Alfieri: “La vittoria di Trump era nell’aria ma non con questi numeri. L’inflazione ha pesato più dei diritti civili”
Il senatore varesino Alessandro Alfieri fa parte della delegazione italiana dell’Assemblea Parlamentare dell’OSCE per il monitoraggio delle elezioni americane
Il senatore varesino Alessandro Alfieri, esponente del Partito Democratico, è volato negli Stati Uniti per monitorare da vicino uno degli eventi politici più cruciali dell’anno: le elezioni presidenziali americane. Parte della delegazione italiana dell’Assemblea Parlamentare dell’OSCE, Alfieri ha affiancato oltre 150 parlamentari provenienti da 40 Paesi incaricati di monitorare la regolarità del processo elettorale in diverse città americane, tra cui New York, San Diego, Washington D.C. e lo Stato della Virginia.
Una vittoria più netta del previsto
“Trump ha vinto in maniera più netta di quanto si pensasse,” ha detto Alfieri all’indomani del voto, spiegando che, nelle settimane precedenti alle elezioni, molti avevano previsto una sua vittoria, ma non con queste proporzioni. Il senatore evidenzia come l’America sia attualmente caratterizzata da una polarizzazione politica estrema, dove ogni fazione si rifugia nelle proprie fonti di informazione per rafforzare le proprie convinzioni. “I democratici si informano su canali come la CNN o la CBS e leggono il New York Times e il Washington Post, mentre i sostenitori di Trump preferiscono Fox News e seguono i social network dove Elon Musk ha un ruolo di grande rilievo,” osserva Alfieri.
Economia e inflazione: temi chiave
Al centro della campagna elettorale ci sono stati temi economici, con l’inflazione e il potere d’acquisto che hanno colpito duramente le fasce medio-basse della popolazione americana. Secondo Alfieri, questo fattore è stato decisivo per molti elettori, specialmente tra coloro che in passato avevano sostenuto i democratici, come una parte della comunità afroamericana che si è sentita “tradita e delusa” dalla politica economica del partito. “Nonostante il livello degli stipendi e la piena occupazione, l’inflazione ha ridotto il valore reale dei redditi,” spiega Alfieri. “Di conseguenza, molti non hanno trovato la motivazione per andare a votare, mentre chi ha votato ha spesso premiato Trump per le sue posizioni dure su economia, inflazione e sicurezza.”
I diritti civili non sono stati decisivi
Il Partito Democratico aveva puntato su temi di diritti civili, sperando che questioni come il diritto all’aborto potessero mobilitare il voto femminile. Sebbene ci sia stato un aumento nella partecipazione delle donne, questo non è bastato a colmare il divario. Alfieri sottolinea come le questioni economiche abbiano avuto la priorità per molti elettori e che, nonostante le posizioni spesso controverse di Trump, il suo approccio ai temi economici, migratori e di sicurezza si sia dimostrato più efficace nel guadagnare consenso rispetto alle battaglie democratiche per i diritti civili.
La politica estera sullo sfondo
I temi di politica estera, secondo Alfieri, hanno inciso molto meno sui comportamenti di voto. “Se ne è parlato nei talk show e nei dibattiti, ma non hanno influito realmente sull’esito elettorale,” afferma. La vittoria di Trump porterà però, secondo il senatore, a un riorientamento delle relazioni con Europa e NATO. Alfieri ipotizza che Trump proseguirà con un approccio più bilaterale nei confronti dell’Europa, cercando di delegittimare l’Unione Europea come entità sovranazionale, una strategia già vista nei suoi precedenti mandati.
L’Italia tra Europa e Stati Uniti
Quanto al ruolo dell’Italia, Alfieri prevede che Roma continuerà a mantenere buoni rapporti con Washington, ma la vera sfida sarà trovare un equilibrio tra l’alleanza americana e la protezione delle proprie aziende dai possibili dazi e tariffe che Trump potrebbe introdurre. “Alcuni italo-americani fanno parte dello staff di Trump, il che potrebbe facilitare i rapporti bilaterali, ma l’Italia dovrà fare attenzione a non indebolire i suoi legami con l’Europa,” conclude Alfieri. “Le sfide per il nostro Paese saranno cruciali e dovremo bilanciare una relazione con un alleato americano importante per la sicurezza con la tutela dei nostri interessi economici in Europa.”
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