Hanno 15 anni i tre ragazzini denunciati per il rogo all’azienda agricola di Voltorre
Il gruppo di ragazzini avrebbe tentato di spegnere l’incendio, sfuggito di mano per un gioco Sequestrato liquido infiammabile e petardi
Classe 2009, residenti in zona, scevri da effettivi intenti criminali, piuttosto mossi da quella noia che porta alla bravata che trasforma in un attimo un gesto superficiale in qualcosa che ha a che vedere con le aule di giustizia.
È l’identikit dei tre denunciati alla procura presso il tribunale dei Minorenni di Milano per l’incendio di Voltorre che dieci giorni fa ha messo kappaò un’azienda agricola devastando il suo deposito di fieno che serve a sfamare bovini ed equini adesso che la brutta stagione è alle porte e il gelo impedisce di far crescere foraggio fresco.
I DANNI
Il lavoro di un’estate andato in fumo sembra per gioco: è fuori dalle ipotesi uno dei primi pensieri degli investigatori che tenevano aperte le casistiche verso ogni direzione compreso anche lo scenario peggiore, cioè quello dell’incendio intenzionale per chissà quale intento. Invece i quindicenni avrebbero agito per noia, per gioco, tanto da aver tentato di spegnere il fuoco da soli, vista la malaparata e, non riuscendoci, allontanandosi.
Una bravata pericolosa prima di tutto dal punto di vista degli effetti che un tale rogo, sia pure nelle fasi iniziali, avrebbe potuto causare ai tre ragazzini identificati qualche giorno fa dai carabinieri grazie anche al lavoro investigativo della polizia locale di Gavirate. Infatti una prima dinamica riguarderebbe l’impiego di inneschi che potrebbero avere a che vedere con petardi o altri artifizi che sono stati puntualmente posti sotto sequestro durante le prime attività di polizia, insieme a liquido infiammabile.
L’ARRIVO E LE FIAMME
I danni come si accennava sono ingenti, dal momento che 750 balle di fieno andate distrutte sono un piccolo patrimonio in termini economici; testimonianza di quanto grande fosse il deposito è ora la carcassa annerita e ancora ben visibile della tecnostruttura rimasta ancora in piedi nel campo. I ragazzini potrebbero aver raggiunto nella tarda notte il campo attraverso due punti di arrivo: un viottolo che si impiega dietro la pasticceria che dà sulla sp1, oppure una strada che parte dal nucleo antico di Voltore e degrada verso il lago.
L’unica, vera domanda che sta alla base di quanto avvenuto (dal momento che altre informazioni non usciranno visto il giusto risero da destinare a minori coinvolti in fatti di cronaca), risiede nel quesito di fondo: cosa ci facessero tre quindicenni in giro alle 2 di notte; e, soprattutto, dove fossero le loro famiglie.
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Alcune considerazioni: in primis mi domando che tipo di educazione hanno avuto e che ruolo hanno i genitori, poi una domanda ovvia: cosa ci facavano in giro questi teppisti (non trovo altre definizioni) alle 2 di notte?
Usare come giustificazione la noia non alcun valore e i danni provocati li dovrebbero pagare i genitori e se non hanno le possibilità, pignorere i loro beni.