Cgil contro la manovra del Governo: “Solo tagli e niente sviluppo”

Sanità, istruzione e contratti penalizzati. La segretaria Stefania Filetti chiama alla mobilitazione per lo sciopero del 29 novembre "Dobbiamo esserci tutti, contro una finanziaria che ignora sviluppo e diritti"

sindacato

I segnali che questo sarebbe stato un autunno caldo, c’erano tutti. Le crisi di impresa, la crescita attesa che non c’è stata, gli strascichi di un’inflazione che ha tagliato nettamente il potere di acquisto dei salari, a cui si aggiungono i conflitti internazionali e naturalmente una manovra finanziaria che non soddisfa il sindacato confederale, almeno non la Cgil e la Uil.

Nell’ultimo attivo della Cgil provinciale la relazione della segretaria Stefania Filetti ha ribadito due aspetti che spiegano la protesta e lo sciopero indetto contro questa manovra: «Il confronto con il governo non è stato un confronto – ha spiegato Filetti -. Il confronto prevede un ascolto e una trattativa, mentre il testo era pronto ed era stato già trasmesso in Parlamento. Questa manovra non è contestata solo da noi perché genera una politica economica che non prevede sviluppo ma solo tagli, anche ai settori più in difficoltà. Pertanto dovremo aspettarci una stagnazione dell’economia».

La numero uno della Camera del lavoro di Varese elenca uno per uno i tagli che la manovra di bilancio del Governo Meloni farà sulla spesa pubblica: «Verranno colpiti il servizio sanitario nazionale, l’istruzione e la ricerca, l’università e il trasporto pubblico – sottolinea Filetti -. In questa manovra non c’è una sola parola sull’evasione fiscale. Riducono invece la progressività della tassazione, aumentando le fasce della popolazione che potrà usare flat tax, condoni e concordati».

Un altro punto critico riguarda i rinnovi contrattuali, che subiranno ulteriori ritardi. «Non ci sono i fondi per il contratto del pubblico impiego, così come mancano investimenti nel lavoro femminile di qualità», ha evidenziato Filetti, collegando questa scelta a un contesto di contrazione del diritto all’autodeterminazione della donna, già previsto dalla legge 194.

Ma è la voce investimenti sulla transizione green il metro con cui la Cgil giudica questa Finanziaria. «La riconversione ecologica richiede investimenti mirati – dice la segretaria della Cgil di Varese – tra l’altro in un contesto dove il negazionismo del cambio climatico è al potere come negli Usa. Ma l’unico settore dove si fanno investimenti è il settore militare».

Tra i provvedimenti che, secondo la Cgil, il governo avrebbe potuto adottare ci sono la tassazione degli extraprofitti e una vera rivalutazione delle pensioni, che invece riguarderà solo importi minimi, «pochi spicioli». Infine, la tanto criticata legge Fornero sarebbe stata ulteriormente peggiorata nella sua applicazione. A chiudere il cerchio c’è la mancanza di una politica industriale.
L’appello finale della segretaria Filetti è andata allo sciopero generale previsto per venerdì 29 novembre: «Dobbiamo esserci tutti».

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Pubblicato il 18 Novembre 2024
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