Aumentano le prestazioni sanitarie pagate dallo Stato. La Lombardia vince la battaglia sulle tariffe

Approvato in Conferenza Stato Regioni il Decreto che rivede dopo 28 anni i Lea in ambito specialistico. Lombardia e Veneto si oppongono al tetto di rimborso delle prestazioni che aveva fatto infuriare i centri privati accreditati

risonanza Tac

C’è l’intesa tra Stato e Regioni per rivedere le prestazioni garantite dal servizio sanitario nazionale. Il Decreto del Ministero della Salute, di concerto con il MEF,  entrerà in vigore dal 30 dicembre 2024 e aggiorna, dopo 28 anni, il nomenclatore delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e, dopo 25 anni, quello dell’assistenza protesica.

Le nuove prestazioni di specialistica ambulatoriale inserite dei LEA

L’entrata in vigore del decreto tariffe è essenziale perché assicura su tutto il territorio nazionale la piena erogazione dei nuovi LEA (Dpcm 2017), superando le disomogeneità assistenziali tra i cittadini che potranno finalmente usufruire in ogni area della Nazione di prestazioni al passo con le innovazioni medico scientifiche per la specialistica ambulatoriale e per la protesica.

Tra le novità per la specialistica ambulatoriale: l’erogazione omogenea prestazioni di procreazione medicalmente assistita; prestazioni per la diagnosi o il monitoraggio della celiachia e malattie rare; prestazioni indispensabili ad approfondimenti diagnostici strumentali di alta precisione nell’ambito della diagnostica per immagini in grado di consentire diagnosi più rapide ed affidabili; enteroscopia con microcamera ingeribile, screening neonatali. Viene introdotta la consulenza genetica per coloro che si sottopongono ad una indagine utile a confermare o a escludere un sospetto diagnostico e si aggiornano le prestazioni di radioterapia assicurando a tutti gli assistiti l’erogazione di prestazioni altamente innovative come la radioterapia stereotassica, adroterapia e radioterapia con braccio robotico.

Le nuove prestazioni di assistenza protesica inserite nei LEA

Tra le prestazioni previste per l’assistenza protesica: ausili informatici e di comunicazione (inclusi i comunicatori oculari e le tastiere adattate per persone con gravissime disabilità); apparecchi acustici a tecnologia digitale; attrezzature domotiche e sensori di comando e controllo per ambienti; arti artificiali a tecnologia avanzata e sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo.

Nuovi screening neonatali

L’ampliamento riguarda anche importanti prestazioni all’interno dei Livelli essenziali di assistenza tra cui l’estensione degli screening neonatali a ulteriori patologie tra cui la SMA.

La battaglia nazionale sulle tariffe

Fin qui le buone notizie.
Per arrivare all’accordo Stato Regioni, però, c’è stata una battaglia sulle tariffe. A spiegarlo Emanuele Monti, responsabile del Dipartimento della Sanità della Lega che ha seguito i lavori preparatori a Roma: « La normativa attuale permette alle singole regioni con pareggio di bilancio di definire le tariffe di rimborso al privato accreditato che lavora in regime di Servizio sanitario nazionale. Per le Regioni che hanno piani di rientro per bilanci negativi, questa autonomia rappresenta un aggravio ulteriore quando i propri residenti si rivolgono a strutture extraregione per le prestazioni sanitarie e devono sborsare tariffe superiori alle proprie. Con il Decreto tariffe si è cercato di porre un freno all’autonomia delle regioni mettendo un cappello nazionale non superabile».

La minaccia degli ambulatori privati di uscire dal sistema sanitario nazionale

Questo limite, con tariffe definite ben al di sotto dei costi vivi sostenuti, ha portato l’UAP, l’unione degli ambulatori privati, a minacciare di ritirarsi dall’attività in regime di servizio sanitario abbandonando la rete della sanità pubblica.

La Lombardia ha ottenuto di mantenere la sua autonomia

« La Lombardia e il Veneto hanno fatto una battaglia su questo punto e, alla fine, hanno ottenuto che si mantenesse l’autonomia regionale come è stato fino a oggi – spiega Emanuele Monti – Con il nuovo decreto ci sarà l’ampliamento delle prestazioni riconosciute, come la procreazione mediamente assistita che si attendeva da anni, e nulla cambierà nell’autonomia di Regione Lombardia di definire le tariffe più congrue e più eque dei servizi. Questa garanzia è stata ribadita anche del Presidente Attilio Fontana anche questa mattina in apertura del Congresso di chirurgia oncologica in corso a Gazzada Schianno. Abbiamo fatto un gioco di squadra in difesa dell’autonomia della nostra regione che ha i conti in equilibrio».

La validità delle ricette resta di 180 giorni

Il nuovo decreto entrerà in vigore il 30 dicembre prossimo.  La validità delle ricette emesse dal 30 dicembre 2024 è stabilita in massimo 180 giorni dalla data di prescrizione, fatte salve eventuali scadenze inferiori definite a livello regionale. La ricetta conserva la propria validità fino alla data di effettiva erogazione se le prestazioni sono prenotate entro la scadenza di cui al primo periodo.

Il Ministero della Salute, ha proposto l’inserimento in Legge di Bilancio di un provvedimento che permetterà di aggiornare le tariffe già nel corso del 2025. La stessa norma contiene, inoltre, la revisione della metodologia per l’aggiornamento continuo delle tariffe (con cadenza biennale) riferite alle prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica, di assistenza ospedaliera per acuti e per il post-acuto da basare sull’analisi dei costi rilevati in un panel di strutture sanitarie pubbliche e private su tutto il territorio nazionale consentendo così un più tempestivo allineamento tra i costi e le tariffe riconosciute agli operatori pubblici e privati.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 15 Novembre 2024
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