I primi mesi di Montanaro al Varese: “Stagione finora positiva. Interverremo sul mercato”
Intervista al direttore sportivo biancorosso: "La città mi ha accolto benissimo. Nessuna sorpresa dal campionato, ma noi siamo un gruppo forte"
Tredici gare di campionato sono passate, con le due di Coppa Italia fanno 15 partite disputate dal Varese, che è attualmante terzo nel Girone A di Serie D con 6 punti da recuperare al Bra capolista – che oggi è stato eliminato dalla Coppa Italia perdendo 3-1 in casa della Lavagnese, prossima avversaria dei biancorossi – e nel nutrito gruppo delle inseguitrici con il Ligorna a trainare un folto gruppetto racchiuso in pochi punti. A tracciare un bilancio di questi primi mesi della stagione è il direttore sportivo Antonio Montanaro, arrivato in estate da Bra assieme all’allenatore Roberto Floris.
Qual è la valutazione sul Varese di questa prima parte di stagione?
Non era facile iniziare bene visto che la rosa è stata cambiata quasi totalmente, compresa la guida tecnica. Siamo partiti molto bene nelle prime giornate, salvo poi avere due passaggi a vuoto in quattro giorni che ci hanno fatto perdere un po’ di terreno. Siamo comunque sempre lì e possiamo dire che l’inizio è stato positivo.
Quale la gara più bella e quella invece la più brutta?
Non c’è una vittoria più bella. In tutte quelle ottenute, sin dall’esordio con la Varesina, ci sono stati aspetti positivi. Ma anche nei pareggi in casa di Ligorna o Vado la prestazione ci fa pensare che questo è un gruppo forte. Le due sconfitte sono state diverse nella loro espressione: con il Saluzzo siamo andati sotto ma abbiamo avuto tante occasioni e potevamo pareggiare, con l’Asti invece è forse stata l’unica gara davvero sotto tono. Per fortuna la risposta data subito dopo contro il Derthona è stata importante.
Dando uno sguardo più ampio sul campionato?
Non ci sono state sorprese. Non mi stupisce il Bra in quella posizione perché conoscono molto bene la squadra. Il Ligorna ha mantenuto i pronostici e poi Vado e Chisola, dopo un inizio a rilento ,hanno dimostrato di essere due squadre forti che faranno un campionato importante fino alla fine.
Dove secondo lei deve migliorare il Varese?
Alcuni meccanismi erano da oliare a inizio stagione e il lavoro del mister ha permesso già di portare dei miglioramenti di partita in partita. Questa squadra ha ancora tanto margine: è un gruppo forte e di professionisti che ancora può crescere. Non dimentichiamo delle difficoltà iniziali legate agli infortuni di calciatori importanti come Ropolo, Molinari e D’Iglio.
Tra meno di un mese riaprirà il mercato. Il Varese sarà spettatore o protagonista?
Sta per cominciare un periodo caldo. Con la società e lo staff tecnico abbiamo già le idee chiare. Sicuramente interverremo, bisogna però sempre partire dal presupposto che non faremo movimenti tanto per fare ma cercheremo giocatori funzionali al progetto tecnico e che siano di livello per questo Varese.
Come sono stati personalmente questi primi mesi in città?
Sin dal primo momento mi sono sentito accolto benissimo, i tifosi non ci hanno mai fatto mancare il loro affetto e questo per me e la squadra è importante. C’è unità d’intenti anche con la società: lavorare in armonia permette di agire in serenità. Sono i momenti difficili che ti mettono alla prova, anche quelli che arriveranno in futuro. Possiamo dire che siamo tutti sulla stessa frequenza.
Il tema caldo di questa settimana è lo stadio, dopo le esternazioni di mister Floris sul terreno di gioco e la chiusura del bando sulla riqualificazione. Lei che idea si è fatto della questione?
Non entro in merito a temi che non mi competono però credo che una città capoluogo di provincia necessiti di strutture sportive adeguate alla propria storia sportiva; e questa città ne ha da vendere. Non posso non dire, purtroppo, che al momento il terreno di gioco del nostro stadio non è consono alla progettualità che la società sta portando avanti.
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