sanzioni per un totale di 1,4 milioni di euro. L’incasso delle multe nel 2023 ha superato i 2,3 milioni di euro, diviso tra Comune e Provincia . Tuttavia, il numero di sanzioni è calato nel tempo.
La ricalibrazione e il basso limite di velocità hanno generato proteste da parte dei cittadini e alcuni hanno fatto ricorso come Ivan, l’autore della lettera che pubblichiamo.
Ecco come racconta l’esito del suo ricorso e a seguire la risposta del sindaco Matteo Sambo. (Qui tutti gli articoli sull’autovelox di Buguggiate)

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Buongiorno,
volevo aggiornarVi sull’esito del ricorso nei confronti del Comune di Buguggiate e Provincia di Varese per i due verbali che avevo ricevuto e per cui avevo presentato, appunto, debito ricorso.
Mi sono presentato al cospetto del Giudice di Pace di Varese, con una importante tesi difensiva in cui sostenevo l’inadeguatezza della segnalazione della VARIAZIONE del limite di velocità, un volta che si è passati dai 90km/h ai 70km/h.
A sostegno della mia tesi, avevo inoltre sostenuto che la decisione in merito alla variazione per diminuire l’impatto acustico sulla strada provinciale, è stata molto dubbia, a fronte però di un notevole incasso per le casse pubbliche di Comune e Provincia che, come Voi stessi avevate pubblicato, potrebbe servire a sostenere le spese per l’installazione di pannelli fonoassorbenti lungo la tratta. Certo che è facile far pagare i costi di gestione del territorio ingannando i contribuenti, non solo del Comune di Buguggiate.

L’esito: il Comune di Buguggiate non si è presentato all’udienza per cui il Giudice di Pace non ha potuto far altro che annullare i Verbali emessi nei miei confronti.
Però è una mezza vittoria, come aver vinto un incontro di pugilato per la mancata presenza del pugile opposto.
Il mio interesse era quello di discutere tutte le motivazioni per cui la modifica del limite di velocità fosse stata fallace e, quindi, mettere in condizioni tutti gli altri contravventori di presentare difesa che non fosse quella di un banale vizio di forma, come la mancanza del Decreto Prefettrizio che molto hanno impugnato; sostenendo perciò l’abuso che si è fatto nei confronti dei cittadini.

Ma sono quasi certo che la non presenza del Comune di Buguggiate era intenta a smorzare la mia opposizione, dandomi il contentino personale.

Ivan


La risposta del sindaco Matteo Sambo

In merito alla presenza di un legale a rappresentare il Comune, per un inconveniente non si è presentato e se mai mi stupisce che non abbia tentato di spostare il dibattito.
Ma sono ancora più perplesso dal fatto – a quanto riferisce il cittadino – che le multe siano state cancellate, multe, ampiamente dimostrato, essere lecite e rispettose del codice della strada, quindi sono curioso di leggere le motivazioni del giudice di pace (che non è comunque un magistrato ma un avvocato che prende l’incarico).

Si è dibattuto molto a lungo sulla congruità sia delle sanzioni che delle segnalazioni, sono stati numerosi gli articoli di giornale. Ma è evidente che le informazioni alla cittadinanza – tramite allertamento da parte di Provincia e Comune attraverso carta stampata o siti di informazione online, e con la catellonistica cambiata 5 mesi prima di elevare la prima sanzione – sia stata accurata e abbastanza diffusa, anche se molti dei trasgressori evidentemente non gli ha dato la giusta attenzione.
In merito all’opportunità di abbassare la velocità per ridurre il rumore questo è ampiamente certificato da qualsiasi ingegnere acustico e visto che ciò non ha portato ad un’evidenza sensibile, è stato cambiato il tipo di fondo stradale che invece ha riportato il rumore entro i limiti consentiti.

Infine il mantenimento sul tratto in questione del limite a 70 km/h è stato imposto dalle forze dell’ordine – Polizia Stradale e Carabinieri – per una questione di sicurezza e di congruità col resto della strada SP1 che ha ovunque i 70 km/h durante 2 tavoli di lavoro tenutisi in Prefettura.

Quindi, in sintesi, l’informazione è stata data (anche se qualcuno ha delle esigenze personali in merito), ci sono stati 5 mesi di sperimentazione con i limiti abbassati senza elevare sanzioni, e l’abbassamento di velocità definitivo imposto dalle forze dell’ordine. Su un progetto per la ulteriore riduzione del rumore si lavora di concerto con la Provincia, titolare della strada. A fronte di tutto ciò gli incassi per le sanzioni – che non avevamo neppure budgettato – devono essere utilizzati per scopi specifici e quindi non rappresentano una tassa iniqua ma unicamente la corretta conseguenza del non rispetto della legge, cosa che personalmente ritengo essere dovuta.

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Pubblicato il 24 Ottobre 2024
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