Donald Trump, come cambierà l’economia
Con la vittoria del Tycoon potrebbero esserci ripercussioni significative sull’economia mondiale. L'analisi dello Starting Finance club dell’Università Liuc di Castellanza
Questo articolo è stato curato da Giacomo Rossi dello Starting Finance club dell’Università Liuc di Castellanza
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Introduzione
Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti generano sempre molta attenzione, e ora, con la rielezione di Donald Trump potrebbero esserci ripercussioni significative sull’economia mondiale. Trump, già presidente dal 2017 al 2021, ha attuato politiche economiche fortemente improntate sul protezionismo e sulla riduzione fiscale. Ma quali effetti potremmo aspettarci dal suo ritorno alla Casa Bianca?
Possibili impatti sul commercio internazionale
Durante il suo precedente mandato, Trump ha applicato dazi su vari prodotti importati, soprattutto dalla Cina e dall’Unione Europea. Questo tipo di politica commerciale potrebbe essere riproposto, alimentando tensioni e influenzando negativamente le esportazioni europee verso gli Stati Uniti. Trump ha dichiarato di voler aumentare le tariffe sulla Cina fino al 60% e di voler imporre tariffe universali su tutte le importazioni di almeno il 10%. Il Tycoon ha sempre promosso una politica estera improntata sull’“America First”, riducendo l’impegno degli Usa in organizzazioni internazionali come la Nato e rivalutando accordi commerciali multilaterali. L’eventuale rinnovo di questa linea politica rappresenterebbe un rischio di maggior isolamento degli Stati Uniti, con possibili conseguenze sull’economia globale e una maggiore volatilità nei mercati finanziari. Un’escalation così importante nella guerra commerciale potrebbe creare il caos nel sistema che ha sostenuto (e sostiene) l’economia mondiale. Ciò significa che la vittoria di Trump potrebbe, almeno inizialmente, far tremare i mercati internazionali, in particolare Cina, Messico, Corea del Sud ed Europa.
Per l’Italia, che esporta beni di lusso, auto, macchinari e alimenti negli USA, un aumento dei dazi potrebbe rappresentare una sfida economica significativa, riducendo la competitività dei prodotti italiani. Tra le società del Belpaese più esposte al mercato statunitense si annoverano: Stellantis, CNH, Luxottica, Autogrill, Leonardo ed Eni.
Politica fiscale e impatto sul debito pubblico
Trump potrebbe proseguire con politiche fiscali simili a quelle introdotte nel 2017, caratterizzate da ampi tagli alle tasse. Questo approccio potrebbe stimolare la crescita economica americana nel breve termine, ma potrebbe anche aumentare il debito pubblico degli Stati Uniti e il tasso di inflazione; i provvedimenti proposti in campagna elettorale porterebbero a un ulteriore stimolo della domanda, riducendo la forza lavoro e aumentando i costi dell’import con il rischio di un nuovo aumento generalizzato dei prezzi. L’eccessivo aumento del debito potrebbe, a lungo andare, indebolire il dollaro e portare a instabilità nei mercati globali, considerato il peso degli USA nello scenario mondiale. Le proiezioni indicano un serio rischio che il rapporto tra debito e PIL possa raggiungere il 116%. Attualmente il debito totale statunitense si aggira intorno ai 30.000 miliardi, le proiezioni indicano che le politiche del “nuovo” presidente potrebbero portare la cifra attorno all’insostenibile soglia di 50.500 miliardi, senza che l’economia del paese cresca allo stesso ritmo.
Conclusioni: La rielezione di Donald Trump potrebbe portare a una serie di cambiamenti economici significativi, sia per gli Stati Uniti che per il resto del mondo. Le sue politiche protezionistiche, mirate a rafforzare il commercio interno e l’economia statunitense, potrebbero mettere a rischio le relazioni commerciali globali e avere conseguenze economiche negative su vari paesi, inclusa l’Italia. L’aumento del debito pubblico statunitense e l’eventuale indebolimento del dollaro potrebbero creare instabilità nei mercati internazionali, alimentando tensioni economiche e influenzando negativamente la crescita globale. In un contesto economico già incerto, la rielezione di Trump potrebbe richiedere a governi e aziende di prepararsi a gestire eventuali shock economici, adottando strategie per mitigare i rischi legati a politiche fiscali e commerciali più aggressive.
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