Ferrara (M5S) attacca alla Camera sul caso Beko: ‘Golden Power e fondi insufficienti, servono garanzie per i lavoratori’”
Il deputato varesino denuncia l'approccio superficiale del Governo e propone soluzioni per salvare i lavoratori e il territorio
L’onorevole varesino del Movimento 5 stelle Antonio Ferrara è tornato, nella serata di ieri 27 novembre a puntare i riflettori in parlamento sulla difficile situazione dello stabilimento Beko di Cassinetta di Biandronno.
Nel suo intervento alla Camera, infatti, Ferrara ha espresso la sua preoccupazione per il futuro dei lavoratori e del territorio, criticando l’approccio finora adottato dal Governo e dall’azienda.
«Questa vicenda non può essere affrontata con dichiarazioni di circostanza o con misure superficiali – ha dichiarato Ferrara – Servono azioni concrete e strategie lungimiranti per garantire la sostenibilità dello stabilimento e salvaguardare i posti di lavoro».
Ferrara si è soffermato in particolare sui fondi da 100 milioni di euro destinati al settore dei grandi elettrodomestici, avanzando dubbi sulla loro reale efficacia. «Siamo sicuri che bastino? E soprattutto, come saranno utilizzati? Senza condizioni specifiche e vincolanti, rischiano di essere una semplice cortina di fumo, magari a beneficio di aziende concorrenti».
L’Onorevole del M5S ha criticato poi l’uso del Golden Power, lo strumento pensato per tutelare gli interessi strategici nazionali, che, secondo la sua analizi: «Non dovrebbe limitarsi ad autorizzare operazioni a occhi chiusi, ma condizionarle con vincoli chiari. Invece, nel caso di Beko, sembra sia stato applicato in modo superficiale, senza garanzie per i lavoratori né per il futuro dello stabilimento».
Secondo Ferrara e il Movimento che lui rappresenta, le soluzioni concrete sono tre: la prima è un piano industriale credibile: «Beko deve essere obbligata a presentare un progetto chiaro e verificabile per mantenere la produttività dello stabilimento» ha dichiarato. la seconda è data da ammortizzatori sociali condizionati: «Contratti di solidarietà e cassa integrazione devono essere legati al mantenimento delle attività produttive, non alla loro graduale dismissione». Infine, necessarie sono delle garanzie per i lavoratori: «Il Governo deve pretendere impegni concreti dall’azienda per salvaguardare i posti di lavoro».
Ferrara ha sottolineato con forza l’assenza del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al tavolo negoziale del 20 novembre, definendola «Una grave mancanza. Proprio mentre Beko confermava licenziamenti e ridimensionamenti, il Ministro era assente. È questa l’attenzione per il territorio e i lavoratori?»
«Il tempo delle chiacchiere è finito – ha concluso Ferrara – I lavoratori di Cassinetta meritano risposte concrete e soluzioni immediate. Non possiamo permettere che questo stabilimento, fondamentale per il tessuto industriale del nostro territorio, venga lasciato morire».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Clara Fiore su 2024 da record, l'Ospedale del Ponte è tra i primi quattro centri lombardi per numero di accessi
gokusayan123 su Rissa al bar a Saronno, il Questore dispone la chiusura del locale per 30 giorni
feimoncb su Poste centrali di Busto Arsizio: ecco come chiudere l'anno perdendo un cliente
italo su Poste centrali di Busto Arsizio: ecco come chiudere l'anno perdendo un cliente
lenny54 su Botti vietati a capodanno a Varese
GianPix su Arriverà domani
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.